Sono i movimenti più semplici che la camera riesce a riprendere ruotando sul proprio asse verticale. La panoramica solitamente è realizzata nello stesso modo con cui si muove la testa quando si osserva un ambiente sconosciuto: parte lenta, aumenta di velocità e poi rallenta di nuovo fino a fermarsi. Può essere orizzontale (diviene circolare se compie un intero giro), verticale o obliqua.
Se la camera compie un intero giro intorno al proprio asse orizzontale, l’azione che ne risulta viene denominata rotazione.
Quando una panoramica è realizzata talmente velocemente, tanto da non vedere quel che si sta riprendendo, si parla di panoramica a schiaffo; quando, invece, segue in velocità un personaggio e lo sfondo sfuma, possiamo far riferimento ad una panoramica filata.
Steadicam shot
La steadicam ha un’imbracatura indossata da un operatore, che gli permette di guidare la camera lungo difficili e tortuosi percorsi. La sua caratteristica è quella di assicurare una ripresa assolutamente fluida, anche in situazioni in cui la camera normalmente sobbalzerebbe (ad esempio scendendo delle scale o durante una corsa). Stanley Kubrick, con Shining (1980), fece conoscere al mondo i grandi effetti visivi generati da questa tecnica di ripresa: lunghi e sciolti movimenti nei saloni, nelle cucine e nei labirinti dell’Overlook Hotel.
Abbiamo poi il dolly, montato su ruote o più spesso su binario. Questo supporto consente dei movimenti scorrevoli in svariate direzioni: il braccio è fisso, corto e azionato da un sistema idraulico. Gli elicotteri e i droni realizzano le riprese aeree, solitamente inquadrature larghe e puntate verso terra, con movimenti che normalmente possono essere paragonati a lunghe carrellate.
Conoscevate le varie tipologie di tecniche di ripresa? Postateci i vostri esempi su LaScimmiaPensa.com!
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