Morgan piange Battiato: “Pensarlo senza le sue facoltà era un dolore”

Parlando con Il Corriere della Sera, Morgan ha raccontato l'importanza che Franci Battiato ha avuto nella sua vita privata e artistica

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Credits: Wikimedia Commons, Author: rabendeviaregia - Libertula -
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Morgan ha rilasciato un’intervista a Il Corriere della Sera per ricordare Franco Battiato, leggendario cantautore scomparso alle prime ore di oggi.

Quando la malattia aveva iniziato a farsi sentire scrissi “Battiato mi spezzi il cuore”, un brano che ovviamente non ho mai pubblicato – racconta il frontman dei Bluvertigo. Sono affranto, ho il cuore spezzato, ma da allora. Pensarlo senza le sue facoltà intellettuali era un dolore. Era come un mandala spazzato via dal vento. Mi sono svegliato tante volte nel cuore della notte piangendo al pensiero.

Da piccolo ascoltando con papà La voce del padrone. Arrivavano quelle parole strane, un vocabolario mai sentito prima, immagini e concetti inediti… “una vecchia bretone” non è qualcosa che è nella mente di chiunque pensi a come potrebbero essere le parole di una canzone, non è un’alba chiara o una lacrima sul viso. Era il surrealismo di Breton che arrivava nella canzone. Fece entrare l’intelligenza nel pop. Era strano non nel senso che non si capisce ma nel senso di unico, originale. Fu il primo album a superare il milione di copie vendute, ma nonostante il successo lui si spostò a fare cose diverse, non ha mai usato lo stampino. faceva dialogare la canzonetta con la musica colta, ha abbattuto i muri fra musica alta e musica bassa.

Andando avanti con l’intervista Morgan (qui il suo ricordo e quello dei suoi colleghi sui social), ha rivelato anche quale è stato il più grande insegnamento che ha tratto da Battiato.

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Mi ha insegnato l’ironia e la capacità di essere critico, nel senso di saper distinguere il bene dal male. e poi aveva un’autoironia fuori dal comune. Raccontava aneddoti autodistruttivi come quello in cui ricordava un festival in Iran. Salì sul palco di uno stadio pieno, chiuse gli occhi e la sua sperimentazione allora era concentrata sul volume: partì da zero per salire lentamente, arrivato a 10 aprì gli occhi e lo stadio si era svuotato.

Infine il cantante, ex giudice di X Factor, ha raccontato l’ultimo ricordo con il Maestro.

L’anno scorso sono andato a trovarlo, gli ho suonato al pianoforte L’animale e gli ho detto “questa è una canzone di Ligabue”. Lui ha riso. Autoironico fino alla fine. L’ultimo ricordo lucido è del 2014, lo incontrai a un concerto di Cacciapaglia, una serata di musica e umorismo. Poi ha iniziato a perdere la connessione con le parole, ha smesso di fare concerti perché non ricordava più le parole, la cosa più terribile per uno come lui.