10 nuovi artisti musicali da scoprire nel 2021 [LISTA]

2021
Credits: PAUL McCARTNEY / YouTube
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Dieci tra i nuovi nomi più promettenti nella musica del 2021

La musica nel 2021 è piatta, non ci sono nomi meritevoli, era meglio una volta. Sbagliato. Sbagliatissimo. Di artisti musicali validi, in quest’annata e in questo periodo, ce ne sono a bizzeffe. Basta sapere dove cercare, e con quali occhi guardali (e orecchie ascoltarli).

La Generazione Z, quella dei nati dopo il 1995 (e in particolare dopo il 2000) può sembrare poco attraente a prima vista: chiassosa, un po’ kitsch forse, sicuramente provocatoria e spesso annoiata dal mondo dei “grandi”. Ma superate le apparenze, presto si può vedere tutto quel che c’è da vedere.

I nuovi artisti, giovanissimi, si sono formati con Internet, i social, Spotify. Le prime canzoni su Bandcamp o SoundCloud, i video viral su YouTube e il successo da un giorno all’altro. Le produzioni amatoriali in cameretta, con i sofisticati software digitali e una chitarra acustica lo-fi infilata qua e là.

A cavallo del periodo della pandemia, sono esplosi. Ventenni o poco più (o poco meno), perfettamente a loro agio sia come performer che come influencer; attenti ai nuovi temi, dall’emancipazione LGBTQ+ a Cancel Culture e dal #MeToo al Global Warming. Svegli, spigliati, pronti a conquistare il mondo. Eccone dieci, tra questi ragazzi, da seguire con attenzione.

Dominic Fike

Classe 1995, Dominic Fike è un giovane talento, musicista completo, che fonde il linguaggio del bedroom pop con il rap/trap e un R&B sottile che trova spazio tanto per le chitarre quanto per l’autotune. 3 Nights è la sua canzone più famosa, ma ce ne sono parecchie altre valide.

Ha collaborato con Kevin Abstract dei BROCKHAMPTON e nel 2020 è stato protagonista di diversi eventi virtuali su Fortnite. Nel 2021 è giunto a lavorare con Paul McCartney, rivisitando la sua canzone The Kiss of Venus in una versione personale dall’arrangiamento ricco e fantasioso.

Ha pubblicato un ottimo primo album, What Could Possibly Go Wrong, nel 2020. Nel frattempo ha fatto in tempo anche a collaborare con Halsey, Justin Bieber, Remi Wolf, Slowthai e Denzel Curry. Un prodigio a tutto tondo che promette futuri miracoli.

Arlo Parks

Una delle migliori voci dell’R&B contemporaneo, Arlo Parks trasporta il genere nell’estetica bedroom pop con semplicità d’arrangiamento, ispirazioni intimiste e uno stile umile che sembra voler negare le sue stesse ambizioni.

L’album d’esordio della cantante, Collapsed in Sunbeams, è uscito nel 2021 (qui la nostra recensione) e la segnala già come una realtà in crescita, perfettamente consapevole del suo ruolo e capace di essere originale e tradizionale insieme.

In definitiva, è lei la cantante alla quale guardare per il futuro dell’R&B, lontano da fronzoli e decorazioni chiassose e più vicino a una musica diretta e disinvoltamente valida. Negli anni ’20, diciamo pure addio alle super-produzioni di maniera: con Arlo Parks è arrivato il bedroom R&B.

Gus Dapperton

Newyorchese, anno di nascita 1997, Gus Dapperton è il classico artista della Gen Z: un po’ intimista, un po’ sfacciato, molto insicuro ma anche con tanto da dire e nessun pelo sulla lingua. La sua musica è fatta in modo tale da poter piacere a più generazioni.

Altro figlio della scuola bedroom pop, nel suo caso non si limita nelle influenze accolte all’interno delle sue canzoni e strizza l’occhio ai generi preferiti dei millennial, l’indie e il synthpop un po’ stile anni ’80. Il tutto con carisma da vendere e idee a non finire.

Ha fatto in tempo a pubblicare già due album: Where Polly People Go to Read (2019) e Orca (2020). Quest’ultimo è assolutamente un ascolto notevole, con canzoni stupende come First Aid, Medicine e Bluebird. Ascoltatelo con attenzione.

Biig Piig

La cantautrice irlandese Jessica Smyth ha scelto il nome d’arte di Biig Piig per le sue produzioni, ma non bisogna farsi ingannare dalla frivolezza dello pseudonimo. La sua musica è un’elettronica ispiratissima dai tratti indie e dal chiaro retroterra cantautoriale.

Ha esordito nel 2017 e si è fatta strada pian piano con singoli fantastici come Switch, Don’t Turn Around e soprattutto Feels Right, una delle migliori (per quanto ignorata) canzoni del 2020. Non ha ancora pubblicato un album ufficiale, ma ha all’attivo già diversi EP.

L’ultimo di questi, The Sky Is Bleeding, è uscito nel 2021 e la vede approcciarsi ad atmosfere decisamente più cupe e meno energiche rispetto ai lavori precedenti, con influenze dark pop. In ogni caso, da lei c’è da aspettarsi molto e l’uscita del suo primo disco, quando sarà, sarà sicuramente un evento.

