Sanremo 2019 vittima della comicità

Claudio Baglioni
Claudio Baglioni
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La sessantanovesima edizione del festival di Sanremo osteggiata dai siparietti comici offerti dai conduttori.

Se pensavate che la musica fosse il vero problema del famigerato festival della canzone italiana, Sanremo, avevate ragione a metà. Già dalla prima puntata, andata in onda ieri in prima serata, ci si è resi conto che la reale piaga di questo programma è l’eccessiva presenza di siparietti comici scadenti
all’interno della scaletta.

Da quando la direzione artistica è passata nelle mani di Claudio Baglioni,
si è infatti verificata una controtendenza rispetto ai ruoli assegnati
per la linea comica. Ai tempi di Carlo Conti era stata delegata a personaggi del mondo dello spettacolo esterni all’evento, che quindi intervenivano
sul palco o in diretta per spezzare un po’ la monotonia della gara.

La stessa Virgina Raffaele, conduttrice dell’attuale edizione, era apparsa
nel 2017 a fianco del noto conduttore sciorinando le sue doti da imitatrice.
Già nell’edizione scorsa, Baglioni era molto più coinvolto del predecessore
in questi siparietti. Quest’anno, siamo ormai al parossismo.

Fatta eccezione per l’intervento (stavolta mal riuscito) di Pierfrancesco Favino, che fu in grado di sollevare da solo l’intera edizione 2018, ciascuno
degli stacchetti comici ha visto la presenza (oltre al co-conduttore
Claudio Bisio e la Raffaele, comici per diritto) dello stesso Baglioni, evidentemente non all’altezza della situazione.

Persino Claudio Santamaria è stato coinvolto in uno di essi: una pessima versione politically correct di Nella vecchia fattoria dove gli animali sono stati sostituti in maniera un po’ dubbia da degli ortaggi, in rispetto dell’etica vegana ora tanto diffusa. Alle pessime doti di Baglioni come comico, si aggiungono quelle da conduttore, decisamente non migliorate rispetto all’anno scorso.

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Per quanto riguarda il “duo comico” Bisio e Raffaele, non ci siamo neanche qui. Se i due hanno pienamente dimostrato in passato le loro doti, in vesti
di conduttori le hanno completamente lasciate da parte, dando spazio
a figure barbine quali salutare in diretta i Casamonica,e fare ad Andrea Bocelli ciao ciao con la mano da lontano.

Passiamo al secondo grande problema del festival, quello più condivisibile: la musica. Quest’anno il livello si è rivelato talmente basso che la giuria demoscopica, composta dal ”popolo”, ha inserito nella fascia blu
(quella della salvezza) il brano di maggior effetto e tensione drammatica dell’intera gara: Argento vivo, portato sul palco dalla coppia Silvestri/Rancore. Per una volta è stata quindi premiata la qualità,
a scapito dell’indie e della trap totalmente relegate nella fascia a rischio.

Chissà se almeno musicalmente quest’anno ci risparmieremo la presenza eccessiva di Claudio Baglioni, cosa che già dai mal riusciti duetti di ieri
sembra solo una vana speranza.

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