L’Odissea di Nolan è già ritenuto ‘contorverso’

A quasi un anno dalla sua uscita in sala, L'Odissea di Christopher Nolan sta già facendo discutere

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L’Odissea di Nolan fa già discutere

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Christopher Nolan torna al cinema con L’Odissea, uno dei film più attesi del 2026. Dopo il successo globale di Oppenheimer, il regista britannico si misura ora con uno dei capisaldi della letteratura mondiale, un progetto colossale che promette di unire ambizione artistica e complessità narrativa. Ma, come spesso accade per le opere di Nolan, l’entusiasmo non esclude sin da ora accesi dibattiti su fedeltà storica, scelte estetiche e interpretazioni etiche del materiale originale.

Nolan è ormai riconosciuto come uno dei registi più influenti del XXI secolo, capace di realizzare film-evento indipendenti da franchise e in grado di riportare il grande pubblico in sala. Il suo adattamento dell’Odissea è considerato il suo lavoro più ambizioso, e le prime immagini diffuse hanno già alimentato discussioni sui social, come avvenuto in passato con Oppenheimer.

Pur essendo stato acclamato dalla critica e premiato con l’Oscar per la miglior regia, Oppenheimer ha generato dibattiti sul trattamento del suo materiale storico e sul dilemma etico al centro della narrazione. È quindi prevedibile che un testo antico, culturalmente prestigioso e complesso come l’Odissea possa suscitare controversie almeno altrettanto intense.

L’Odissea, tradizionalmente attribuita al poeta greco Omero e risalente all’VIII secolo a.C., è una delle opere letterarie più antiche al mondo. Per affrontare un testo così distante nel tempo, i lettori moderni si affidano alle traduzioni, che però sono tutt’altro che neutrali: ogni traduttore porta con sé una prospettiva, una sensibilità e una serie di scelte linguistiche in grado di modificare l’esperienza del lettore.

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Tra i nomi più noti, come Robert Fagles o Peter Green, si è recentemente imposta la traduzione di Emily Wilson, pubblicata nel 2018 e diventata celebre anche perché prima versione del L’Odissea realizzata da una donna. È stato rivelato che questa è la versione preferita da Christopher Nolan, dettaglio che ha immediatamente alimentato discussioni online.

La traduzione di Wilson è stata definita “radicale” da alcuni, poiché rilegge il testo attraverso una sensibilità contemporanea, correggendo — secondo la studiosa — antichi pregiudizi presenti in versioni precedenti. L’esempio più noto riguarda la resa di alcuni termini riferiti alle donne: dove traduttori precedenti avevano optato per “puttana” o “sgualdrina”, Wilson sostiene che il greco antico fosse più neutro e intendesse semplicemente “ragazza”.

Per molti critici la sua interpretazione è rigorosa e supportata da decenni di studi; per altri, nel clima polarizzato di oggi, è stata etichettata come “woke”.

È probabile che parte di questo dibattito ricada ora anche sul film di Nolan, il quale potrebbe proporre una visione di Odisseo meno eroica in senso moderno e più centrata sulle sue contraddizioni etiche. Nell’antica Grecia, infatti, il termine “eroe” non indicava necessariamente un modello morale, ma un individuo capace di compiere imprese straordinarie.

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Allo stesso modo, personaggi spesso ridotti in modo caricaturale in alcune traduzioni o adattamenti precedenti — come Circe — potrebbero ricevere un trattamento più complesso e sfaccettato.

A tal proposito, una citazione di Emily Wilson appare particolarmente rilevante nel contesto dell’adattamento cinematografico:

Non credo che nessuno possa evitare di avere pregiudizi, preferenze, storie, interessi, identità, pensieri, giudizi, preferenze. Il mio punto non è che i traduttori potrebbero o dovrebbero essere obiettivi, se questo significa che c’è un solo modo di fare le cose che conta come il modo giusto

Non esiste una lettura oggettiva L’Odissea: non è un’equazione matematica, ma un testo stratificato, modellato da secoli di tradizioni linguistiche e culturali. Come accade con Shakespeare, la Bibbia o Tolkien, ogni adattamento è inevitabilmente una reinterpretazione, resa viva dal punto di vista dell’autore. La versione di Wilson è una fra tante; quella di Nolan sarà un’altra, con una propria identità.

Che ne pensate?