Durante una recente intervista, rilasciata all’Hindustan Times, il grande cineasta Martin Scorsese ha fornito la sua opinione sul fenomeno Barbenheimer. Lo stesso Scorsese ha più di un legame con Barbie, dato che la protagonista, nonchè co-produttrice, è Margot Robbie, attrice di punta di Hollywood degli ultimi anni e lanciata proprio definitavamente dl grande maestro americano in The Wolf of Wall Street ed ha come direttore della fotografia Rodrigo Prieto, che ha già curato per Scorsese The Wolf of Wall Street, Silence, The Irishman e l’oramai prossimo Killers of the Flower Moon.
Penso che la combinazione di Oppenheimer e Barbie sia stata qualcosa di speciale. Sembrava essere, odio quella parola, la tempesta perfetta. È arrivato al momento giusto. E la cosa più importante è che la gente sia andata a vederli al cinema. E penso che sia meraviglioso. ha detto Scorsese.
Barbie ha incassato 1,4 miliardi di dollari per diventare il miglior incasso al botteghino della storia della Warner Bros. Oppenheimer è stato invece un enorme successo per la Universal con 939 milioni di dollari in tutto il mondo, una somma inaudita per un dramma biografico di tre ore vietato ai minori. In totale la bellezza di ben 2.3 miliardi dollari incassati in un’estate dal fenomeno Barbenheimer. Nel proseguio dell’intervista Scorsese si è anche soffermato in un’analisi del fenomeno dell’estate e di come esso non possa che far bene all’attuale stato di salute del cinema :
Si adattano alla perfezione – un film con un tale tasso di intrattenimento, con i colori vivaci e un film con tale severità e forza, e praticamente sul pericolo della fine della nostra civiltà . Non si potrebbero avere più film opposti che lavorino insieme. Offre qualche speranza per l’emergere di un cinema diverso, diverso da quello che è successo negli ultimi 20 anni, a parte il grande lavoro svolto nel cinema indipendente. Mi arrabbio sempre per questo, i film indipendenti sono relegati a indie. Film che solo un certo tipo di persone vorrebbe. Serve solo mostrarli su un piccolo schermo da qualche parte”.
Anche il cineasta canadese Denis Villenueve si è aggiunto alla nutrita schiera dei sostenitori del Barbenheimer, sottolineando in un’intervista concessa un mese all’Associated Press di come i film girati negli studios possano essere arte:
 Il fatto che film come Oppenheimer vengano rilasciati sul grande schermo e diventino un evento riporta i riflettori sull’idea che si tratta di una forma d’arte straordinaria che deve essere vissuta nei cinema.
Come Oppenheimer, Killes of the Flower Moon di Scorsese sarà un’epopea storica con una durata assai considerevole. Esso avrà una durata di 206 minuti contro i 180′ del film di Nolan . Scorsese ha concluso la sua intervista all’Hindustan Times contestando le eventuali preventive, e probabilmente future, lamentele sul minutaggio del film .
La gente dice che sono tre ore, ma dai, puoi sederti davanti alla TV e guardare qualcosa per cinque ore”, ha detto Scorsese. “Inoltre, ci sono molte persone che guardano il teatro per tre o cinque ore . Ci sono veri attori sul palco, non puoi alzarti e camminare. Gli dai quel rispetto. Date al cinema un po’ di rispetto.
Che ne pensate?
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