Star Wars: The Last Jedi – Perché è un film mediocre

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Facciamo un’analisi passo passo dell’intera pellicola targata Disney.

Ormai da diversi giorni nelle sale cinematografiche di tutto il mondo, il nuovo episodio della saga creata da George Lucas ha letteralmente diviso critica e pubblico.

Per chi ancora non ha visto il film abbiamo la nostra recensione senza spoiler, per tutti gli altri invece non servono ulteriori accorgimenti per continuare a leggere.

Chi ben comincia…

Ecco, Star Wars: The Last Jedi inizia subito male, malissimo. Dopo la classica introduzione con la scritta a scomparsa verso l’alto, assisteremo a una scena tanto insulsa quanto irritante. Già dalla sua breve presenza in Ep.7, avevamo potuto notare che il personaggio Poe Dameron (interpretato da Oscar Isaac) fosse un pilota di caccia tanto eccezionale quanto sarcastico e scanzonato.

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La scenetta in cui Dameron raggira il Generale Hux è veramente fastidiosa. Già dalla prima scena il film prende quindi la via della comicità provocatoria, come ci hanno ormai abituato nei vari cinecomics, in cui gli eroi si fanno gioco degli avversari con battute spicciole in ogni situazione. Il risultato è poi dei peggiori: un siparietto lungo e che denigra quello che poteva essere un avversario ben caratterizzato quale Hux.

Molti hanno criticato il fatto che i bombardieri lanciassero i dispositivi verso il basso quando nello spazio aperto non c’è il fattore gravità. Star Wars non è mai stata una saga Sci-Fi prettamente legata all’affidabilità scientifica, anzi, ma questa critica non trova comunque fondamento perché all’interno del bombardiere troviamo una gravità artificiale che spinge verso il basso l’equipaggio e di conseguenza gli ordigni. Ci sarà quindi la distruzione di un incrociatore del Primo Ordine.

Un punto a favore del film che regala quindi una chiusura della prima parte in netta risalita.

Luke o non Luke, questo è il dilemma!

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Il film ci ricollega poi al finale de Il Ritorno della Forza, al punto in cui Rey consegna la spada laser al suo legittimo proprietario: Luke Skywalker.

Facciamo una prefazione: la spada è la medesima ricevuta dallo stesso Luke da Obi Wan Kenobi, usata e persa nella scena iconica in cui scopre che Darth Vader è suo padre, la medesima costruita e utilizzata proprio da Anakin.

Dopo un climax incredibile, l’inquadratura si concentra su Luke che prende e lancia la spada laser alle sue spalle come niente fosse, anzi in modo del tutto comico. Il problema non è certamente l’aver accettato o non accettato la spada, ma come è stata girata la scena. Fosse stato combattuto dal non accettarla o avesse soltanto spostato la mano della protagonista, la resa sarebbe stata completamente diversa col medesimo risultato. Anche in questo caso abbiamo un siparietto provocatorio che vede uno dei personaggi più iconici della saga comportarsi in modo ridicolo e sopra le righe.

Sull’isola possiamo fare la conoscenza di alcune nuove creature. Tra queste troviamo le Custodi del Tempio Jedi e i noti Porg. Le prime non brillano per design e bellezza ma hanno un loro ruolo all’interno della storia. I secondi sono invece solo di contorno, messi lì per poter inserire ulteriori gag e per marketing. Seppur la scena dello spiedo possa essere veramente l’unico siparietto simpatico di tutto il film, la loro presenza risulta più inutile delle (notevoli) Volpi di Cristallo che indicano la via agli eroi a fine pellicola.

Non ci sono più i cattivi di una volta.

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Dopo averci presentato i principali eroi arriva il momento di portare a schermo gli antagonisti. Tra questi c’è il personaggio meglio riuscito e presentato nel film: Kylo Ren. Adam Driver non ha certo bisogno di presentazioni, in ogni pellicola in cui ha partecipato ha dimostrato di saper recitare ottimamente.

Oltre alle doti attoriali di Driver, Ren ha finalmente una sua evoluzione sia nella storia che caratteriale. Il problema nasce sull’altro versante, su chi ha gestito e architettato gran parte della trama di Ep.7 e di quest’ultimo film, un nemico tanto potente quanto insulso: il Leader Supremo Snoke.

