Mogol appoggia la proposta di legge della Lega: in radio una canzone italiana ogni tre

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Mogol, presidente in carica della SIAE, nonché storico paroliere della musica italiana, ha chiarito la sua posizione.

Mogol ha detto la sua. Sembrava essersi sgonfiata la bolla della discutibile proposta di legge a firma Lega, per la precisione del deputato Alessandro Morelli, presidente della commissione trasporti e telecomunicazioni della camera. Proposta che, come saprete, vorrebbe che un terzo della programmazione giornaliera delle radio italiane fosse dedicato alla musica incisa e prodotta in Italia; inoltre, almeno il 10% di questa quota dovrebbe essere dedicato alle realtà emergenti.

L’endorsement di Mogol, nome d’arte di Giulio Rapetti, è totale e intende sostenere la produttività musicale italiana, con particolare riguardo per i diritti d’autore. Secondo Mogol esistono dei precedenti, da ricercarsi per esempio in Francia, dove dal 1994 almeno il 40% della musica trasmessa quotidianamente dalle radio deve essere francese. Proposte in tal senso sono state inoltre già avanzate in passato dalla FIMI (Federazione Industria Musicale Italiana) nel 2016, e nel 2017 dall’allora Ministro dei Beni e delle Attività Culturali, Dario Franceschini.

Stando a questo parametri, per ora solo quattro emittenti italiane rispetterebbero già la quota imposta del 33% di musica italiana suonata. Sono: Radio Italia, solo musica italiana (intuibile), Radiouno, Radiodue ed Rtl 102.5. Mogol ha inviato una e-mail agli associati della SIAE riportando tutti questi dati, e specificando perché, secondo lui, una tale proposta di legge avrebbe un effetto benefico sull’economia culturale italiana. Ci saranno delle conseguenze concrete? Vedremo.

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Fonte: “www.ilsole24ore.com”