R.E.M. vs. Trump: “Non usare la nostra musica”

Gli R.E.M., e in particolare l'ex-bassista Mike Mills, non le mandano a dire a Donald Trump

R.E.M.
R.E.M.. Credits: Roberto De Martino
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Gli R.E.M. scagliati a spada tratta contro il presidente U.S.A.

La musica degli R.E.M. non si tocca. Questo l’avvertimento rivolto dal bassista Mike Mills, storico membro e co-fondatore degli R.E.M., contro il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Pare che ad un comizio a Milwaukee, qualche giorno fa, poco prima del discorso Trump sia stato introdotto sul palco da Everybody Hurts e Losing My Religion, capisaldi della discografia del terzetto rock. Non si tratta di qualcosa di nuovo: già nel 2015, durante la corsa per la presidenza, Trump aveva fatto suonare nei suoi comizi It’s the End of the World As We Know It, altro celebre brano degli R.E.M. Ecco le reazioni di Mills su Twitter:

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“Siamo consapevoli del fatto che il presidente Donald Trump continua ad usare la nostra musica ai suoi comizi” dice Mills. “Stiamo esplorando ogni possibilità legale per prevenire ciò” prosegue il bassista “ma se non ci riusciremo sappiate che non diamo il nostro consenso all’utilizzo della nostra musica da parte di questo imbroglione e truffatore“. Niente mezze parole, quindi. Non stupisce certo una tale presa di posizione da parte di uno degli R.E.M.. Anzi fa piacere vedere che quasi dieci anni (!) dopo lo scioglimento del gruppo, Mills sembra ancora ben consapevole dell’importanza di preservarne l’eredità artistica. Speriamo solo che sia possibile.

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Fonte: NME

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