Kevin Spacey e Keyser Söze: perché il finale de I Soliti Sospetti è il migliore della storia

Kevin Spacey
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Uno dei finali più memorabili e sorprendenti: perché l’interpretazione di Kevin Spacey ne I Soliti Sospetti lo ha reso una leggenda

Kevin Spacey ha interpretato moltissimi ruoli memorabili nella sua lunga e onorata carriera, dal killer in Seven a Frank Underwood, machiavellico protagonista di House of Cards. Ma quello del misterioso e addirittura mefistofelico Keyser Söze ne I Soliti Sospetti di Bryan Singer rimane forse il suo personaggio più leggendario.

Nel film una banda di criminali viene ingaggiata e poi ingannata da uno schivo figuro dai connotati ignoti, che si dice sia un super-criminale privo di scrupoli disposto a tutto pur di avere ciò che vuole. Keyser Söze li uccide tutti e alla fine a restare vivo è solo “Verbal”, il più debole e innocuo di loro, un falsario timoroso e sciancato.

Interrogato dalla polizia Verbal viene convinto dall’agente Kujan che Söze era Dean Keaton (Gabriel Byrne): aveva architettato un colpo su una nave con l’unico scopo di uccidere un passeggero che lo poteva identificare, intendendo sfruttare la banda per arrivare a lui e chiudere in bellezza fingendo anche la propria morte, dopo essersi liberato di ogni testimone.

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Verbal si convince di questa verità e Kujan sostiene che Söze lo ha risparmiato solo perché lui non conta nulla ed è troppo pauroso per nuocergli. Viene quindi rilasciato, allorché l’agente Kujan realizza l’orribile e sconvolgente verità: Verbal si è inventato tutto, durante l’interrogatorio, usando nomi di oggetti presenti nell’ufficio del poliziotto.

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