I 5 motivi per non perdere Demon Slayer [LISTA]

Demon Slayer è ormai una delle serie del momento, ma il suo successo a cosa è dovuto esattamente? Scopriamo insieme 5 motivi per cui vederla.

Demon Slayer
Tanjiro, il protagonista di Demon Slayer
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Ormai si potrebbe definirla come una serie che è “sulla bocca di tutti”: tutti la nominano, tutti la consigliano. Demon Slayer sembra essere la serie evento del 2020. Pur essendo giunto al termine il manga da cui è tratta, non finiremo tanto presto di parlarne. Sì, perché a livello di animazione la storia è appena cominciata, e perché il film che segue alla prima stagione sta avendo un enorme successo.

Il film sequel, però, non è certamente il solo motivo per cui recuperare i 26 episodi che lo precedono. Vediamo quindi insieme cinque ragioni per le quali Demon Slayer merita assolutamente una visione.

Tanjiro e Netzuko
Tanjiro e sua sorella Nezuko nelle prime immagini di Demon Slayer

1) Una trama coinvolgente

Ambientato durante l’epoca Taishō (1912-1926), Demon Slayer segue le peripezie di Tanjiro Kamado, la cui famiglia viene sterminata da un demone.

La primissima cosa che vi dirà chi l’ha già visto è: “non è il solito shōnen“. Demon Slayer parte in un modo che abbiamo già sperimentato tantissime volte in altre serie animate. Il punto è che prosegue in maniera altrettanto prevedibile, eppure c’è qualcosa che ci tiene incollati allo schermo durante la puntata. E che ci invoglia a vedere la successiva.

D’altronde, è sempre meglio una storia in qualche modo pronosticabile, a una dove i colpi di scena sono completamente insensati. La trama procede coinvolgendoci appieno negli eventi, prevedibile ma mai banale, incuriosendoci fino alla fine della stagione. Il finale, poi, che si riconnette direttamente al film, ci lascia soddisfatti, ma non sazi. Infatti, il primo pensiero che si ha non appena finisce il ventiseiesimo episodio, è proprio il desiderio di vedere il film il prima possibile.

2) I protagonisti, campioni di buone maniere

Nonostante il titolo lasci presagire tutt’altro, Demon Slayer presenta una rosa di protagonisti tra i più carini di questa generazione. Seppur con qualche eccezione (sì, Inosuke, stiamo guardando proprio te), sono l’apoteosi del garbo, della carineria.

Il protagonista Tanjiro, in particolar modo, ci spinge a tifare per lui soltanto per il modo gentile che ha di porsi con tutti. Sua sorella Nezuko, forse lo è ancora di più, nonostante il problema che la affligge. E cosa dire del geniale Zenitsu? E del villain la cui cattiveria supera l’eleganza? Probabilmente, a fomentare l’hype per tutti gli episodi, sono proprio loro. Il doppiaggio italiano, poi, è qualcosa di eccezionale: lo apprezzeranno molto soprattutto i fan di How I Met your Mother.

Tanjiro test
Tanjiro si allena con la katana insieme a Sabito

3) L’animazione: un trionfo di colori

Qui si potrebbe scrivere soltanto due parole: diciannovesimo episodio. Si tratta infatti, a livello animato e non solo, della punta di diamante della prima stagione. Eppure, le altre 25 puntate non sono da meno.

Infatti, lo studio Ufotable ha voluto mostrare di cosa è capace: Demon Slayer presenta animazioni incredibili, disegni armoniosi e colori sfolgoranti. I colori, in particolar modo il rosso, acquisiscono significati diversi a seconda del contesto, e diventano quasi tratti distintivi dei vari personaggi. Quest’ultima non è certo una novità, ma è proprio quel diciannovesimo episodio, e i suoi colori, a segnare una svolta anche nella narrazione.

4) Il target: in medio stat virtus

Demon Slayer è senza dubbio uno shōnen, come già detto precedentemente. E di certo non si risparmia sul gore, cioè sulle immagini violente e sanguinose, che potrebbero impressionare i più giovani. Considerando la serie animata, lo studio ha scelto la via di mezzo: né troppo, né troppo poco.

Sì a scene dove il sangue scorre a fiumi, ma nel giusto contesto. Sì anche a battute e momenti simpatici, nella giusta dose. Qui non c’è la stessa atmosfera carica di dramma de L’attacco dei giganti. Demon Slayer, nonostante le somiglianze con il compagno televisivo e cartaceo, ha voluto crearsi la propria, di atmosfera. E questa tende ad abbracciare quante più fasce di età sia possibile. Non ci stupiremmo a sapere di fan quarantenni della serie, e ancor meno di fan che frequentano le superiori.

Zenitsu
Zenitsu Agatsuma, amico di Tanjiro famoso per la sua paurosità

5) Demon Slayer: Mugen Train

Ebbene sì, uno dei motivi per cui guardare Demon Slayer, è proprio in preparazione al suo film sequel. Demon Slayer: Mugen Train sta finalmente arrivando anche in Italia, a più di sette mesi dal suo primo rilascio in sala in Giappone. Dove, in poco tempo, e con la capienza delle sale al 75%, ha infranto tutti i record.

Più visto di Your Name, di Titanic, persino de La città incantata! E’ il film che ha incassato più di tutti nel 2020, nonostante le sale chiuse a causa della pandemia di Coronavirus. Dove si è potuto trasmetterlo, ha sbancato al box-office, superando persino dei blockbuster come Tenet, e, più recentemente, Mortal Kombat.

Ora, il successo di un film non ne certifica la qualità, eppure questi numeri da capogiro non fanno che aumentarla curiosità. E quindi, perché non prepararsi alla visione in sala andando a scoprire come si è arrivati a questo benedetto treno?

La serie, intanto, è stata acquisita temporaneamente sia da Netflix che da Prime Video, ed è disponibile legalmente anche su VVVVID. In breve: non avete più scuse per non vederla!

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