La Mummia: la vera storia dietro la maledizione di Imhotep

La Mummia è un film del 1999 che ottenne enorme successo e che affascina, ancora oggi, per le misteriose maledizioni attribuite alle mummie.

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La Mummia è un film horror del 1999 diretto da Stephen Sommers ed è riconosciuto come una delle migliori trasposizioni cinematografiche sui misteri e le leggende riguardanti l’Antico Egitto. La pellicola è un vero e proprio blockbuster, dato che ha incassato fior di milioni in tutto il mondo ed è diventato uno dei film simbolo dell’epoca a cavallo tra la fine degli anni ’90 e i primi anni 2000.

La Mummia annovera nel suo cast attori e attrici del calibro di Brendan Fraser, Rachel Weisz, John Hannah, Kevin J. O’Connor e Arnold Vosloo, a loro agio nei panni di archeologi, cacciatori di tesori e…mummie ovviamente! Proprio a causa della maledizione di una mummia si scatenano i terribili e avventurosi fatti del film.

Ma da dove prendono spunto le leggende e le maledizioni riguardanti il ritrovamento e profanamento delle tombe delle mummie? Ce lo siamo chiesto e abbiamo trovato diverse curiosità e fatti che sono in netto collegamento con il film La Mummia, sicuramente ispirato a questi eventi misteriosi. Buona lettura!

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La Mummia: trama

Nell’Antico Egitto, l’alto sacerdote Imhotep (Arnold Vosloo) vive un amore impossibile con Anck-su-Namun (Patricia Velásquez), sposa favorita del faraone Seti I. I due vengono scoperti proprio dal faraone ed optano per ucciderlo. Le guardie del faraone accorrono in soccorso, pronte a punire gli assassini. Imhotep e Anck-su-Namun si fanno una promessa: il sacerdote dovrà portarla indietro dalla morte. Portato via dai suoi servi, Imhotep vede la sua amata togliersi la vita per non finire tra le grinfie delle guardie.

Il sacerdote, che sa maneggiare il Libro dei Morti, testo contenente antichi riti di resurrezione, porta il corpo senza vita di Anck-su-Namun a Hamunaptra, la città dei morti. Luogo di sepoltura dei faraoni. Quando il rito sembra essersi concluso, giungono le guardie del faraone che arrestano e mutilano Imhotep e i suoi sacerdoti, mummificandoli vivi. Il sacerdote viene maledetto: non morto per tutta l’eternità. Chi lo risveglierà, scatenerà una terribile piaga su tutta la Terra, con la mummia pronta a prendersi la sua vendetta.

Nel 1926, l’egittologa Evelyn Carnahan (Rachel Weisz) ritrova, grazie allo scaltro fratello Jonathan (John Hannah), un manufatto contenente un antichissima mappa che conduce proprio ad Hamunaptra, ritenuta dai più una leggenda. Convinta dell’autenticità del reperto, lo mostra al direttore del Museo del Cairo, luogo dove lavora. L’uomo, però, erroneamente (o forse no) brucia la mappa.

L’unico modo per raggiungere il luogo segreto sembra essere quello di rintracciare l’individuo al quale Jonathan ha sottratto la mappa, Rick O’Connell (Brendan Fraser), che sostiene di essere già stato ad Hamunaptra e di averci trovato il male albergare sotto di essa. Sarà l’inizio di una avvincente avventura, dove non mancheranno pericoli e terrificanti apparizioni. Non sono i soli alla ricerca della città e ciò che dimora sotto di essa è pronto ad essere risvegliato. La mummia ha fame.

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La Mummia: le vere storie dietro la leggenda

Il film La Mummia deve il suo successo ad un incredibile uso degli effetti speciali, insolito per l’epoca, e la costruzione di una trama avvincente condita da intermezzi comici alternate atmosfere cupe (avevamo approfondito alcune curiosità sul film qui). La parte migliore del film è sicuramente lo spezzone che va dalla scoperta di Hamunaptra al risveglio di Imhotep, non dimenticando il prologo iniziale che trascina lo spettatore in un atmosfera inquietante e di trepidante curiosità. Tutti sanno che la mummia verrà risvegliata: quello che conta è vedere come e, soprattutto, come verrà affrontata.

La pellicola era già un remake dell’omonimo film del 1932, ed ha dato il via ad una trilogia non molto fortunata, dove le atmosfere inquietanti e l’originalità del primo film svanivano e impallidivano velocemente. La fortuna de La Mummia risiede nell’alone di mistero che circonda l’Antico Egitto e il clamore che si sollevò tra archeologici e pubblico dopo il ritrovamento di alcuni luoghi di sepoltura e, contemporaneamente, le mummie che vi riposavano.

Ma perché tanto rumore? Sin dall’epoca greco-romana, le mummie e la mummificazione hanno attivato la fantasia della gente. Un fascino morboso che risiedeva in un inusuale metodo di conservazione dei defunti. Il ritrovamento di alcune mummie fu particolarmente importante, come quella del faraone Tutankhamon. Proprio il ritrovamento della tomba del faraone bambino, morto ad appena 14 anni, scatenò una serie di leggende su una presunta maledizione che avrebbe colpito i suoi scopritori, proprio come nel film La Mummia.

