Unica: il tremendo docufilm su Ilary Blasi e la separazione da Totti | RECENSIONE

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Unica trasforma la separazione tra Blasi e Totti in un docufilm dai tratti crime, con atmosfere drammatiche e ricostruzione investigativa. In una parola: inguardabile

Unica: il docufilm inchiesta

Per qualche motivo qualcuno ha ritenuto che Unica, un docufilm d’inchiesta sulla tanto chiacchierata separazione tra Ilary Blasi e Francesco Totti, fosse un film necessario. Peggio ancora: sta su Netflix. Un’ora e venti di indagini e ricostruzioni sulla rottura della coppia, che viene poi narrata sempre da una posizione “unica”, immancabilmente.

Imbarazzante davvero come sembri di assistere a un documentario sui delitti di Jeffrey Dahmer o sulla morte di Lady Diana, tra atmosfere tese e drammatiche, testimonianze dettagliate riguardanti episodi di gelosia, incomprensioni e litigi, e l’immancabile narrazione della storia d’amore tra i due.

“I problemi sono ben altri”

Chi vuole i dettagli sull’avvenuto probabilmente già li sa, perché la rottura della coppia di vip è stata chiacchieratissima. E non occorre neanche dire che nel frattempo sono successe cose ben più gravi e importanti, perché sappiamo come affascina lo show business (e il calcio ne fa parte, non illudiamoci) e non neghiamo di prestare lo stesso tipo di attenzione a una coppia più giovane come i Ferragnez.

Senza scadere nella retorica de “i problemi sono ben altri”, basta poco per capire perché un film del genere sarebbe stato meglio non vederlo mai. Davvero pare di guardare un documentario dai tratti crime, e c’è quasi da aspettarsi di veder sbucare da un momento all’altro Carlo Lucarelli, o il buon vecchio Bruno Vespa che con un plastico illustri come sono andate le cose.

Reality vs. vita vera

Le scene ricorrono all’ausilio di grafiche elaborate, interviste-verità a cuore aperto, materiale d’archivio con tanto di ritagli di giornale, servizi televisivi e fotografie con lenti zoom-in. La Blasi narra per quasi tutto il tempo, invitandoci all’interno della sua vita e ad empatizzare con lei negando così tra l’altro ogni pretesa documentaristica del film nell’adozione di un punto di vista sempre proprio, che è il solo che ci viene fornito.

In realtà, e spiace dirlo per la povera e delusa Ilary, quello che è successo a lei e Totti è successo e succede quotidianamente a una miriade di coppie. Fa comodo pensare che la ragione stia sempre tutta da una parte e il torto tutto da un’altra, ma la verità scomoda è che siamo tutti umani e i nostri difetti, i nostri istinti e i nostri rancori spesso hanno la meglio su ciò che ci rende felici.

Sentimenti e intrattenimento

Se, quindi, lo scopo del docufilm è di attaccare Totti rendendolo esempio negativo di uomo fedifrago, traditore e meschino, il consiglio è di smettere di pensare alla vita come a una puntata di Sex and the City e affrontare i problemi nella realtà, nelle loro complesse sfumature, e accettando che semplicemente amore e affetto possono finire e quando succede tutti ci rimettono.

Se, invece e come è probabile, lo scopo dietro al progetto è di avere il giusto ritorno economico per celebrità inerziale, si può dire che l’obiettivo è raggiunto e del resto non è la sola Ilary ad adottare strategie di questo tipo. Parlare del nulla ma farlo bene è specialità di moltissimi vip, influencer e celebrità vecchie e nuove. Non facciamoci trarre in inganno: per quanto drammatici questi sentimenti siano, davanti alla telecamera diventano sempre e solo intrattenimento.

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