Strofe: Caterina Caselli – Nessuno mi può giudicare, il testo e il significato

Nessuno mi può giudicare di Caterina Caselli è una canzone unica nella musica italiana, un inno alla libertà femminile degli anni '60.

Caterina Caselli; Nessuno mi può giudicare
Caterina Caselli in concerto. CREDITS: Caterina Caselli/Youtube
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Caterina Caselli ha lasciato una traccia indelebile nella canzone italiana. Il suo nome è soprattutto legato al grandissimo successo di Nessuno mi può giudicare, un brano entrato di diritto nella storia nazionale e che resta molto ascoltato ancora oggi.

La canzone, uscita nel 1966, arriverà seconda al Festival di Sanremo di quell’anno, suscitando un interesse immenso verso la cantante, finora praticamente fuori dai radar per molta Italia.

Nessuno mi può giudicare era addirittura stato scritto prima per Adriano Celentano, che però non ritenne il brano di suo gradimento. Passerà ancora per le mani di Teo Teocoli (allora alle prese con il canto) prima di arrivare alla Caselli. Dal ritmo originale di tango la cantante e i suoi musicisti la velocizzarono, creando una canzone leggendaria nella musica italiana.

È proprio la voce e la presenza della Caselli a rendere il brano unico: un vero e proprio inno alla libertà della donna, in campo amoroso e non, che fece grande scalpore e resta attualissima anche oggi.

Ecco dunque il testo e il significato di Nessuno mi può giudicare di Caterina Caselli.

La verità mi fa male…

La verità mi fa male, lo so
La verità mi fa male, lo sai.

Nessuno mi può giudicare, nemmeno tu
(La verità ti fa male, lo so)
Lo so che ho sbagliato una volta e non sbaglio più
(La verità ti fa male, lo so).
Dovresti pensare a me
E stare più attento a te
C’è già tanta gente che
Ce l’ha su con me, chi lo sa perché.

La canzone si apre con una dichiarazione forte, un rifiuto al giudizio delle persone, compreso il soggetto a cui la cantante si rivolge. Iniziamo ad intuire la storia che vuole raccontare, come vedremo a breve.

Ognuno ha il diritto di vivere come può
(La verità ti fa male, lo so)
Per questo una cosa mi piace e quell’altra no
(La verità ti fa male, lo so).
Se sono tornata a te
Ti basta sapere che
Ho visto la differenza tra lui e te
Ed ho scelto te.

La seconda strofa inizia con un verso che è un vero inno alla libertà e a vivere a modo proprio, con chiaro riferimento all’ambito amoroso. Non è un caso che anche la comunità LGBTQ abbia spesso fatto sua questo brano.

A questo punto si chiarisce la storia cantata. La donna, dopo aver avuto un’altra relazione, è tornata dal suo compagno precedente, ed è libera di scegliere chi frequentare e con chi legarsi. È la donna a scegliere, dunque, contro lo stereotipo del tombeur des femmes fatale che fa incetta di cuori.

È una donna che sa quello che vuole e che rifiuta di avere un ruolo subalterno all’uomo.

Se ho sbagliato un giorno ora capisco che
L’ho pagata cara la verità
Io ti chiedo scusa e sai perché
Sta di casa qui la felicità.

Ed ho scelto te

Molto, molto più di prima io t’amerò
In confronto all’altro sei meglio tu
E d’ora in avanti prometto che
Quel che ho fatto un dì non farò mai più.

La donna promette di non farlo mai più, ma difende ovviamente la sua scelta. Giura fedeltà al proprio uomo, che ora amerà più di prima.

Ognuno ha il diritto di vivere come può
(La verità ti fa male, lo so)
Per questo una cosa mi piace e quell’altra no
(La verità ti fa male, lo so).
Se sono tornata a te
Ti basta sapere che
Ho visto la differenza fra lui e te
Ed ho scelto te.

Se ho sbagliato un giorno ora capisco che
L’ho pagata cara la verità
Io ti chiedo scusa e sai perché
Sta di casa qui la felicità.
Nessuno mi può giudicare, nemmeno tu.

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