Nel 1922 (epoca analoga del film), il filantropo Lord Carnarvon finanziò la spedizione che portò alla scoperta della tomba, sita nella Valle dei Re. Circolarono voci di una misteriosa scritta, in geroglifici, rinvenuta sulla tomba, che citava:

«La morte sopraggiungerà su rapide ali per colui che disturba la pace del re»

Sta di fatto che in poco tempo si diffusero conferme sulla prematura e misteriosa dipartita di molti membri della squadra che si occupò dello scavo, compreso lo stesso Lord Carnarvon, ammalatosi di polmonite e condotto presto alla morte. Quanto c’è di vero? Spoiler: quasi niente. Probabilmente il tutto fu una trovata del quotidiano Times che, impossibilitato e infastidito del non avere notizie sulla scoperta, approfittò della morte di Carnarvon per attirare i curiosi all’acquisto del giornale.

Non vi è nemmeno traccia del monito che abbiamo trascritto sopra, che comunque è stato ripreso, quasi interamente, nel film La Mummia, quando la squadra di americani ritrova i vasi canopi appartenenti a Imhotep. Nonostante la lettura del monito, si impossessano dei preziosi vasi che causeranno loro la morte proprio per mano della mummia. Cosa che non successe alla squadra di scavatori e archeologi che ritrovarono la tomba di Tutankhamon ma che, anzi, vissero abbastanza a lungo.

È comprovato che esistessero dei moniti terrificanti sulle tombe di faraoni e persone di alto rango. Avevano l’intento di allontanare i profanatori di tombe, molto diffusi già dall’Antico Egitto. Nonostante ciò, moltissime tombe furono e sono ancora rinvenute con la sicura mancanza di molti reperti, trafugati chissà quando e persi ormai nelle sabbie del tempo. Persino alcune mummie presentano segni di vandalismo post mortem. Nemmeno la superstizione ha fatto desistere i ladri e cacciatori di tesori.

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È abbastanza evidente come il ritrovamento della tomba di Tutankhamon abbia ispirato il film La Mummia, ma non è l’unico bacino dal quale si è attinto per la creazione di questo e altri film analoghi. Per un periodo non molto definito, circolò la voce che a bordo del Titanic fosse stato trasportato il coperchio appartenente al sarcofago di una mummia maledetta, conservata al British Museum.

Anche questo aneddoto è infondato: pare che un dipendente del British fosse a bordo del Titanic e, prima che affondasse, raccontò ad un passeggero, conosciuto a bordo, della leggenda in merito alla maledizione che circolava su una mummia, conservata nel museo dove lavorava. Il secondo, sopravvissuto al naufragio, riferì che la mummia di cui gli avevano parlato si trovasse a bordo del transatlantico durante quella tragica traversata. Fu appurato che non era così. Nonostante le smentite, questa resta una delle bufale più note sul disastro del Titanic. È comunque abbastanza semplice reperire informazioni e storie su questa mummia presumibilmente maledetta, il web ne è pieno.

Ma non solo: la diffusione delle fake news riguardo la maledizione delle mummie si deve anche allo scrittore inglese e padre di Sherlock Holmes Arthur Conan Doyle, grande appassionato di occulto e spiritismo, che contribuì alla rapida ascesa delle notizie riguardanti la mummia del Titanic e quella di Tutankhamon grazie alla sua fama e influenza.

Concludiamo questo articolo con una piccola curiosità: in Italia, a Bolzano presso il Museo Archeologico dell’Alto Adige, è conservata una delle mummie più antiche e meglio conservate del mondo, cioè Otzi, la mummia di Similaun. Ben diverso dalle mummie egiziane, Otzi è stato preservato dal ghiaccio per 5300 anni prima di essere ritrovato casualmente. Proprio dopo il suo ritrovamento, però, la leggenda vuole che, negli anni successivi, molti di coloro che si avvicendarono al suo ritrovamento e studio furono vittime di strani incidenti, alcuni mortali.

Per farvi comprendere la considerazione data a questi strani fatti vi diciamo che, alla fine della visita al museo di Bolzano, potrete sentire la guida o l’audio guida narrare di questi strani eventi, a riprova di come le mummie alimentino ancora fantasie e superstizioni. Lasciamo decidere a voi come giudicarli. È lecito affermare come il film La Mummia avesse un enorme bacino da cui attingere per la sua storia e di come abbia fatto saldamente presa sul pubblico.

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La Mummia: il cast

Brendan Fraser: Richard “Rick” O’Connell
Rachel Weisz: Evelyn Carnahan
John Hannah: Jonathan Carnahan
Arnold Vosloo: Imhotep
Kevin J. O’Connor: Benit Gabor
Jonathan Hyde: Dr. Allen Chamberlain
Erick Avari: Dr. Terence Bey
Patricia Velásquez: Anck Su Namun

La Mummia: il trailer

La Mummia: trailer ufficiale / credits: youtube; HOME CINEMA TRAILER

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