James Remar elogia Nolan: “Non l’ho mai visto seduto”

Parlando co The Hollywood Report, James Remar ha raccontato della sua esperienza sul nuovo set di Nolan

James Remar
Credits: Monica Schipper/Getty Images
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Parla James Remar

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James Remar sta attraversando uno dei periodi più intensi e prolifici della sua lunga carriera. L’attore, attivo dagli anni ’70, nel 2025 è tornato con forza al centro della scena televisiva e cinematografica, grazie a una serie di produzioni di alto profilo che lo vedono protagonista o figura chiave. Dalla collaborazione con Christopher Nolan al ritorno nel mondo narrativo di Dexter, Remar dimostra ancora una volta la sua versatilità e il suo straordinario impegno professionale.

James Remar racconta di essere reduce da mesi frenetici, tra set e debutti quasi consecutivi. Prima ha concluso Dexter: Resurrection, poi ha iniziato Welcome to Derry, successivamente ha girato The Odyssey, nuova collaborazione con Christopher Nolan dopo Oppenheimer, e infine ha raggiunto Vancouver per Trinity di Jed Mercurio.

Riparlando dell’esperienza con Nolan con The Hollywood Reporter, James Remar ricorda quanto sia cambiato il clima sul set rispetto al precedente incontro, segnato dalle restrizioni della pandemia.

La prima volta che ho fatto un provino per lui era durante il COVID, e ho dovuto fare un test prima di incontrarci tutti. Alla fine siamo riusciti a incontrarci senza mascherine sul set della Universal, che è il suo modo di fare. Gira con una macchina fotografica analogica, non digitale.

Un modus operandi che include anche l’ormai celebre regola:

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Niente cellulari sul set

James Remar sottolinea inoltre la dedizione del regista, una presenza costante dietro la macchina da presa:

Non si siede mai. Sta in piedi accanto alla telecamera per ogni singola ripresa. Lo ha fatto anche in Islanda. Eravamo sulla spiaggia; non l’ho mai visto seduto per 12 ore. Ogni singolo giorno. Faceva freddo. Tutti avevano freddo

Sul nuovo film Nolaniano, The Odyssey, l’attore non anticipa nulla della trama, ma racconta il clima sul set:

Ho lavorato di nuovo con Matt Damon. Eravamo uno di fronte all’altro in Oppenheimer, quindi era un ambiente familiare. Era tipo “Ehi, amico, bentornato dalle vacanze estive”. Era un ambiente molto collegiale, molto familiare. Tutti offrivano agli altri un grande rispetto. È un cast molto rispettoso e ben assemblato. Nessuna sciocchezza. Ognuno era concentrato sul compito da svolgere. Non ci sono scherzi. Nessuno dorme. Nessuno è ubriaco. Nessuno è sballato. Tutti erano molto, molto concentrati sull’essere il meglio che potevano essere.

Parallelamente, James Remar ha lavorato anche ad All’s Fair, la serie di Ryan Murphy. Qui interpreta il marito separato del personaggio di Judith Light, in un ruolo intenso e drammatico.

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Interpreto il marito separato di Judith Light, che è molto, molto ricco. Lei lo lascia e cerca di prendere tutto quello che può. Si vede il suo cuore spezzarsi un po’ quando lei se ne va. La relazione ha tutti i crismi del denaro e dell’imbarazzo per la copertura mediatica, ma quello che rimane è quest’uomo con il cuore spezzato per la fine del suo matrimonio

Remar elogia anche il metodo di Ryan Murphy:

Sa quello che vuole, ma ha un atteggiamento molto, molto calmo. È anche molto collaborativo. Mi ha dato indicazioni, ma mi ha anche fatto domande: “Cosa ne pensi di questo?”. Lo adoro per questo. Ha una voce molto dolce, ma non si lascia sfuggire nulla

Infine, parlando del progetto Welcome to Derry, adattamento televisivo dell’universo di It, James Remar anticipa con entusiasmo:

Quello che ho visto è uno dei programmi televisivi migliori che abbia mai visto in vita mia. È fenomenale