Il Re Leone: le analogie con l’Amleto di Shakespeare

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Il Re Leone è, senza ombra di dubbio, IL cartone animato per eccellenza. Distribuito nelle sale nel 1994 rimane, ancora oggi, uno dei classici Disney più amati dal pubblico di bambini e adulti. Nonostante l’uscita nel 2019 dell’omonimo live action, la pellicola degli anni ’90 continua a non subire gli effetti del tempo che scorre.

Con una colonna sonora leggendaria, grazie alle composizioni del titanico Hans Zimmer, Il Re Leone conquistò il pubblico grazie ad una trama molto matura, nonostante stessimo parlando di un cartone. Figlio di un’epoca d’oro della Casa del Topo, cioè quando i classici Disney erano delle assolute novità in termini di storie e progetti, grazie alla trattazione esplicita di temi che hanno poco a che fare con la sfera dell’infanzia. La morte, il lutto, la maturazione, la vendetta, la compassione. Figure ricorrenti nei film Disney ma che non sono mai risultati tediosi o mal collocati, come accade oggi, salvo rare eccezioni.

Nel corso degli anni è stato evidente come Il Re Leone avesse subito influenze, come molti altri classici, dalla letteratura mondiale. In questo articolo vedremo come il film di Roger Allers e Rob Minkoff abbia tratto ispirazione da una delle tragedie più note a livello mondiale, se non la più nota: Amleto di William Shakespeare. Buona lettura!

il re leone

Il Re Leone: la trama

Sorge un nuovo giorno sulle Terre del Branco: Mufasa, il Re Leone, ha avuto un erede, il piccolo Simba. Mentre tutta la savana festeggia l’arrivo del nuovo erede, qualcuno trama nell’ombra. Scar, fratello di Mufasa, vede allontanarsi le sue possibilità di salire al trono della Rupe dei Re. Inizia ad ordire il suo piano per sbarazzarsi del nipote.

Mufasa ha l’arduo compito di insegnare al figlio le responsabilità di un vero re, oltre ad istruirlo sul delicato equilibrio che regna tra tutte le creature della terra: il Cerchio della vita. Simba è spavaldo e spericolato, più concentrato sul suo titolo nobiliare che sulle responsabilità che esso comporta. A causa di questa immaturità, mette in pericolo la vita di lui e Nala, sua migliore amica. Solo l’intervento tempestivo del padre evita il peggio, scacciando le iene che, su ordine di Scar, avevano cercato di eliminare i due cuccioli.

Comprendendo che con il padre a proteggerlo Simba è inarrivabile, Scar opta per un piano diabolico, tremenda svolta de Il Re Leone: uccidere suo fratello. Con una trappola mortale, il terribile leone uccide Mufasa, lasciando che siano le iene a occuparsi di Simba. Riuscito a scappare, viene accudito e allevato da Timon e Pumba, rispettivamente un suricato e un facocero. I due insegnano al cucciolo sul significato di godersi la vita e lasciare il passato alle proprie spalle, fuggendo dalle responsabilità. Simba, con tremendi sensi di colpa per quanto successo a suo padre, cresce lontano dal suo destino, dimenticando quello che è stato.

L’incontro con Nala, ormai cresciuta e scappata dalle Rupe dei Re per cercare aiuto, visto che sotto il regno di Scar sta andando tutto in rovina, rimembra al giovane principe quali siano i suoi doveri e le sue responsabilità. Rifiutando il suo destino, si allontana tormentato dai ricordi. L’incontro con Rafiki, un saggio babbuino, e l’ombra di suo padre convinceranno Simba a riprendersi quello che gli spetta di diritto.

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Il Re Leone: le analogie con l’Amleto

Tra le tragedie più famose della letteratura mondiale, l’Amleto narra i turbamenti del principe di Danimarca Amleto, appunto, in seguito alla morte dell’omonimo padre. Apparentemente morto nel sonno, viene sostituito dal fratello Claudio. Il principe nutre dei forti sospetti sulla morte del padre, alimentati quando delle guardie affermano di aver visto di notte, sulle torri del castello, una misteriosa figura in abiti da battaglia, che ipotizzano essere lo spirito del defunto re.

È evidente la prima analogia con Il Re Leone, dove un usurpatore del trono elimina il sangue del suo sangue per impadronirsi del potere. Infatti, incontrato lo spirito del defunto re, Amleto viene a conoscenza di come suo padre sia stato avvelenato dallo zio, giurando vendetta per la sorte toccatagli. La perdita della figura paterna è uno dei punti cardine sui quali i registi hanno costruito la trama de Il Re Leone.

I personaggi di Mufasa e Amleto padre sono, per i loro eredi, fonte di ispirazione ma anche scomode entità con le quali confrontarsi. Entrambi rappresentano la forza, il carisma, la ferma volontà nel prendere decisioni. Ciò che si innesta in Simba e Amleto figlio è un complesso di inferiorità che, inizialmente, impedisce ad entrambi di agire, evitando l’impatto con il destino al quale sono chiamati. Nell’opera di Shakespeare, il giovane principe è cupo e solitario, quasi catatonico. Solo l’incontro con lo spettro di suo padre rianima il suo fervore, nonostante permangano dei dubbi sulla giustezza delle sue future azioni.

