Golden Globes 2018: rivincite femminili e delusioni italiane

I Golden Globes 2018 hanno segnato un primo punto di svolta positivo dello scandalo Weinstein. Tante le vittorie femminili, a zero però quelle italiane.

Golden Globes 2018
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I Golden Globes 2018 segnano la svolta, ma deludono il cinema nostrano

Tirate le somme dei Golden Globes 2018, il vincitore è Time’s Up. E Oprah, ma questa vittoria in particolare, andrebbe analizzata in senso elettorale.

La cerimonia di quest’anno ha voluto essere qualcosa di teoricamente sobrio e austero, finita per essere, nella pratica, un potpourri di buonismo e americanismo. Questo, per lo meno, nell’apparenza.

Un po’ per Time’s Up, un po’ per Oprah, quest’edizione è passata comunque alla storia per il messaggio di emancipazione femminista esposto dalle star e dal tabellino delle vittorie.

Infatti, nonostante l’ultimo caso di vittoria femminile nella categoria più ambita, quella registica, risalga ancora a trent’anni fa, con Barbara Streisand, i riconoscimenti femminili di quest’anno sono stati di tutto rispetto, al di là della causa umanitaria in corso.

I migliori film dell’anno sono stati Three Billboards Outside of Ebbing, Missouri, e Lady Bird, per i quali le due attrici protagoniste hanno vinto anche il premio di categoria; Laura Dern e Nicole Kidman si aggiudicano invece i premi per la miniserie tv Big Little Lies, quest’ultima vincitrice del primo premio di categoria.

Queste vittorie sono di ruoli attoriali, e di storie, che emancipano il ruolo femminile nella società, e i valori personali tipici della vita privata delle donne comuni.

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Il tabellino italiano

 

Golden Globes 2018
Luca Guadagnino, a sinistra, per quest’anno senza Globe.

Meno contenti invece gli italiani, rappresentati da Call Me by Your Name, ed i suoi attori protagonisti, dal papa giovane di Jude Law e dalla Helen Mirren diretta da Virzì.

Nessuna delle categorie con un rimando ai prodotti italiani ha ricevuto un riconoscimento.

Il film di Guadagnino ha infatti ceduto il passo a Three Billboards, Chalamét e Hammer a Rockwell e Oldman, Jude Law al McGregor di Fargo, e la Mirren a Saorsie Ronan.

Una bella rottura, almeno per Call Me by Your Name, per il quale Guadagnino non ha comunque ricevuto la nomination a miglior regista.

Anche quest’anno, per gli italiani, sarà per la prossima edizione.

Fonte: ANSA