Così, quando una band cerca direzioni alternative spesso scatta il grido al “venduto” e non si cerca di cogliere l’esigenza di un cambiamento di suono anche per non ristagnare eternamente nella stessa fanghiglia (come gli AC/DC). Al contrario, molti fan considerano chi rimane fedele al proprio sound classico come più “onesto”, autentico ecc.
Detto questo, molti gruppi hanno nelle decadi deluso milioni di fan che li seguivano con religiosa fedeltà , magari nel frattempo guadagnandone altri più giovani e meno radicali, e così via. Ecco dieci esempi eclatanti: dopo queste discusse svolte, siete ancora (o sareste ancora stati) fan delle band in questione?
1. Coldplay
Inizialmente legati ad un sound che li poneva un po’ a metà strada tra (primi) Radiohead ed Oasis, i Coldplay sono passati in seguito a suoni molto più leggeri, inventando di fatto quello che noi oggi chiamiamo indie pop. Viva La Vida (2008) è forse l’album che segna la svolta, anche se è da canzoni come Paradise (2011) e dall’album Mylo Xyloto che ormai molti fan non li possono più soffrire.
2. Muse
Anche i Muse sono partiti con un suono molto vicino ai Radiohead, cupo, introspettivo e sperimentale. Ma con il successo (e il crescente ego da frontman di Matt Bellamy) l’ambizione della band si è spostata prima su un math rock sempre più ricercato, e poi su suoni apertamente pop con aperture ad elettronica, funk, soul e indie che i fan storici non riescono più a digerire da almeno un decennio. Alleghiamo esempio.
3. The Beatles
Forse un esempio un po’ scontato e un po’ fuori luogo, visto che l’evoluzione del quartetto viene oggi vista come una delle più significative nella storia della musica. Ciò non di meno, inizialmente fan, pubblico e critica sono rimasti spiazzati dalle sperimentazioni psichedeliche, dai testi criptici e filosofici e dalle innovazioni sonore in cui i Beatles si sono gettati dopo il 1965. Oggi sappiamo che era tutto per il meglio.
4. Queen
Superata la loro fase hard rock più classica, i Queen hanno preso di petto l’arrivo della new wave e degli anni ’80 con l’introduzione di synth, ritmi dance e motivi funk e soul. Another One Bites the Dust è il singolo che dà avvio al nuovo corso e che prosegue con brani come Radio Gaga e I Want to Break Free, oggi apprezzatissimi ma all’epoca poco capiti dal pubblico rock che li seguiva dagli esordi negli anni ’70.