La nostra intervista in esclusiva al leggendario Danny Boyle, regista di 28 Anni Dopo! Ecco cos’ha da raccontarci su come è cambiato il genere horror in questi anni: “C’è qualcosa di speciale nel guardare un film spaventoso in un cinema con un mucchio di altre persone”
Ecco Danny Boyle, il mitico regista inglese che non ha certo bisogno di presentazioni – qualche titolo? Trainspotting, 28 Giorni Dopo, Sunshine – che in una bella intervista con noi parla del nuovo film della saga zombie, 28 Anni Dopo, e di come è cambiato il genere horror in questi anni.
Sul suo approccio a questo genere peculiare Danny spiega: “Speri di diventare un narratore migliore, e speri che le storie che racconti siano abbastanza avvincenti per garantire che le persone spendano tempo e denaro per andare al cinema a vedere il tuo film. Deve solo essere sorprendente!”
Su cos’ha di speciale il genere horror per lui, Danny Boyle svela: “Uno è che è incredibilmente flessibile, assorbe, può andare in molte direzioni diverse e può portare cose al suo interno quasi a volontà , e si comporta come una trasparenza. Così il mondo reale può sedersi dietro la tua storia e hai solo degli scorci mentre la storia va avanti”.