Ne Il Re Leone, Simba cerca di dimenticare il suo passato e la presunta azione che ha portato alla morte del padre, prima dell’intervento di Rafiki il quale, come Orazio in Amleto, è testimone dell’apparizione dello spirito di Mufasa. Tema riscontrabile nelle due opere è quello del prototipo della mascolinità, perso dai due protagonisti nel corso delle loro storie. Simba, insieme a Timon e Pumba, vive come un hippie, perdendo il suo istinto guerriero e da capo.

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Sicuramente tra le scene più suggestive delle due opere, l’incontro con gli spettri dei padri ne Il Re Leone e l’Amleto contiene una carica emotiva straordinaria, perché rappresenta l’obbligo di rapportarsi con le proprie responsabilità. Ma siamo sicuri si tratti di spettri?

L’immagine che il pubblico ha di Amleto padre è quella di un fantasma che si aggira per il castello di Elsinora. Trattandosi di una tragedia, quindi una rappresentazione teatrale, si è supposto che, durante le prime rappresentazioni dell’Amleto, l’attore con il ruolo del defunto re indossasse un’armatura ricoperta da una polverina luminescente. Un classico effetto di scena, di quelli che venivano usati anche al cinema. L’obiettivo era creare straniamento nel pubblico, che doveva riconoscere in quella figura inquietante qualcosa di sovrannaturale.

Nelle battute del copione della tragedia, in ogni caso, non compare mai la parola “spettro” o suoi sinonimi. Si opta per termini come “figura“, “cosa orribile“, “ombra“. Sono gli attori, e quindi i personaggi, con le loro battute che ci inducono ad associare a quel personaggio l’identità del defunto Re di Danimarca. Lo stesso Amleto si autoconvince che quello possa essere lo spirito di suo padre, come folgorato da un’allucinazione potentissima, frutto delle sue continue turpe mentali nel cercare una spiegazione alla morte del re. Emblematico è l’episodio dove, nella stanza di sua madre, vede solo lui aleggiare il fantasma, stavolta in una tunica immacolata.

L’interpretazione di questi eventi è da collegare al grande periodo di turbamenti religiosi che invasero l’Europa durante la diffusione della Riforma e Controriforma cattolica. Nella tradizione cattolica gli spettri sarebbero anime del Purgatorio. Questo regno infernale venne giudicato illegittimo dal Parlamento Inglese, pertanto Shakespeare si sarebbe dovuto “adeguare” nella sua opera a tale provvedimento. Forse, l’autore inglese ci ha lasciato un’allegoria di un importante evento storico dell’epoca.

Ne Il Re Leone, Simba rivede lo spirito di suo padre che pian piano assume contorni sempre più nitidi, come se il principe assecondasse la visione che quello che vede è lo spettro di suo padre. Mufasa rivolge a lui una frase che è presente analogamente in Amleto, ed è “Ricordati”. Un monito che richiama sia al senso del dovere ma anche al legame indissolubile tra padre e figlio. Rafiki, dopo la dissolvenza del padre, domanda a Simba “E quello che cos’era”?. Anche ne Il Re Leone non abbiamo certezza di cosa vedono e vediamo tramite le figure dei due padri.

Mufasa e Amleto padre condividono, inoltre, il loro “breve” minutaggio nelle due opere. Nonostante ciò, trapassano la memoria grazie alla loro straordinaria importanza e caratterizzazione.

Clip tratta da Il Re Leone / credits TLKSimba

Conoscevate le analogie tra Il Re Leone e Amleto? Fatecelo sapere nei commenti.

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Il Re Leone: voci del cast

Originali:

Jonathan Taylor Thomas: Simba giovane (dialoghi)
Jason Weaver: Simba giovane (canto)
Matthew Broderick: Simba adulto (dialoghi)
Joseph Williams: Simba adulto (canto)
James Earl Jones: Mufasa
Jeremy Irons: Scar
Moira Kelly: Nala adulta (dialoghi)
Sally Dworsky: Nala adulta (canto)
Niketa Calame: Nala giovane (dialoghi)
Laura Williams: Nala giovane (canto)
Nathan Lane: Timon
Ernie Sabella: Pumbaa
Rowan Atkinson: Zazu
Robert Guillaume: Rafiki
Whoopi Goldberg: Shenzi

Doppiatori italiani:

George Castiglia: Simba giovane
Riccardo Rossi: Simba adulto (dialoghi)
Roberto Stafoggia: Simba adulto, Timon (canto)
Vittorio Gassman: Mufasa
Tullio Solenghi: Scar
Laura Boccanera: Nala adulta (dialoghi)
Lorena Brancucci: Nala adulta (canto)
Perla Liberatori: Nala giovane
Ermavilo: Pumbaa
Tonino Accolla: Timon (dialoghi)
Sergio Fiorentini: Rafiki
Roberto Del Giudice: Zazu
Paola Giannetti: Sarabi
Rita Savagnone: Shenzi

Il Re Leone: trailer

Trailer ufficiale in italiano de Il Re Leone / credits GM film movie DVD