Ilaria Capua: “Vacciniamo la gente al cinema”

Ecco la proposta dei "Cinevax", già destinata a far discutere

Ilaria Capua
Credits: La7 Attualità / YouTube
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Non è per nulla provocatoria la proposta di Ilaria Capua, che propone un incontro tra cinema e sanità

“Perché non esplorare un piano di distribuzione e somministrazione del vaccino che sfrutti i cinema ed i teatri oggi vuoti?” Ilaria Capua lo chiede dalle pagine del Corriere della Sera, con un lungo articolo in cui sostiene che l’utilizzo dei cinema come luoghi di vaccinazione potrebbe agevolare la lunga e difficoltosa distribuzione del vaccino.

“Stiamo per intraprendere la più grande e complicata campagna di vaccinazione mai affrontata dal genere umano”, dice la virologa. “Esiste un problema reale di distribuzione e stoccaggio a basse temperature con delle notevoli complessità logistiche […] serve una infrastruttura che attualmente non esiste in nessun paese”.

Inoltre, fa presente la Capua: “Potrebbe verificarsi che a causa dell’urgenza alcuni di questi vaccini verranno commercializzati in confezioni multi-dose. […]  Bisognerà gestire il flusso di persone in maniera distanziata e che permetta anche il disbrigo di alcune formalità”. Ecco quindi l’idea: sfruttare cinema e teatri.

“Con lo spirito di sostenere uno dei settori che più hanno sofferto e che più soffriranno nei mesi a venire si potrebbe trovare una convergenza insperata. Quella di far incontrare virtuosamente due settori sostanzialmente disgiunti, paralleli ed indipendenti: quello della sanità pubblica e quello dell’intrattenimento“, spiega.

“[Questi settori] sono in perdita, ed è difficile che riprendano a lavorare finché la situazione dei contagi non sarà sotto controllo. Vi è già una modalità di ingresso controllata con percorso a senso unico fino all’uscita. C’è l’elettricità sufficiente per un congelatore a -70° ed altra strumentazione, ci sono i servizi, ci sono le vie di fuga”.

“Magari chissà, con un po’ di tecnologia si potrebbe riuscire anche a mostrare un cortometraggio o ascoltare della musica per rendere questo passaggio molto complicato ed inquietante un po’ più indolore“, conclude la virologa. Che ne pensate di questa idea dei “Cinevax”? Fatecelo sapere nei commenti.

Fonte: Corriere della Sera

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