Revenant: quando DiCaprio vegetariano mangió fegato di bisonte crudo

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Sono molti gli attori disposti a tutto pur di riuscire a calarsi profondamente nella parte. Riuscendo a dare interpretazioni incredibili ed estreme, per aumentare l’intensità e la credibilità del loro lavoro. Basti pensare, uno su tutti, a Christian Bale, che lungo la sua carriera ha modificato drasticamente il suo corpo a secondo dei ruoli interpretati.

Ma ora vogliamo concentrarci su Leonardo DiCaprio, riconosciuto come uno degli attori migliori della sua generazione. A consacrarlo definitivamente è stato The Revenant (QUI la nostra recensione) di Inarritu, che gli è valso il tanto agognato Oscar. Col senno di poi, a ragion veduta, dati gli enormi sacrifici compiuti dall’attore e da tutto la troupe. Con il solo scopo di rendere The Revenant quanto più autentico possibile. Il punto di forza, e il migliore pregio del film.

The Revenant Leo

Ebbene in un’intervista Leonardo DiCaprio ha dichiarato di aver mangiato fegato di bisonte vero, sebbene sia vegetariano. Cosa non si fa pur di riuscire a regalare performance straordinarie ed indimenticabili! L’idea gli venne osservando il collega attore Arthur RedCloud (Hikuc) mangiare carne di bisonte sul set. Per rendere allora la resa più realistica decise di aggiungere una scena simile. La troupe gli preparò così una sorta di “pancake” dall’aspetto simile, ma a DiCaprio sembrò poco realistico. Così l’attore decise di sacrificare i suoi principi, sacrificandosi per l’autenticità del film. Per questo motivo mangiò, durante la ripresa della scena, fegato di bisonte crudo.

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Come se non bastasse, DiCaprio ha dovuto affrontare altre imprese per la interpretare il ruolo in The Revenant (stasera alle 23:00 su Canale 9). Doveva anche imparare a sparare un moschetto, accendere un fuoco, parlare due lingue native americane (Pawnee e Arikara) e studiare con un medico specializzato in antiche tecniche di guarigione. DiCaprio stesso ha affermato che quella in The Revenant è stata la performance più dura della sua carriera. Ed ha ammesso che “non lo farebbe mai, mai più”.

Ma le storie incredibile che si nascondono dietro alla realizzazione di The Revenant non finiscono qui. A causa di ritardi della produzione, la neve si sciolse durante le riprese in Canada, prima che fossero complete. Per questo motivo si decise di spostare immediatamente l’intera produzione nel sud dell’Argentina, dove c’erano condizioni invernali simili. Alejandro G. Iñárritu ha insistito sul fatto, poichè le immagini generate al computer non avrebbero dato lo stesso effetto.

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Questa scelta tuttavia ha comportato non pochi problemi, per quanto riguarda la durata delle riprese. Che sono state incredibilmente lunghe, durate ben 9 mesi. Data le condizioni di freddo estremo e lontananza dalla patria. Bisogna inoltre considerare il raffinato lavoro di Lubezki, direttore della fotografia, che ha contribuito a dilatare la durata delle riprese. Lubeski ha utilizzato infatti, quasi esclusivamente le luce natura per girare le scene. Dovendo quindi girare solo durante il giorno, le scalette di riprese erano ben pianificate, e dalla realizzazione serrata.

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Unica eccezione ammette Lubezki: una sequenza di fuoco di notte dove il vento stava facendo pulsare il fuoco in modo infilmabile. Confessa “Abbiamo dovuto posare un fascio di lampadine attorno al fuoco per creare un cuscino di luce. È tutta la luce che abbiamo usato.”

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