Se con Kylo Ren abbiamo potuto notare un miglioramento nella caratterizzazione non possiamo dire altrettanto di Snoke. Il Leader Supremo si vede finalmente in carne e ossa, dimostra di avere una padronanza della Forza incredibile, mai vista prima visto che riesce a manipolare menti e persone da distanze luminari.

Io ne ho viste cose che voi umani…

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Snoke dichiara di aver visto la nascita e la caduta dell’Impero. Sappiamo poi poco altro. Con lui abbiamo potuto notare il primo snaturamento della Forza.

Ricordiamo che Anakin Skywalker è nato dalla Forza, è l’essere più potente del suo tempo e riusciva a manipolare il nemico solamente a distanze ravvicinate. Tuttavia fu completamente soggiogato dall’Imperatore.

Snoke fa qualcosa di più, prende il Generale Hux e lo trascina per il ponte della sua nave come un tappeto vecchio senza essere presente sul luogo. Tutto questo fa storcere molto il naso. Di lui non sapremo niente di più. Essendo questa nuova trilogia il proseguo delle due precedenti ci saremmo aspettati una caratterizzazione più marcata del personaggio che ha preso il controllo dell’intera galassia negli ultimi 30 anni di storia. Magari che ci avessero spiegato il perchè della sua faccia tumefatta. Con molta probabilità e speranza le sue gesta e la sua vera identità varrà fuori nell’ultimo capitolo della trilogia o in ulteriori spin-off. A oggi rimane però l’amaro in bocca.

Torniamo a seguire la pellicola passo passo.

Trama e sottotrama estremamente fallaci.

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Kylo Ren getta definitivamente la maschera, sale sulla sua nave e si dirige verso l’incrociatore ribelle. Una volta di fronte al ponte di comando sente la presenza della madre e decide di non fare fuoco. Alle sue spalle però due navi del Nuovo Ordine sparano sull’incrociatore distruggendo l’intera sala di controllo della Resistenza. Ren appare turbato sapendo di aver perso un’altra persona cara.

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Invece no. Leia Organa viene sobbalzata nello spazio tutta intera e da lì vola fino a tornare sulla sua nave. Con questa scena si è tocca il punto più basso dell’intera pellicola. Il regista voleva sicuramente dimostrare che la Forza scorre forte in lei come in tutta la sua famiglia, ma questo è stato sicuramente il modo peggiore di farlo. Con il medesimo risultato ci sarebbero state mille altre alternative, è stata scelta la peggiore e girata sicuramente nel peggiore dei modi. Un altro esempio di come la Forza sia trattata come un superpotere in questo film.

Cercando di dimenticare la scena, la trama principale è buona ma anch’essa gestita male.

La Resistenza è a corto di carburante, un espediente per metterli alle strette e ci può stare. il Primo Ordine riesce a localizzare le navi nemiche anche attraverso l’iperspazio. Con questo espediente tagliano di netto tutte le varie fughe all’ultimo secondo e anche questo fattore può essere ottimo.

Con Leia fuori gioco e con i più alti in catena di comando uccisi durante l’esplosione sul ponte (addio Ammiraglio Ackbar), la guida è affidata alla veterana Vice Ammiraglio Holdo. Questa mossa ha il sapore di voler sbandierare una grande attrice quale Laura Dern, senza un effettivo e valido motivo o background.

La Vice Ammiraglio sarà la chiave di volta per dar vita alla sottotrama del film. Holdo infatti non dirà a Poe e gli altri le sue vere intenzioni, cioè di trasferire tutti su dei trasporti leggeri e scappare sul vicino pianeta Crait. Il suo silenzio fa sì che Poe, Finn e la nuova arrivata Rose creino un modo per salvare la situazione. Già l’espediente è forzato visto che non era necessario alcun silenzio, perché un’eventuale spia avrebbe avvertito il Primo Ordine anche dopo la partenza dei trasporti.

La sottotrama è invece ridicola e parte subito nel peggiore dei modi.

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I tre elencati sopra cercheranno il modo di salire a bordo dell’incrociatore di Snoke per disattivare il radar iper-luce. Contattano quindi Maz Kanata, la quale è alle prese con i sindacati, regalandoci un ulteriore terribile siparietto inutile. Lei indicherà che sul pianeta Cantonica troveranno l’hacker che cercano. A partire saranno Finn, Rose e BB-8.