Soccer Mommy

Sicuramente, o almeno probabilmente, di lei avrete già sentito parlare. Formatasi presso la scuola del folk lo-fi che per anni ha tenuto banco come influenza base del bedroom pop, Sophia Allison si è presto emancipata come cantautrice completa.

Ha pubblicato diversi EP e due album, dei quali l’ultimo, Color Theory, è stato uno dei capolavori assoluti del 2020. Un folk impreziosito da influenze che derivano dal rock anni ’90 ma allo stesso tempo si fermano sempre su introspezione, atmosfere delicate (pure se distorte) e temi riflessivi.

Circle the Drain, Bloodstream e Lucy sono alcune delle canzoni migliori, mentre del suo primo periodo si possono apprezzare brani come Your Dog, Last Girl e Scorpio Rising. La sua musica non cattura subito, ma una volta capita è un mondo fantastico che si spalanca.

mxmtoon

Nota anche come Maia, mxmtoon (scritto rigorosamente minuscolo) propone un pop barocco raffinato e accuratamente pensato. Uno stile giovanile ma in qualche modo già maturo, che all’essenzialità del folk e delle produzioni da camera antepone la ricerca di uno stile complesso e ben calibrato.

Beninteso, Maia non ha sempre fatto canzoni così. All’inizio, come tutta la sua generazione, si dava alle opere casalinghe spontanee e adolescenziali. Solo in un secondo momento, attirato un buon seguito anche con il suo canale YouTube, ha deciso di fare sul serio.

E sul serio fa nel suo secondo album, Dawn & Dusk, del 2020. In realtà si tratta dell’unione di due EP, dei quali Dawn, il primo, è un vero gioiellino dell’anno scorso. L’altro, un po’ meno, d’accordo. Ma detto questo mxmtoon rimane certamente una figura intrigante, pronta a coinvolgerci con canzoni sempre interessanti.

Sam Fender

Sam Fender, inglese, è un po’ il “vecchio” della nidiata. Infatti è un millennial, come ricorda anche in una sua bella canzone dello stesso titolo. Lontano, per una volta, dalle produzioni bedroom, Fender (come sembra suggerire il suo cognome, del resto) guarda molto al rock e alle chitarre distorte.

Nel suo stile emotivo e di grande enfasi c’è molto di Bruce Springsteen e di quel cantautorato rock vecchia maniera, che vuole trascinare il pubblico e creare atmosfere d’importanza, nelle quali conta il messaggio quanto l’impatto della musica.

Un approccio quindi differente rispetto alla Gen Z, che si pone spesso in maniera pacata, anti-climatica e leggera, annoiata quasi. Fender è invece il rocker nel senso più classico del termine. Il punto forte: la sua stupenda voce, che gli consente di conquistare sempre il palco in un attimo.

Clairo

Claire Cottrill (ve ne abbiamo parlato qui) è un’altra delle eroine del sottobosco bedroom. Emersa con una buona spinta da parte del padre, figura da “ambienti alti”, ha ciò non di meno dimostrato da subito una capacità autoriale fuori dal comune.

Più intimista e generalmente più eclettica rispetto a coetanei e coetanee, questa cantante nata nel 1998 si è infilata in fretta ai vertici dell’industria. Il suo primo album, Immunity (2019), è stato prodotto da Rostam Batmanglij, storico membro dei Vampire Weekend.

Per il secondo, invece, si è affidata al sempre capace Jack Antonoff, uno dei produttori più gettonati della contemporaneità. Peccato però che questo ultimo lavoro, Sling (qui la nostra recensione) si possa dire non del tutto riuscito. La ragazza tuttavia le idee le ha, e contiamo che nel prossimo futuro le coltivi a bizzeffe.

Beabadoobee

Di Beatrice Laus ci eravamo già occupati (in questo articolo). La chitarrista e cantante inglese che, più di tutti nella Gen Z, guarda agli anni ’90, al rock alternativo e al grunge dell’epoca. Tanto che lo stile da lei proposto si potrebbe dire Z-Rock.

Caratteristico il suo rifarsi alle atmosfere sporche, crude e distorte delle band di trent’anni fa, inglesi e americane. Una sua canzone si intitola, tanto per dire, I Wish I Was Stephen Malkmus: il leader storico del Pavement, nome portante della scena alternative fin dagli anni ’80.

Il primo album di Beabadoobee, Fake It Flowers, è uscito nel 2020 ed ha immediatamente catturato il pubblico inglese e internazionale. Poco da fare: nessuno fa musica, anzi nessuno fa rock, come lei. Un grunge moderno, adolescenziale, nostalgico ma anche incredibilmente fresco. Tutto da gustare.

Baby Queen

Questo è il nome, tra i dieci citati, sicuramente meno noto. Solo esplorando accuratamente la scena musicale ci si può imbattere in questa cantante. E ne vale la pena, perché nonostante abbia pubblicato solo pochi singoli, le sue capacità si sentono subito.

Canzoni straordinarie come Medicine, Buzzkill e soprattutto Internet Religion rivelano uno stile sorprendentemente fresco, di immediato appeal, colmo di trovate interessanti e con una sensibilità musicale non comune.

Sarebbe a dire: una perfetta fusione di generi, pop, rock, indie e un po’ di bedroom, per una serie di prodotti perfetti, forse un po’ ingenui ma adatti a tutti. Aspettiamo con attenzione l’annuncio di un album d’esordio di questa bravissima giovane talentuosa.

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