Cinema riaperto per la Messa: è polemica

Il fatto è avvenuto nel modenese

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In provincia di Modena si è sfruttata un ex-cinema per tenere messa

Scatta la polemica sull’utilizzo di un (ex) cinema in provincia di Modena per… tenere messa. Come sapete tutti i cinema sono chiusi dallo scorso autunno a causa emergenza COVID e naturalmente si preme da tutte le parti per la pronta riapertura delle strutture, così come dei teatri.

Questo dice, riportando il caso, Gino Andreoli: “CREDEVO FOSSE UNA BALLA ED INVECE… Sarei curioso di sapere come e perché vengono autorizzate queste cose. Ditemi che entravano solo ultra ottantenni con doppia dose di vaccino già inoculata, ditemelo vi prego”.

“Foto scattata (non da me) al cinema Primavera di proprietà (se non erro) della parrocchia di Fiorano“, pone come didascalia della foto qui sotto, condivisa su Facebook. E aggiunge: “Faccio due domande. La prima: c’era l’autorizzazione? E la seconda: ce n’era proprio la necessità?

“Ne faccio una questione di buon gusto: possibile che la Chiesa non abbia pensato che una cosa del genere potesse offendere e far girare le scatole a tutti i lavoratori dello spettacolo, che da più di un anno non lavorano e sono alla fame?

“Anche io sono fermo da più di un anno, e l’arrotondamento economico che è venuto a mancare si fa sentire. Se la situazione pesa a me che ho comunque un primo lavoro, non oso immaginare quanto possa essere pesante per chi vive esclusivamente di cultura“.

CREDEVO FOSSE UNA BALLA ED INVECE…
Sarei curioso di sapere come e perché vengono autorizzate queste cose. Ditemi che…

Pubblicato da Gino Ginone Andreoli su Domenica 4 aprile 2021

Ecco la difesa del parroco, don Antonio Lumare, che si è reso responsabile dell’iniziativa: “Il Dpcm vieta le attività teatrali e cinematografiche, ma noi non abbiamo fatto né l’una né l’altra. Quella sala non viene utilizzata come cinema da ormai 13 anni, non abbiamo neanche più la licenza”.

“Semplicemente l’abbiamo impiegata come salone perché non sapevamo come altro mettere a riparo i fedeli. Ovviamente non volevamo fare un affronto a nessuno. Ho sentito alcuni parroci delle chiese limitrofe, anche loro hanno utilizzato i saloni”.

“E per il momento non sono arrivate richieste di chiarimenti. Mascherine e igienizzazione per tutti i fedeli, che erano ovviamente distanziati. Abbiamo disposto le sedute una fila sì e una no: pensi che dentro ci sono 400 posti, ma non abbiamo mai ospitato più di 70-80 persone“.

“E io sono uscito fuori dalla chiesa per il rito della comunione e per benedire” conclude il parroco. Sulla faccenda interviene anche il sindaco della cittadina: “È una questione nominalistica, il locale si chiama Cinema teatro Primavera da tempo [ma] l’immobile non viene utilizzato per l’attività cinematografica”.

“All’interno dell’immobile sono state utilizzate tutte le misure identiche a quelle adottate in chiesa, le regole sono state rispettate. Il fatto che anche le attività teatrali potrebbero essere riprese in sicurezza è un discorso diverso, da valutare e sui quale potrei eventualmente anche essere d’accordo“.

“Ma si tratta di due cose completamente separate” conclude il sindaco del comune, Francesco Tosi. Queste le parole degli interessati riportate da La Repubblica. Cosa ne pensate? Non mancate di farcelo sapere nei commenti.

Fonte: La Repubblica