Ogni minuto sviluppato nella sottotrama presenta criticità e incoerenze. I nostri eroi non fanno a tempo ad arrivare sul pianeta-casinò che saranno subito ricercati. Tuttavia nel corso degli eventi verrà fuori che Rose conosce bene il luogo, i suoi problemi, i suoi lati e luoghi nascosti alla prima vista.

Vien subito da pensare del perché abbia quindi deciso di atterrare sulla spiaggia sapendo che questo li avrebbe resi subito dei bersagli. Anche qui sono presenti alcune gag che vedono BB-8 al centro di esse, ma in questo caso sembrano più contestualizzate. Non riusciranno a incontrare il famoso hacker ma verranno avvicinati da un altro strano personaggio: DJ.

Come per Laura Dern anche Benicio Del Toro sembra essere stato inserito in modo forzato. DJ appare un personaggio ambiguo e con balbuzie, un personaggio parecchio stereotipato. Lui promette di poter entrare nell’incrociatore di Snoke e riesce a far fuggire tutti dal pianeta.

Questa sezione appare completamente distaccata dal resto del film. La loro permanenza su Cantonica è riprodotta in modo frettoloso e artificioso.

Fine primo tempo. La seconda parte è un nuovo film.

La seconda parte della pellicola prende decisamente in mano tutte le situazioni e le porta dritte al punto. Per quanto sia più dinamica e diretta, anche qui ci sono diverse situazioni che fanno storcere il naso. La prima su tutte è l’apparizione di Yoda.

Il fantasma di Forza del maestro per eccellenza è in realtà una presenza gradita, ma anch’essa rovinata. Se da un lato Yoda indirizza saggiamente le mosse di Luke, il fulmine scoccato per bruciare l’albero è quanto meno scioccante. Avrebbe potuto convincere Luke a finire il lavoro che stava iniziando invece di risolvere tutto con l’ennesimo abuso della Forza.

Rey si consegna al nemico, Finn e compagnia si infiltrano sulla nave di Snoke e sull’incrociatore Ribelle è in atto un ammutinamento. La carne al fuoco è tanta. Poe viene fermato e Leia dichiara apertamente i piani di Holdo. Finn, Rose e BB-8 vengono traditi da DJ in modo non del tutto chiaro visto che la presenza di quest’ultimo è un continuo andare e apparire a schermo. Poi c’è Rey.

Ren fa catturare la protagonista e la porta al cospetto di Snoke. Il momento principe del film presenta una fotografia da lasciare senza fiato. Tutto sembra perfetto e il Leader Supremo mostra quanto potente e quanta differenza di potenziale c’è tra lui e i due ragazzi. Kylo Ren raggira Snoke e lo trafigge con la spada di Rey.

La morte di colui che sembrava l’essere più potente della galassia gestita in questo modo lascia un po’ perplessi, ma può essere parte del gioco.

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Come scritto a inizio articolo, il fattore che però lascia più il segno è il non sapere niente di uno dei personaggi più importanti di tutta la vicenda. La nostra speranza resta nel fatto di poter avere più informazioni nell’ultimo capitolo o perché no un ritorno a sorpresa. Non è però finita qui.

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Se da un lato Kylo Ren e Rey hanno dimostrato una forza sconcertante nella Forza, improvvisamente entrambi si dimenticano di saperla sfruttare e rischiano di restare uccisi o feriti da delle semplici, per quanto d’elite, guardie. In quel frangente usano la Forza solo per spostare le armi, come se tutta la loro dimestichezza di essa ruoti intorno al far volare le spade laser da un punto A a un punto B. La scena risulta ottima a livello visivo ma molto meno a livello logico purtroppo.

Nel frattempo la nave dei ribelli ha finito i preparativi e tutti i presenti sono pronti per salpare con i trasporti più piccoli. La sottotrama risulta quindi essere stata creata soltanto per questo momento. Tramite la cattura di Finn e il tradimento di DJ il Primo Ordine viene a scoprire che i ribelli stanno fuggendo senza farsi notare.

Dopo che il nemico ha già decimato una buona parte di trasporti leggeri, la Vice Ammiraglia Holdo decide di non morire invano. Eseguirà quindi una manovra disperata, usando il salto iperluce a ridosso della nave nemica. Probabilmente abbiamo qui la migliore scena del film. Forse avrebbe potuto essere effettuata molto prima ma, come tutti sappiamo, la Ribellione vive di speranza.

