Nuovo mese, nuovi consigli: ecco i film da recuperare assolutamente su Netflix!
Bentornati alla nostra rubrica 5 film da vedere su Netflix!
Più film in due settimane che nei due mesi precedenti: mentre Fast and Furious 9 porta avanti da solo il lento risveglio del mercato theatrical nel mondo, Netflix Italia sopperisce come può ricaricando la propria offerta in vista del solito, mortifero mese di luglio.
La diserzione delle sale italiane nel periodo estivo è argomento vecchio (e la variabile Europei non sta certo aiutando); grandi titoli in sala non ce ne sono, e se per la Disney la distribuzione in contemporanea dei propri tentpole al cinema e in streaming è ormai prassi consolidata, format centrati sull’accumulo come Netflix e Prime non possono che rispondere al rialzo.
Ecco dunque che la videoteca italiana fa il pieno pescando negli scorsi due decenni, con i pochi Originals importanti incaricati di invogliare al binge. Il triplice progetto di Fear Street, al contempo slasher light generalista e gancio-nostalgia per il vecchio giovane pubblico ultratrentenne, è in questo senso funzionale al “suggerimento” del resto della sconfinata offerta.
Si sprecano dunque gli horror di largo consumo (classici, remake, ben due titoli a tema estivo – Vacancy e Turistas), evergreen anni 2000 (Bridget Jones, a fare da portabandiera rom-com), kolossal recenti (gli Hobbit di Jackson), titoli per ragazzi e tanti anime (il recente Shinkai, ”pupillo” presentissimo sulla piattaforma).
A mancare, forse, è la vera perla, il titolo a sorpresa in grado di alzare l’asticella su un piano artistico; si tratta in realtà di un tipo di proposta che Netflix ha ormai serenamente messo da parte, in favore di un’identità ormai centrata su titoli arcinoti, USA-centrici, da vero equivalente virtuale di un’affollato multisala di periferia. E va bene così, finché quelli veri resteranno deserti.
Ecco dunque cinque film da vedere su Netflix a luglio 2021!
Il sorgere del tanto discusso sentimento di nostalgia universale ha avuto un ruolo fondamentale nel tirare giù le distinzioni una volta ferree tra intrattenimento adulto e per l’infanzia. Il cinema per ragazzi degli anni ’80 è oggi il cinema dei “grandi”, studiato, discusso e centro di attenzioni critiche come mai sarebbe stato pensabile trent’anni fa. Valer per l’animazione, per i supereroi, e ovviamente per il fantasy.
Un film come Labyrinth è tra quelli cui più di tutti ha giovato di questa rinnovata fascinazione per i media dell’infanzia: capolavoro inizialmente passato sotto traccia, invendibile (nonostante Bowie in glitter), privato per decenni della beatificazione generazionale toccata in sorte a lavori irrimediabilmente inferiori, il film di Jim Hanson è cresciuto in un’immaginario specifico fatto di vhs registrati, doppiaggi e le pause per le pubblicità.
Dunque, un capolavoro dell’era streaming ante-litteram, che su Netflix non può che trovare la sua definitiva collocazione: è qui che una generazione di quarantenni rivive oggi il rito della visione pomeridiana su Italia Uno, passaggio formativo ora trasmesso, in versione digitale, ai giovanissimi figli degli anni 2010.
