Kings of Leon – When You See Yourself | RECENSIONE

Il nuovo disco dei Kings of Leon è il regolare prodotto che ci si potrebbe aspettare da loro e non dice molto di più

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Credits: Kings of Leon / YouTube
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Una prova più che sufficiente per il nuovo disco dei Kings of Leon

I Kings of Leon sono tornati. Ci hanno messo cinque anni per dare un seguito a WALLS, del 2016, ma il loro ritorno, specie dopo quello che abbiamo passato in questi mesi, è sempre ben gradito. Detto questo, Caleb Followill e parenti si ripresentano con un disco che suona buono, nel complesso, ma non va molto più in là.

Sulla scena ormai da vent’anni (!), i Kings of Leon hanno passato la linea delle produzioni eccelse da almeno dieci di questi. Dopo Only by the Night (2008) è stata più o meno una discesa, scivolata tra album e canzoni sempre di livello ma gradualmente meno interessanti.

Lasciati alle spalle i fasti dell’indie più classico, la formazione del Tennessee si adagia (adagia è il termine giusto) su di un rock con influenze southern blues che mette le chitarre al primo posto, sempre, e reitera la retorica del genere. Di gruppi indie rock chitarristici di quella generazione ne sopravvivono oggi ben pochi.

Il nuovo disco, When You See Yourself, è fatto di una serie di canzoni mature, consapevoli, ma poco originali e di certo non coinvolgenti quanto quelle di dieci anni fa. Nella tracklist, composta da undici brani, di numeri veramente interessanti se ne trovano fondamentalmente due: 100,000 People e Time in Disguise.

Kings of Leon – Stormy Weather, 2021

Tutto il resto di sicuro non mancherà di soddisfare il fan medio del rock generico, con riff al loro posto, distorsione quanto basta e la voce di Caleb sempre presente. C’è anche quell’anda alla Aha Shake Heartbreak (2004), ora un po’ antica e guardata però ancora con simpatia, da lontano, da questa band di quarantenni.

Ma il rock dei Kings of Leon è “ormai” riflessivo, maturo ma anche posato, rispetto ai lavori precedenti. Ci sta, con il passare dell’età: ma è anche vero che band di colleghi come The Black Keys ci danno dentro oggi come ieri. Altri, come gli Strokes, tentano da sempre direzioni diverse.

Per qualche motivo il gruppo dei Followill non riesce a fare né l’una, né l’altra cosa. L’energia giovanile sembra in gran parte perduta con gli anni, sì che non si ritrovano più pezzi incredibilmente riusciti come Use Somebody o Sex on Fire. Allo stesso tempo, gli indie rocker sembrano aver abbandonato ogni spinta alla sperimentazione in quello stesso 2008.

Insomma, per quanto la band sicuramente sia ancora in grado di sfornare prodotti validi (dall’alto, del resto, di un’esperienza consolidata), When You See Yourself tiene fede alla loro nomea solo per metà. Una buona collezione di canzoni se si ha voglia di sentire del rock di qualità, ma davvero c’è da trovarci dentro poco altro.

Kings of Leon – When You See Yourself / Anno di pubblicazione: 2021 / Genere: Indie Rock