La conversazione – Recensione

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Il film La conversazione esce nelle sale nel 1974, scritto diretto e prodotto da Francis Ford Coppola.

Il film è ambientato a San Francisco ed inizia con una soggettiva dall’alto di un parco; dapprima seguiamo le gesta di un artista di strada, per poi spostarci su un uomo e una donna. La macchina da presa li tallona in mezzo alla folla, e dopo poco scopriamo che qualcuno li sta spiando. Nel furgone parcheggiato poco lontano, ci sono Harry Caul, noto investigatore privato, ed il suo assistente. La coppia però sospetta di essere intercettata e si sposta in un punto più rumoroso per parlare. Harry registra comunque ma il rumore di fondo (dei suonatori di tamburi) è troppo forte per distinguere le parole.

Qualche giorno più tardi, Harry cerca di consegnare il nastro alla persona che ha commissionato il lavoro, ma non riesce a trovarlo. Nell’ufficio riceve delle strane intimidazioni da un uomo, che riguardano la natura del nastro ed il fatto che ormai Harry l’abbia ascoltato. Harry non conosce l’uomo e la donna da lui spiati, non sa bene cosa sta accadendo.

La conversazione - recensione

La conversazione – Recensione

Coppola ci conduce nel mondo delle intercettazioni, pregno di apparecchiature all’avanguardia e segreti. Per tutta la durata del film seguiamo il personaggio di Harry, scoprendo che è un uomo molto noto nel suo settore ma anche molto solo nella sua sfera privata.

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Ama suonare il sassofono e la buona musica, e non sempre riesce a fare centro con le donne. Questo ingaggio lo confonderà pian piano, portandolo a delle convinzioni paranoiche. L’investigatore conosce tutti i trucchi per scoprire qualcosa, ma cosa succederebbe se fosse lo spione ad essere spiato?

Coppola riesce a costruire un’atmosfera rarefatta, che non dà certezze e mostra le caratteristiche di un ambiente così particolare.

La sua regia è una garanzia, il film è ambientato nel presente e centra in pieno gli anni ’70, possiede anche un punta di noir. Le musiche al pianoforte di David Shire aiutano a conferire il giusto ritmo.

Il film si potrebbe dividere in due parti, la prima che ci fa scoprire tutti gli elementi della storia, personaggi inclusi e la seconda di rivelazione, dove i tasselli della trama prendono il loro posto.

Questa conversazione registrata è il punto centrale dell’intero film, e diviene per Harry una vera e propria ossessione. Riascoltandola più volte, il suo obiettivo è carpire le parole nascoste dal suono disturbatore. C’è da tenere a mente che la cassetta non è ancora stata consegnata, ma chi è la vittima e chi il carnefice? Gli spiati o il cliente?

La conversazione - Recensione

La conversazione – Recensione

Assoluto protagonista del film è Gene Hackman nel ruolo di Harry, impeccabile e magistrale nella sua interpretazione. Un attore del suo spessore insieme alle direttive di un regista del calibro di Coppola non può che fare un lavoro imponente. Coppola dà anche spazio all’architettura, racchiudendo nelle sue sequenze edifici ed uffici moderni.

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Guardando La conversazione si colgono anche citazioni dove Coppola omaggia Blow Up di Michelangelo Antonioni (come nella scena del mimo) ma anche nella fotografia e nei suoi tagli di luce.

Nella sequenza iniziale inoltre, ammiriamo un piano sequenza importante, che mostra il suo talento e la freschezza della sua regia (per altri piano sequenza celebri vi consigliamo questo articolo).

Concludiamo tenendo a mente che determinati autori sono una garanzia, quindi Coppola non è soltanto quello dei grandi successi come Il Padrino e Apocalypse Now, ma un regista che nasconde opere meno idolatrate ed ugualmente strabilianti. Se volete ammirare un thriller con una costruzione della tensione praticamente perfetta, sapete già cosa guardare questa sera.