Il caso Thomas Crawford, recensione di un delitto quasi perfetto

Gregory Hoblit confeziona per il tandem Gosling-Hopkins la storia di un delitto perfetto, se non fosse che ogni cosa nasconde una crepa al suo interno.

Il caso Thomas Crawford
Il caso Thomas Crawford
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E così, nelle operazioni militari: se conosci il nemico e te stesso, nemmeno in cento battaglie ti troverai in pericolo. Se non conosci il nemico ma conosci te stesso, le tue possibilità di vittoria sono pari a quelle di sconfitta. Se non conosci né il nemico né te stesso ogni battaglia sarà per te una sconfitta.

Nonostante furono scritte, probabilmente, durante il IV secolo a.C., queste parole tratte dal masterpiece L’arte della guerra di Sun Tzu raccontano in maniera cristallina la chiave del caso Thomas Crawford.

Thomas Crawford è un finissimo osservatore e pianificatore, un uomo che ha appreso la lezione del tragediografo Eschilo, per cui la conoscenza è dolore. Dolore che crea in Crawford un freddo cinismo, tale da permettergli di compiere un tentato omicidio a sangue freddo nei confronti della fedifraga moglie.

Il delitto passionale che da’ il via alla vicenda rivela sin da subito un Anthony Hopkins nei panni di un sinistro pianificatore che rievoca, in maniera non troppo lontana, i fasti del Silenzio degli innocenti. 

E’ così, dunque, che il piano di questo strepitoso villan prende vita. Il marchingegno meticolosamente progettato dallo stesso Thomas è appena stato innescato.

Il caso Thomas Crawford
Thomas Crawford osserva compiaciuto la propria opera

E’ così che entra in scena Willy Beachum, interpretato da un Ryan Gosling degno di fiancheggiare l’immenso attore gallese, spocchioso avvocato in piena rampa di lancio e in procinto di associarsi ad uno dei più prestigiosi studi legali del paese.

Sin dalle prime battute della vicenda, Thomas e Willy sembrano provare una strana forma di attrazione reciproca, dettata dal desiderio di conoscere la natura del proprio avversario. Crawford comprende l’indole sicura e arrogante del giovane avvocato che lo affronta ed è così che decide di metterlo alla berlina, facendogli credere di essere un pazzo sprovveduto.

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Ma questo è soltanto l’inizio di un finissimo duello psicologico, che obbligherà il giovane Willy a compiere una necessaria metamorfosi. Un caso che per un avvocato vincente come il giovane Beachum avrebbe dovuto rappresentare una pura e semplice formalità, rivela essere una trappola piena di insidie, orchestrata da un perfido maestro.

Dopo aver subito la prima inaspettata e cocente umiliazione in tribunale, la certezza di essere un vincente inizia ad incrinarsi. Crawford ha già dato il via ad un duello mentale, in cui l’unica vera arma risulta essere, come prospettato da Sun Tzu, la conoscenza di sé e del proprio avversario. 

In questa battaglia legale, sin da subito diventata un duello personale, l’impianto narrativo gioca moltissimo sull’apparato linguistico. Nell’usare la provocazione come principale arma psicologica, Crawford impiega puntualmente forme diminutive, vezzeggiative, frasi ad effetto. Ora esprime il suo apprezzamento per le doti di Willy, ora lo sbeffeggia senza remore. Lo colpisce nel profondo e al tempo stesso lo pungola per spingerlo a tirar fuori il meglio di sé.

Il caso Thomas Crawford
Willy Beachum e Thomas Crawford a confronto

Se guarda attentamente, ogni cosa ha un punto debole dove può rompersi, presto o tardi.

Da buon nipote di fattore, Crawford ha un innato talento nell’osservare attentamente ogni cosa, così come da bambino faceva con ogni uovo fra le sue mani, e trovare una piccola crepa. E Thomas ha trovato la spaccatura nella natura di Willy. Beachum è un vincente e questo lo condurrà inesorabilmente alla sconfitta.

Gregory Hoblit affianca all’impianto della narrazione giudiziaria una storia sul potenziale distruttivo dell’ego umano e sul masochismo insito in ognuno di noi. Masochismo che Beachum incarna alla perfezione, facendo di un caso legale una vera e propria ossessione.

Osi stare fuori
Osi entrare,
Quanto puoi perdere
Quanto puoi guadagnare,
E se entri
gireresti a sinistra o a destra
o a destra e tre quarti
Forse non così lesta.
Potresti confonderti al punto
da iniziare una volata
a rotta di collo per una strada dirupata
E sfacchinerai per miglia
attraverso una strana area disabitata
dirigendoti temo verso una zona desolata
Quella dell’attesa incondizionata.
Per gente che attende…
Attende che un treno parta
O che un autobus arrivi,
O che un aereo parta
O che la posta arrivi,
O che la pioggia smetta
O che il telefono squilli,
O che la neve cada in fretta
In attesa di una frase detta…
O di un filo di lustrini
O di un paio di pantaloni
O di una parrucca coi ricciolini
O di altre occasioni.

Il caso Thomas Crawford
Willy Beachum

Crawford riesce così a sconfiggere tutti. Annienta Willy, che perde tutte le proprie certezze dapprima inscalfibili e piega il sistema giuridico al proprio volere. La biglia scorre perfettamente all’interno del raffinato ingranaggio di Thomas e il delitto perfetto sembra esser stato compiuto. 

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Ed è così che nel momento più inaspettato, avviene un ulteriore ribaltamento difronte.

La sconfitta assume un valore fondamentale, trasformando un cinico e freddo avvocato, in un uomo estremamente empatico, che non fa’ più della vicenda un caso personale e tenta il tutto per tutto in un’adrenalinica sfida contro il tempo.

Soltanto il dolore conseguente alla consapevolezza degli effetti delle proprie azioni fa’ si che Beachum, quando tutto sembra finito, riesca a trovare la quadratura del cerchio, a dispetto di un sadico e compiaciuto omicida.

L’allievo ha superato il maestro, che in fondo, forse, ha sempre desiderato proprio questo. Se volete recuperarvelo, il film sarà stasera alle 22:55 su Paramount Network!

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