#CinemaAsiatico – Da Satoshi Kon a Takeshi Kitano

Condividi l'articolo

Ed eccoci tornati con la seconda puntata di questa rubrica. Nella prima abbiamo parlato di Wong Kar-Wai, di Tsukamoto (del quale parleremo ancora), di registi che hanno saputo stupire il pubblico con il loro stile e talento.

Sono pronte altre cinque pellicole per voi:

Perfect Blue di Satoshi Kon (1997)

perfect-blue-image

Satoshi Kon è un autore fondamentale. ”Perfect Blue” è un viaggio nella psiche popolato da ”idol”, stalker ossessivi e pericolosi. La decisione di una cantante sarà il pretesto per raccontare una storia inquietante e alla costante ricerca della verità. Una suspense sottile e che non lascerà tregua a uno spettatore immerso totalmente in un mondo malato e sempre più schiavo dei propri desideri. Un film che ha saputo ispirare numerosi registi, tra i quali Darren Aronofsky. Da vedere a tutti i costi.

The Host di Bong Joon-Ho (2006)

the-host

The Host si può definire un ”monster movie”, ma non è solo questo. È anche la storia di un famiglia ben lontana dall’essere perfetta, di uno sbaglio in laboratorio che causa la nascita di creature anfibe e di un virus capace di terrorizzare letteralmente la corea. Un film che si prende la libertà di mostrare la distruzione dell’uomo nei confronti dell’ambiente senza scadere mai troppo nel moralismo. Una storia capace di regalare intrattenimento, riflessioni ed emozione. Cosa volete di più?

LEGGI ANCHE:  10 film di animazione giapponese incantevoli

Infernal Affairs di Andrew Lau (2002)

infernal-affairs-1024x576

Lo sapevate che ”The Departed” di Martin Scorsese è in realtà un remake di questa pellicola? Probabilmente lo sapranno in molti. Questo significa che è praticamente identico? Non proprio. C’è una cosa molto importante da sapere su ”Infernal Affairs”, ed è questa: Si tratta di una trilogia. I personaggi cambiano, le situazioni cambiano, pochi dettagli. Una storia che seppur comparata a quella americana, risulterà interessante e originale all’occhio dello spettatore.

Al Di Là Delle Montagne di Jia Zhangke (2015)

124643-md

Una delle sorprese dell’anno. Accompagnato da un ritmo lento, ma al tempo stesso malinconico, ”Al Di Là Delle Montagne” è una metamorfosi continua. Si inizia con il 1999 e con lo scorrere del tempo ci affezzioneremo sempre di più ai personaggi. Una storia d’amore, ma anche di capitalismo. Una ricerca dell’amore, di se stessi. Un film come pochi e che riesce pienamente nel suo intento.

Violent Cop di Takeshi Kitano (1989)

LEGGI ANCHE:  Bong Joon-ho: tutti e 7 i film classificati dal peggiore al migliore

death7

Takeshi Kitano esordisce con una pellicola sorprendente. Azuma è un poliziotto particolare, violento, sia nel lavoro che nella vita di tutti i giorni. Ben presto scoprirà che il suo collega è coinvolto in un affare di droga. Sono queste le basi di ”Violent Cop”. Un personaggio scomodo che riesce a entrare in sintonia con lo spettatore e delle scene girate con grande maestria. Probabilmente non il migliore del regista, ma un ottimo punto di partenza.