Futurama e Psyché Rock, la canzone che ha ispirato la sigla della serie [VIDEO]

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Sapevate che la sigla di Futurama è basata su una composizione d’avanguardia del 1967? Ecco di cosa si tratta

Tutti siamo cresciuti con Futurama e abbiamo amato (le amiamo tuttora, ovviamente) le avventure di Fry, Bender, Leela e tutti i loro compagni. Lo show, forse l’ultima vera dimostrazione di grandiosità di un prodotto firmato Matt Groening (non proprio lo stesso si può dire per Disincanto), stupisce ancora oggi per la sua intelligenza e la sua maturità.

Almeno nelle sue prime stagioni, Futurama era assolutamente tra le migliori serie animate per adulti in circolazione. Era capace di commentare il presente attraverso un futuro distorto e parodistico, distopico e surreale, come nessun altro show tv. Anche se la serie è ufficialmente terminata, ancora oggi vale la pena di riprenderla per scoprire quella infinita marea di curiosità infilate tra un episodio e l’altro.

Sì, perché oltre a sviluppare trame di spessore, ispirate da un commentario sociale e da una satira non trascurabili, la serie faceva il suo anche in materia di citazioni; come, del resto, gli stessi Simpson. Basti pensare ai numerosissimi, celati o meno, riferimenti a Star Trek e ad altri classici della fantascienza.

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Ci sono poi altri aspetti ancora, che forse il grande pubblico ignora perché è sono talmente sottili da dover essere conosciuti per forza per averne nozione. Il caso è quello della celeberrima sigla della serie, che ci presenta la Nuova New York dell’anno 3000 in una sequenza spasmodica di immagini stereotipiche del futuro, mentre la navetta della Planet Express sfreccia attraverso la città (per poi schiantarsi).

Uno dei motivi per cui la sequenza d’apertura funziona così bene sta, ovviamente, nella musica d’accompagnamento. Composta da Christopher Tyng, è un deciso passo avanti rispetto alla sigla d’arrangiamento classico con toni jazz che apriva i Simpson (e composta, quest’ultima, da Danny Elfman).

Il tema di Futurama è infatti al confronto decisamente “futuristico”. Anche se, ed ecco qui la curiosità che ci interessa, ben pochi sanno che l’ispirazione per la musica che sentiamo viene da una composizione piuttosto “vecchia”. Trattasi di Psyche Rock, un pezzo d’avanguardia del compositore francese Pierre Henry, autore di musique concrete ma qui influenzato dal rock psichedelico dell’epoca: il 1967.

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Potete ascoltare il brano in questione qui sotto. E tranquilli: pur trattandosi di musica sperimentale, è tutt’altro che “noiosa”. Si ode chiaramente come le sequenze di accordi del brano vengano riprese; così come l’esecuzione della melodia principale su campane tubolari (sì, le medesime del famoso album di Mike Oldfield).

Naturalmente, la versione di Tyng è rimodernata, con una parte ritmica influenzata da hip-hop e techno. Detto questo, la sigla campiona anche altri due brani “datati”. La classica Rapper’s Delight della Sugarhill Gang, più il brano soul Amen Brother del gruppo The Winstons. Il tutto in una composizione che, nel 2000, suonava originale, fresca e all’avanguardia.