I migliori film del 2018 secondo il New Yorker

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Il 2018 si è appena concluso e come sempre si tirano le somme in ambito cinematografico. Con questo articolo vorremmo offrirvi una visione d’oltreoceano, rispetto alla classica nostrana. I film presenti quindi non sono stati scelti dalla redazione della Scimmia, ma da un’altra, quella del New Yorker. La lista è lunga e compatta, composta da titoli noti e prevedibili, da alcuni non proprio oggettivi e anche da altri poco conosciuti. Vi lasciamo quindi a questa lunga selezione: I migliori film del 2018 secondo il New Yorker.

Madeline’s Madeline di Josephine Decker

Un film drammatico visionario e intenso in cui una ragazza adolescente di periferia (Helena Howard) è in costante conflitto con sua madre (Miranda July), c’è un altro rapporto che però potrà salvarla: quello con un regista teatrale (Molly Parker).

Let the Sunshine in di Claire Denis

Una commedia frizzante della regista francese con protagonista l’attrice Juliette Binoche che interpreta una donna che non si fa problemi ad andare a letto con più uomini, non riuscendo però a creare un legame con nessuno.

Zama di Lucrecia Martel

Siamo nel XVIII secolo e seguiamo le frustrazioni burocratiche di un magistrato spagnolo in un avamposto argentino, il tutto contornato da uno stile originale.

Did you wonder who fired the gun? Di Travis Wilkenson

Un documentario in prima persona che è lo specchio di un dramma familiare, un’amara storia di famiglia che riflette la situazione politica e sociale attuale.

I migliori film del 2018 secondo il New Yorker

Sorry to bother you di Boots Riley

Una comicità esplosiva per la storia di un giovane telemaker di Oakland (Lakeith Stanfield) il cui lavoro nasconde retroscena nascosti e inaspettati.

BlackKklansman di Spike Lee

Blackkklansman 1

Siamo agli inizi degli anni settanta in America, Ron Stallworth (John David Washington) è il primo afroamericano a diventare poliziotto. Anche se inizialmente viene assegnato in un settore poco dinamico, ben presto parteciperà ad un’operazione unica: con l’aiuto di un suo collega, si infiltrerà nel Ku Klux Klan. Un’impresa che verrà ricordata negli anni per il coraggio e la lotta pacifica contro l’odio. Spike Lee divide in film in due parti: se all’inizio il tema del razzismo è affrontato in modo ironico, man mano che ci si avvicina alla seconda parte viene incrementato l’odio ingiustificato e il film assume risvolti drammatici. Il messaggio arriva allo spettatore diretto, e come spesso accade per i film di Spike Lee, spinge alla riflessione. Questo è il compito che dovrebbe svolgere il grande cinema.

Werewolf di Ashley McKenzie

Un lungometraggio che segue le giornate di due tossicodipendenti in Scozia. Immagini intime per uno spettacolo di un’intesità feroce.

Mrs Hyde di Serge Bozon

Questa rilettura del racconto di Robert Louis Stevenson vede Isabelle Huppert nei panni di un’insegnante di scienze la cui identità è cambiata quando diventa oggetto del proprio esperimento.


I migliori film del 2018 secondo il New Yorker

The old man & the gun di David Lowery

the old man and the gun

Il film è basato sulla storia vera di Forrest Trucker, un criminale in carriera e artista di evasioni. Nella parte del criminale c’è Robert Redford, che ci regala una perfomance strepitosa nei panni del ladro gentiluomo. Il film ha un ottimo ritmo e mostra il percorso di questo ladro troppo furbo per farsi acciuffare, mentre il detective John Hunt (Casey Affleck) cerca in tutti i modi di incastrarlo e catturarlo. David Lowery riesce a gestire al meglio un talento enorme come Redford, che ha annunciato che lascerà le scene dopo The old man & the gun. Le vicende affrontare nel film sono ispirate da un articolo su Forrest Trucker, pubblicato proprio sul New Yorker.

Shikers di Sandi Tan

Questo documentario mostra gli sforzi e i sacrifici di alcuni adolescenti di Singapore che cercano di realizzare insieme il loro primo film indipendente, nei primi anni novanta.