Interstellar oltre il Premio Oscar: è da Nobel!
In barba a tutti quelli che hanno cartabollato il film come un’esagerazione, una tiratura per i capelli di concetti assurdi, e sopratutto che lo hanno silurato cinematograficamente, Interstellar si è aggiudicato il Premio Nobel per la Fisica.
O meglio, Kip Thorne, Reiner Weiss e Barry Barish, tutti e tre studiosi delle onde gravitazionali, si sono aggiudicati il prestigioso encomio. Thorne ha collaborato fianco a fianco con Nolan durante la stesura della sceneggiatura, per rendere Interstellar il film di fantascienza più aggiornato sul tema che si potesse realizzare.
BREAKING NEWS The 2017 #NobelPrize in Physics is awarded to Rainer Weiss, Barry C. Barish and Kip S. Thorne @LIGO. pic.twitter.com/za1GNsAfnE
— The Nobel Prize (@NobelPrize) October 3, 2017
I tre, e Interstellar, hanno letteralmente dato all’umanità nuovi occhi per leggere l’universo come mai fatto fino adesso. Questo è stato uno degli encomi riconosciuti agli studiosi.
Learn more about the 2017 #NobelPrize in Physics via the popular info ”Cosmic chirps” (pdf): https://t.co/tSs58eZ5Xj pic.twitter.com/CLHkegfYgg
— The Nobel Prize (@NobelPrize) October 3, 2017
Il trio è quello che ha reso possibile, grazie al macchinario di loro invenzione, gli interferometri laser, la captazione delle onde gravitazionali arrivateci da molto molto lontano (e non dalla Lucasfilm!). La scoperta ci permette ora di capire con precisione la distanza e la natura dei movimenti, se si tratta di supernove o buchi neri.

Dov’è che Interstellar interviene in tutto questo? Beh, Thorne & Co., con lo zampino di Nolan, hanno esaminato con cura tutti i fenomeni che avrebbero potuto creare tanta energia da increspare ed attivare il tessuto dello spazio-tempo. Vi dice niente la parola Wormhole?

Ai meno contenti per questa notizia si contrappongono i sostenitori sfegatati di quello che vorrebbero il film come un capolavoro. Ora, forse, abbiamo la conferma che lo è veramente, per il senso alle cose che potrebbe dare, qui, o in un’altra Galassia!
Che il secondo capitolo sarà il Nobel alla Poesia? D’altronde, buchi neri, Wormhole, tesseracht, Thorne e Nolan a parte, il film si basa su un concetto unviersale: l’amore è quantificabile.
Rifatevi un’idea, qui c’è la nostra recensione del film.
Infuriati, infuriati contro il morire della luce!
Fonte: BadTaste