La vita in un attimo: la recensione del film del creatore di This is Us

Dal creatore di This is Us, La vita in un attimo, con Oscar Isaac e Olivia Wilde che parla dell'amore, in ogni sua forma, e dell'inaffabilità della vita.

La vita in un attimo
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La vita in un attimo, pellicola che porta la firma di Dan Fogelman, conosciuto soprattutto per essere stato il creatore della serie televisiva This is Us, arriverà in sala il prossimo 14 Febbraio.

Proprio dallo show che vede protagonisti Milo Ventimiglia e Mandy Moore, La vita in un attimo eredita la struttura narrativa e la giustapposizione di elementi che ottengono un senso solo quando vengono inseriti l’uno nell’altro.

La storia è quella di Will (Oscar Isaac) e Abby (Olivia Wilde) e della loro relazione, dai tempi del college fino al momento di una tragica, quanto inaspettata separazione che pone Will davanti alla consapevolezza di non poter vivere una vita normale se non al fianco della donna che ama. Ma la vita, che è un narratore tanto crudele quanto inaffidabile, mischierà le carte in gioco, portando sulla strada di questi due giovani amanti un proprietario terriero (Antonio Banderas) e il suo braccio destro (Sergio Peris-Mencheta).

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Storie di destini incrociati e svolte altrettanto inaspettate. La vita in un attimo è una pellicola che pone al centro della propria narrazione la vita apparentemente normale di individui comuni che sono gettati alla deriva dal gioco di un destino che non è mai affidabile né tantomeno prevedibile.

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Dan Fogelman concentra il suo sguardo delicato su delle individualità molto spesso spezzate, che mostrano al mondo il volto delle proprie fragilità.

Non c’è personaggio che non sia imperfetto, alla disperata ricerca di un qualcosa che possa aiutarlo a rimanere a galla. La scelta, però, è quella di non giocare troppo facilmente su una certa prostituzione del dolore, quanto di concentrarsi sulla celebrazione della vita: non tanto su ciò che annienta, ma su quello che spinge ad andare avanti.

In questo il regista è senz’altro aiutato da un cast di prestigio che riesce a rendere questa oscillazione costante tra l’orrore e la speranza, tra i traumi che i personaggi si trascinano dietro e i sogni per cui vale la pena continuare a combattere. Un plauso va fatto ad Oscar Isaac che, pur con un minutaggio limitato, riesce a guidare l’atmosfera della pellicola, regalando una delle sue migliori interpretazioni.

I personaggi e gli interpreti si lasciano guidare dalla regia di Dan Fogelman, che decostruisce il racconto lineare per creare una storia formata da tante finestre, da sguardi che possono spaziare dalla frenesia di New York fino all’indolente bellezza dell’Andalusia.

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La vita in un attimo è una storia che punta al cuore dello spettatore.

Non ha alcuna pretesa intellettuale, se non quella di mettere il proprio pubblico davanti alle proprie emozioni. A far riflettere è, soprattutto, il ruolo che l’amore gioca nella vita di ognuno: non è certo un caso se il main theme sia Make you feel my love di Bob Dylan.

L’amore inteso non più come semplice unione di due persone, quanto come percorso in grado di condurre via dall’oscurità dei giorni bui. Un amore che si mostra con molti volti diversi: quello di un nonno, di un padre, di un amico.

Senza bisogno di ricorrere a facili ricatti emotivi, la sceneggiatura di La vita in un attimo costruisce se stessa attraverso un ritmo serrato, dove gli eventi accadono senza che lo spettatore sia costretto ad avvertire la pesantezza di una trama a volte fin troppo oscura. Questo permette a La vita in un attimo di essere una pellicola delicata, struggente, in grado di dare un altro sapore all’idea che avete dell’amore, in ogni sua forma.