A-Ha – Take On Me: ecco come venne girato lo storico video [GUARDA]

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Take On Me degli A-Ha è uno dei più celebri videoclip della storia della musica. Ecco tutti i segreti dietro alla sua realizzazione

Anno 1984: dal nulla, su MTV e sulle varie emittenti videomusicali inizia a circolare un video fantastico, mai visto prima. Il gruppo si chiama A-Ha, ed è un complesso svedese esordiente attivo nei meandri del genere synthpop. Il brano, titolo che molti impareranno presto a memoria, si chiama Take On Me.

Inutile girarci intorno: la canzone è ottima, “catchy”, con un memorabile pattern di tastiera e il famoso cantato soave di Morten Harket nel refrain. Ma non sono questi gli elementi che rendono il brano un successo. Lo diventa specialmente e soprattutto grazie al succitato video, un successo internazionale con pochi precedenti.

Il video mescola riprese in live-action e sequenze animate ricavate sfruttando la tecnica del rotoscope. Ossia: ricalcare fotogramma per fotogramma le immagini su pellicola e mettere i disegni in sequenza, sì da dare l’impressione di una animazione “realistica”. All’epoca la tecnica è già molto usata, in particolare dall’autore Ralph Bakshi in film come American Pop (1981).

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Altra cosa abbastanza comune per i video dell’epoca (specie in Gran Bretagna, dove viene girato anche questo) è l’inserimento di una trama completa, che vede in questo caso svolgersi una storia d’amore inter-dimensionale. Una ragazza si innamora dell’eroe di un fumetto (lo stesso Harket), che deve lottare contro alcuni villain, anch’essi animati.

Uno dei video più celebri della storia

Ella viene trascinata nel mondo in bianco e nero del suo eroe e le dimensioni si confondono, finché il sogno d’amore dei due non viene coronato quando il protagonista si ribella alla sua prigione d’inchiostro e assume connotati “reali”. La trama, va da sé, non è particolarmente coinvolgente: quello che cattura è la tecnica di realizzazione del video, per tanti innovativa e mai vista prima.

Sono gli anni in cui su MTV moltissimi artisti musicali si fanno strada più grazie all’inventiva dietro ai loro video che in virtù delle loro abilità musicali (che, comunque, nel caso degli A-Ha non sono da mettere in dubbio). In questo caso, abbiamo dietro al progetto il nome di Steve Barron; regista che, tanto per dire, ha realizzato poco prima il video di Billie Jean per Michael Jackson.

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Il successo del video e della canzone è incalcolabile e marchia a fuoco gli anni ’80, dando una spinta decisiva all’importanza del medium (il videoclip) e decidendo i tratti fondamentali delle proposte musicali per tutta un’epoca. Inutile dire che negli anni successivi sono seguiti omaggi, imitazioni e parodie a non finire.

Nel 2020 il video ha raggiunto un miliardo di visualizzazioni su YouTube e nel frattempo è stato rimasterizzato in 4K, segno dell’eredità fondamentale che si porta dietro. Nello stesso anno, la canzone è protagonista di un momento toccante del gioco The Last of Us Part II, quando viene re-interpretata dalla protagonista Ellie alla chitarra. Altro segno della sua immensa fortuna.