Fedez risponde a Bocelli: “Un mio amico a causa COVID ha subito un trapianto di polmoni”

Fedez risponde per le rime ad Andrea Bocelli, chiamando in causa la sua propria esperienza indiretta con il COVID-19

Fedez
Credits: FedezChanneL / YouTube; Andrea Bocelli / YouTube
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Fedez risponde indirettamente ad Andrea Bocelli sulla polemca COVID, e lo fa condividendo una testimonianza molto forte

Stanno suscitando perplessità e indignazione le parole di Andrea Bocelli, il celebre tenore nostrano, che ieri parlando in senato ad un convegno di “negazionisti” del COVID ha riaccesso la pur sempre scottante polemica sul virus.

Nel suo discorso, oltre a dire di essersi sentito “umiliato” per via delle misure restrittive imposte dal lockdown, Bocelli ha ammesso di aver infranto la quarantena più volte perché la riteneva ingiusta.

Inoltre, Bocelli ha detto che pur conoscendo molte persone, non sa di nessuno che sia stato in terapia intensiva per via del COVID. Che sarebbe un po’ come dire che solo perché nessuno che si conosce è mai morto, allora la morte non esiste.

“Dov’è questa gravità?” ha domandato il tenore. Come sappiamo i casi gravi ci sono stati, e anche parecchi: il fatto che Bocelli (per sua fortuna) non ne abbia avuto esperienza, né diretta né indiretta, non significa nulla.

“Fare silenzio ogni tanto non fa male eh”

A farglielo presente è nientemeno che Federico Lucia, alias Fedez, impegnato in prima persona e anche finanziariamente nella lotta contro il COVID, avendo sostenuto strutture ed attività sanitarie assieme alla compagna Chiara Ferragni.

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Il rapper e cantante di Milano condivide su Twitter una sua esperienza personale, che riguarda quello che egli stesso identifica come un suo amico, colpito dal COVID.

Fedez non nomina direttamente Bocelli, ma il riferimento del suo messaggio è chiaro:

“Se non conoscete nessuno che sia stato in terapia intensiva e vi permettete di instillare il dubbio che la pandemia sia stata fantascienza vi presento un mio amico che causa Covid ha dovuto subire un trapianto di polmoni a 18 anni. Poi fare silenzio ogni tanto non fa male eh”.

Una posizione sostenuta anche da altri, come Fabio Rovazzi, verso chi ancora nega la pericolosità del virus.

Fonte: Open

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