Loud Recensione: quando il Nintendo Switch diventa una stratocaster

Una chitarra e tanto amore per il rock: ecco la nostra recensione di Loud, il nuovo rhythm game di Hyperstrange in arrivo Nintendo Switch.

Loud recensione
Condividi l'articolo

Hyperstrange è un piccolo studio indipendente polacco avente sede a Varsavia e fondato nel 2015. Ad oggi, la software house vanta diversi titoli all’attivo come ad esempio l’ottimo Jupiter Hell, roguelike a turni rilasciato nel 2021. L’ultimo in ordine cronologico è Loud, un rhythm game dall’elevato tasso di sfida – talvolta eccessivo – che ha catturato la nostra attenzione sin dal primissimo trailer di presentazione. Il titolo è disponibile a partire dal 15 luglio al momento solo su Nintendo Switch.

Crescere è noioso

Loud è una lettera d’amore dedicata a chi ha la musica nel cuore. Un invito a seguire quella vocina interiore che ci invita a ribellarsi agli zii di turno e alle loro domande scomode tipo “che vuoi fare da grande?“, per inseguire invece le nostre passioni. Infine, un omaggio a quel rock adolescenziale, suonato in un polveroso garage dove ci si riuniva con i tre amici di sempre per provare il pezzo nuovo, scritto mentre la professoressa spiegava l’ennesimo teorema di matematica

Astrid è una ragazza tutta grinta ed energia che un bel giorno riceve in regalo dal padre la sua prima chitarra. Nel momento in cui prende in mano lo strumento, inizia a suonare senza sosta, rincorrendo un sogno che si chiama punk, fatto di capelli colorati, magliette con i teschi e jeans strappati. La strada verso il successo però è colma di insidie e ostacoli proprio come cantavano nel 1975 gli AC/DC, It’s A Long Way To The Top (If You Wanna Rock ‘N’ Roll).

Loud recensione

Come avrete capito quindi, se tralasciamo l’aspetto emotivo insito nel racconto, dal punto di vista narrativo Loud non mostra una storia originale com’è stata ad esempio quella di The Artful Escape (la nostra recensione di The Artful Escape è un click di distanza). Tuttavia, essa si è dimostrata piuttosto godibile e di fondamentale importanza per riacquisire la sensibilità delle mani tra un livello e un altro. Ve lo possiamo assicurare, anche i giocatori esperti troveranno più che una difficoltà per arrivare ai titoli di coda. Provare per credere.

LEGGI ANCHE:  Ogni Tuo Respiro - La recensione in anteprima

Nintendo Switch: una chitarra da portare ovunque

Sul fronte del gameplay, Loud è all’apparenza il più classico dei rhythm game. Sei tasti del controller Switch, ognuno dei quali corrisponde ad una specifica nota, da premere al momento opportuno con un massimo consentito di tre errori. Le canzoni sono tutte diverse tra loro per una colonna sonora davvero ben curata e da ascoltare a massimo volume nelle cuffie. Fin qui dunque, nulla di nuovo. Eppure, Loud ci ha sorpresi a tal punto che non riuscivamo più a spegnere la nostra Switch, diventata ben presto la nostra nuova e inseparabile stratocaster.

image 21

Ogni traccia è difficilissima da imparare: più che un rhythm game infatti, potremmo definire Loud come un vero e proprio gioco trial and error, tanto che in alcuni casi abbiamo impiegato più di trenta minuti per completare la canzone. Servirà del tempo per seguire il ritmo del pezzo e ricordare i tasti giusti e l’aspetto più affascinante sarà notare i nostri miglioramenti tra un tentativo e un altro. Come i veri chitarristi infatti, all’inizio non riusciremo mai ad eseguire un assolo perfetto – sfidiamo chiunque a farlo – e solo con l’esercizio costante diventeremo la reincarnazione digitale di Slash. Le dita andranno da sole, complici anche dei controlli perfettamente responsivi, come possedute dal Dio del Rock e lo schermo si trasformerà in una tempesta di perfect score che ci faranno urlare di gioia per la soddisfazione.

LEGGI ANCHE:  The Killer, la Recensione del film Netflix di David Fincher

Loud Recensione: Conclusioni

L’unico rimpianto è l’assenza di una modalità multiplayer che avrebbe garantito ulteriore longevità al prodotto. Sfidare gli amici a colpi di chitarra avrebbe giovato ancora di più ad un’opera che può durare fino a un massimo di quattro ore. Appurata questa piccola mancanza, possiamo congratularci con Hyperstrange per aver sviluppato un titolo che riesce ad assuefare il giocatore. Loud ci è entrato sotto pelle con la sua scarica di musica e adrenalina ed è riuscito a farci sentire dei piccoli chitarristi in un’estate che vede anche il ritorno dei grandi concerti dal vivo.

Logo Nintendo Switch

Loud testato su Nintendo Switch

Continuate a seguirci su LaScimmiaGioca