R. Kelly: il suo lungo caso

R. Kelly
Credits: Wikipedia/ Nicholas Ballasy
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Un personaggio decisamente molto controverso.

R. Kelly è un famoso cantante americano che da anni non fa più parlare di sè per la musica. Su di lui infatti pendono numerosi casi d’accusa per crimini principalmente di natura sessuale. Per quanto la natura dei casi sia profondamente disgustosa, ci sono aneddoti al limite della commedia grottesca. Ne riporteremo in seguito alcuni per farvi comprendere di che personaggio stiamo parlando. Vogliamo comunque dire di non continuare la lettura se siete impressionabili: gli argomenti toccati sono decisamente difficili da digerire.

Il matrimonio fantasma

Il primo, in ordine cronologico, riguarda il suo matrimonio con la cantante Aaliyah, ai tempi appena quindicenne. Portato in tribunale nel 1994, il cantante avrebbe negato che ci fosse anche stato il matrimonio e per anni gli atti non sarebbero stati ritrovati per la consultazione. Non solo R. Kelly, ma la stessa Aaliyah avrebbe dichiarato che non solo il matrimonio non era mai stato celebrato, ma che il loro rapporto era di semplice amicizia. Negli anni, però, sembrerebbe che la stessa cantante avrebbe fatto in modo di far sparire i documenti del matrimonio. Solo l’anno scorso, l’ex tour manager di Kelly ha ammesso di aver fatto contraffare i documenti, portando poi Aaliyah a confessare a sua volta. Il matrimonio ci sarebbe stato, per poi essere annullato dai suoi genitori, sempre in maniera nascosta. Avrebbero poi fatto in modo di far sparire le prove, in quanto c’era una investigazione in corso.

Materiale pedopornografico

R. Kelly, poco prima di salire sul palco per aprire i giochi invernali del 2002 con una sua performance, sarebbe stato accusato di un crimine gravissimo. Sarebbero arrivati, attraverso una fonte ignota, video di lui avere rapporti sessuali con una minorenne. Il video, inoltre, mostrava il cantante praticare anche pissing sulla partner. R. Kelly è stato arrestato e tenuto in carcere. Le accuse sarebbero poi cadute per un cavillo legale: uno degli ispettori coinvolti nell’inchiesta avrebbe portato in tribunale prove trovate in casa di Kelly, ma senza regolare permesso di perquisizione. Legalmente, quindi, le prove erano considerate nulle e ciò portò l’accusa a dover far cadere le accuse.

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La setta

R. Kelly avrebbe fatto parte di una setta che reclutava schiave sessuali in giro per il mondo. Sarebbero state fatte tre accuse a riguardo, dove il cantante avrebbe segregato tre giovani donne, lontano dalla famiglia. Le accuse caddero anch’esse dopo la dichiarazione delle tre donne, che negavano tutte. Riguardo questo caso, però, c’è un divertente aneddoto che sembrerebbe essere stato portato alla luce da poco. R. Kelly sarebbe stato ospite, anni fa, ad un concerto di fine anno in Etiopia. Durante il concerto, oltre alle accuse di aver urinato sulla folla (senza però nessuna prova a riguardo ndr) avrebbe cantato uno spezzone a dir poco grottesco.

Il cantante dice ”Avete il vostro passaporto? Ti piacerebbe tornare con Rob… in America?”. Si dovrebbe dire anzi che lo sta cantando come se fosse una sua canzone. Il video è esilarante, quasi una parodia degna di essere uscita da South Park. Tutto quello che vedete, però, è tutto vero e grottesco.

La risposta dell’industria musicale

Numerosi e famosissimi nomi del mondo musicale hanno collaborato negli anni con R. Kelly. Da Mary J. Blige a Lady Gaga, da Celine Dion ai Phoenix, il cantante ha costruito negli anni numerosi rapporti di lavoro. Nel giro di pochi mesi, però, molti degli artisti hanno fatto in modo non solo di rimuovere le loro canzoni in collaborazione con lui, ma anche scusarsi di aver lavoro con il cantante. Lady Gaga ha rilasciato una dichiarazione a riguardo che andrebbe letta. La potete leggere di seguito.

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Il cantante, inoltre sarebbe stato rimosso dal catalogo di varie piattaforme streaming, al seguito delle accuse sempre più schiaccianti. A fronte di quest’enorme quantità di materiale contro R. Kelly è stato anche prodotto un interessante documentario chiamato ”Surviving R. Kelly” dove anche nomi famosi della musica, come John Legend, parlano della questione. In tutta risposta, sembrerebbe già pronta una causa legale ed un sito aperto apposta per screditare gli accusatori. Il cantante avrebbe inoltre rilasciato, nel 2018, un patetico tentativo di difesa, con una traccia di 19 minuti chiamata ”I Admit It”. Nella traccia, R. Kelly si difende dalle varie accuse, in particolare quelle riguardanti pedofilia e l’affiliazione a questa setta. La trovata ha solo sortito l’effetto di portare anche più attenzione e odio riguardo questo caso. Potete ascoltarla qui, per quanto di pessimo gusto.

Per ora, il cantante è ancora in libertà. Sembra però che sia indagato in Georgia per crimini sessuali e che, insomma, sia questione di tempo prima che venga processato. Si spera che dopo questa finisca in carcere per tutte le deplorevoli cose che ha fatto.

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