L’atteso finale.

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Tutta la situazione si sposta sul pianeta Crait. I ribelli decidono di usare una vecchia base per riorganizzarsi e chiedere aiuto a possibili alleati. La decisione finisce però per essere un’arma a doppio taglio perché l’unica entrata per il rifugio risulta anche l’unica uscita. Il Primo Ordine sta avanzando senza sosta e sta preparando un cannone di sfondamento per poter smembrare le difese nemiche.

Gli eroi decidono di utilizzare dei vecchi mezzi per affrontare Kylo Ren e i suoi. La battaglia offre a schermo uno spettacolo unico di colori. Una volta capito che il loro piano non può essere finalizzato, Poe decide di far ritirare la sua squadra. Finn disubbidisce ed è pronto a sacrificarsi per distruggere il cannone di sfondamento. Arrivato al culmine però verrà salvato da Rose, la quale perde i sensi dopo l’impatto.

In questa circostanza troviamo un’altra incongruenza. Dopo aver dirottato l’amico dal sacrificarsi, i due si trovano molto vicini allo schieramento nemico. Magicamente, come se nessuno se ne accorgesse, riappaiono nella base della Resistenza come nulla fosse. Considerando che Finn stava trasportando Rose sulle spalle, sarebbero stati un bersaglio facile.

Prima di chiudere definitivamente il capitolo farà la sua presenza Luke sul luogo di battaglia.

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La speranza sale, così come le aspettative. Kylo Ren, dopo essersi elevato a Leader Supremo, ordina a tutte le sue truppe di sparare al suo vecchio maestro.

La risposta di Luke ci lascia basiti di nuovo. Vero che il gesto serve a far infuriare ulteriormente Kylo Ren, ma è completamente fuori personaggio e simile agli atteggiamenti descritti sopra: gag provocatorie in stile cinecomics moderni.

A peggiorare la situazione è il fatto che quello non fosse il vero Luke, ma un suo ologramma creato con la Forza. L’unico combattimento con la spada laser che poteva essere presente nel film viene completamente distrutto da questo espediente. Oltretutto ci troviamo nuovamente di fronte a una nuova forma di utilizzo della Forza, veramente eccessiva anche questa volta.

Il poter creare oggetti solidi e un proprio ologramma dall’altra parte della galassia non è quello che la saga ci aveva suggerito in passato. Inoltre Luke Skywalker appare snaturato per tutta la lunghezza della pellicola e spesso in modo illogico come il tentativo di assassinare un giovane Ben Solo nel sonno. Con questo espediente, con Star Wars: The Last Jedi perdiamo poi un altro personaggio iconico della saga.

Molti difendono le gag di Ep. 8 constatando che la creatura di George Lucas ha da sempre strizzato un occhio alla componente goliardica. Vero, ma in modo completamente diverso. Le varie scenette comiche erano da sempre lasciate in mano a pochi personaggi, la maggior parte di loro secondari. Il Risveglio della Forza aveva pochissime gag e nessuno se ne è lamentato. Con The Last Jedi siamo invece agli antipodi, ogni personaggio è parte e crea siparietti comici o provocatori, cosa di cui se ne sentiva molto la mancanza.

Non solo aspetti negativi però.

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Per praticamente tutta la lunghezza dell’articolo abbiamo elencato gli aspetti negativi del titolo, ma ha anche notevoli punti di forza.

Il legame tra Ren e Rey è un buon espediente per rispondere ad alcune domande lasciate in sospeso nell’episodio precedente. Questo potrà ulteriormente evolversi anche nell’episodio successivo.

Il breve monologo sulle armi da parte di DJ. Purtroppo fa parte della sottotrama, messo lì quasi come riempimento e sembra più una parentesi “politically correct” che altro. In realtà questa piccola situazione ha un grande potenziale e speriamo venga approfondita nel capitolo IX.

La via di mezzo. Jedi e Sith sono come la luce e l’ombra, il bene e il male. Le loro vie sono sempre e solo estremizzate e in questo film si prova a far vedere cosa c’è dietro tutto questo. L’argomento non è certo nuovo, ma hanno cercato di mostrarci che luce e ombra fanno parte della stessa natura. Questa via della nuova trilogia sembra una buona evoluzione di ciò che Obi Wan professava nelle storie precedenti.

Solo un Sith vive di assoluti. (Obi Wan Kenobi)