Sanremo 2024: le nostre pagelle di tutte le canzoni [VIDEO]

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Il Volo – Capolavoro

Ed ecco il grande trio di cantanti lirici che forti del grande successo internazionale portano di nuovo i loro vocioni all’Ariston: Il Volo. Qui c’è poco da dire: se vi piace la lirica (pop), probabilmente vi piacerà questa canzone. Se non vi piace, probabilmente la troverete noiosa. Le voci dei tre occupano tutto lo spazio del brano e non c’è davvero spazio per altro.

Voto: 6.5

Big Mama – La Rabbia Non Ti Basta

Il rap femminile e deciso di Big Mama è forte e diretto, incalza su una base d’impatto e tratta di temi importanti che riguardano la riscoperta e l’emancipazione, non il solito lamento d’amore. La cantante è capace, spazia con bravura dal flow al melisma e decora con una buona voce un pezzo che funziona. Da risentire.

Voto: 7.5

Ricchi e Poveri – Ma Non Tutta la Vita

I Ricchi e Poveri arrivano infiocchettati e si esibiscono in un brano dance post-disco che sembra un pezzo degli ABBA del 1979. Stranamente non sembra troppo datato, almeno per il contesto, ma pare davvero di sentire un collage del repertorio del gruppo svedese. Il che, per inciso, non è necessariamente un male; anzi.

Voto: 7.5

Emma Marrone – Apnea

Un’altra delle reginette del pop italiano degli ultimi anni, Emma, canta un pezzo pop/dance che purtroppo concede più spazio al ritornello melodioso che all’intrigante base electro, la quale è pure condita di drop. Un’altra canzone che può facilmente funzionare in radio, e di sicuro tra le meno noiose.

Voto: 7.5

Renga e Nek – Pazzo di Te

Renga e Nek sono due nomi tutelari della musica leggera italiana degli ultimi trent’anni. In quanto tali, costruiscono un duetto su un pop/rock malinconico ma potente, sfruttando al meglio le loro due caratteristiche e potenti voci. Ma il risultato è mediocre: parliamo di due artisti che da anni fanno più o meno le stesse cose, e questa occasione non fa l’eccezione.

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Voto: 6

Mr. Rain – Due Altalene

Mr. Rain torna dopo il successo di Supereroi, seduto al pianoforte, con l’ennesima ballad della serata. Non risalta, non convince, non conquista. Lo stile emotivo e introspettivo del cantante convincerà chi cerca un pop/rap pulito e poetico, ma tra trenta altre canzoni è davvero facile dimenticarsi di questo brano.

BNKR 44 – Governo Punk

Divertenti i BNKR 44, boy band travestita da collettivo rap, che presentano un brano pop molto in linea con produzioni internazionali come quelle degli inglesi Easy Life. Un pop nuovo, attuale, scanzonato e che non pretende di fare nulla di più che far ballare con leggerezza e con un ritornello ritmato. Siamo sicuri che non sia un bene anche solo fare musica così?

Voto: 7

Gazzelle – Tutto Qui

Quello di Gazzelle è uno dei nomi esordienti a Sanremo che suscitava più curiosità, ma la delusione della generazione millennial che lo ha amato a suo tempo arriva pronta: il brano è un lento non dissimile da tutti gli altri sentiti in competizione, e lo stile eccentrico del cantante non emerge affatto. Peccato.

Voto: 6

Dargen D’Amico – Onda Alta

Dargen subito super-tamarro con una base elettronica ossessiva che accompagna una auto-narrazione come sempre caratteristicamente ironica. Dopo l’exploit dell’ultimo X Factor e gli scontri con Morgan, con questo brano Dargen si conferma tra i grandi artisti provocatori nel mainstream. C’è da capirlo, e da capirne le insinuazioni.

Voto: 8

Rose Villain – Click Boom!

Rose Villain arriva quasi a fine serata risvegliando un po’ tutti con il suo pop moderno orecchiabile e piccante il giusto. Una proposta da radio, con una grande voce ma certamente non un testo originale e che non risalta granché sulla totalità dei brani. Però, quel “boom boom boom” ha un buon potenziale viral, va notato.

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Voto: 6.5

Santi Francesi – L’Amore in Bocca

Freschi dell’esperienza a X Factor, gli acclamati Santi Francesi si presentano con il loro caratteristico pop elettronico che si adatta sapientemente alla dimensione di Sanremo: un refrain forse non eclatante e un testo non troppo interessante, ma la base e l’arrangiamento si difendono con una certa perizia sonora.

Voto: 7

Fred De Palma – Il Cielo Non Ci Vuole

Fred De Palma canta un interessante electropop autoriale dal ritmo coinvolgente e che pone bene a contrasto impeto orchestrale e forza emotiva nel ritornello. Ha un buon potenziale specie se riascoltata, e si colgono diversi spunti interessanti specie nella strofa. Potrebbe cavarsela bene nel corso delle serate.

Voto: 7

Maninni – Spettacolare

Maninni è uno dei giovanissimi, che si presenta con un brano che assomiglia parecchio a Ho Imparato a Sognare dei Negrita, e anche concettualmente non vi si discosta troppo. Come musica la canzone è un pop rock sui generis, davvero nulla che non si sia già sentito e risentito. Forse qui un ascolto è più che sufficiente.

Voto: 6

Alfa – Vai!

A quanto pare Alfa non aveva potuto esibirsi nel 2023 perché “aveva la febbre”: ecco come recupera quest’anno. Ci sono due parole semplici per definire il suo stile: Ed Sheeran (e pure nell’aspetto c’è qualcosa). Lo stile è esattamente quello: un nu folk con tocchi indie, un bel ritornello e cori ben pensati. Decisamente una bella sorpresa.

Voto. 8

Il Tre – Fragili

L’elenco delle canzoni in gara si chiude con Il Tre, un cantante rapper dallo stile sincero e diretto che ricorda le prime produzioni di Irama. Il suo brano si colora di un certo accento rock e sembra promettente, ma tempo il primo refrain purtroppo ricade in una serie di cliché che ne abbassano le potenzialità. Comunque si può riascoltare con più attenzione.

Voto: 6

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