Lino Banfi: “A 17 anni dormivo in stazione, a Natale solo”

Ospite di Citofonare Rai 2, Lino Banfi ha parlato della sua difficile adolescenza passata in povertà

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Lino Banfi è oggi il nonno d’Italia. Con i suoi leggendari personaggio nel corso degli anni è diventato un punto di riferimento nella vita degli italiani tanto che oramai è quasi uno di famiglia per molti. Tuttavia la sua vita è stata contraddistinta da una grande povertà quando era giovane. Ospite di Citofonare Rai 2, l’attore de L’allenatore nel pallone ha parlato delle sue difficili vacanze natalizie a 18 anni.

Per me a Natale, una cosa importante, è stare tutti insieme con la famiglia e gli amici intimi. Io nella mia vita dovrei raccontare tante cose, molti Natali non li ho passati con i miei, ero solo. A 17/18 anni mi trovavo a Milano, faceva molto freddo e forse c’era un po’ di neve. Io dormivo alla stazione, nei vagoni dei treni fermi. Ero uno di quei ragazzi meridionali. Di Natali a casa ne ho passati pochi, per cui ora ne voglio passare di più

Andando avanti Lino Banfi ha anche raccontato un toccante aneddoto.

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Un vecchio ebbe pietà a vedere tutti quei ragazzi. Mi consigliò di farmi togliere le tonsille, così che stessi al caldo in ospedale. Dopo 4/5 giorni, però, dovevano farmi uscire – dice Banfi – e io raccontai la verità. Il professore si è commosso e ha fatto questo comizio, me lo ricordo ancora. Mi tenne in osservazione una settimana, con due pasti abbondanti al giorno

Il racconto dell’atore, poi, è proseguito parlando del suo grande amore, Lucia Zagaria, sposata nel 1962.

Venivamo dal ’52, eravamo già fidanzati 10 anni prima. Io ero appena uscito dal seminario, avevo 16 anni e lei 14. Quando decidemmo di sposarci le dissi che dovevamo andare a Roma e decidemmo di scappare. Ma il clero in quel periodo dava delle piccole punizioni, e chi scappava si sarebbe potuto sposare in sagrestia alle 6 del mattino. Quel giorno, dopo la rapida funzione le promisi che se saremmo riusciti ad arrivare alle Nozze d’Oro, avremmo fatto una festa da principi, e così è stato.

Una storia toccante.

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