Fire Walk With Me – Spiegazione di uno dei pezzi mancanti del film di David Lynch

Fire Walk With Me
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Era il 1992 e David Lynch, forte dell’ampio successo avuto grazie alla serie di Twin Peaks, diresse Fuoco Cammina Con Me; un raro esempio di prequel, che però fu decisamente poco acclamato sia dalla critica che dal pubblico alla sua uscita.

Fischi e critiche feroci accompagnarono l’apertura del prequel della serie cult con ampie motivazioni, più o meno valide. In primis, il film isolava tutta quella parte di pubblico che non aveva mai visto Twin Peaks. In secondo luogo, Fuoco Cammina Con Me diede il via ad un netto cambio della poetica visionaria di David Lynch; che proseguì successivamente con Lost Highways e Mulholland Drive. Sfortunatamente, il momento non fu adatto e solo successivamente il film venne rivalutato. È una storia oscura quanto lo stesso film che divide i fan di Twin Peaks da oltre vent’anni. Alcuni lo detestano, mentre altri credono che si tratti di una parte cruciale dell’universo complessivo della serie.

Fuoco Cammina Con Me è il tassello mancante del puzzle ideato da David Lynch, non completa semplicemente il quadro, lo gremisce e lo complica con simbolismi stranianti.

In questo articolo analizzeremo in particolar modo una delle sequenze dei The Missing Pieces, la serie di scene cancellate dall’originale film di FWWM, rimaste nascoste per anni, recuperate e poi ri-montate dallo stesso Lynch. Indubbiamente queste “parti mancanti” (oltre 90 minuti aggiuntivi) hanno una chiara influenza su ciò che verrà, e per molte ragioni sono essenziali per la visione di Twin Peaks: The Return, oltre che per la serie originale, ma questa in particolar modo alla luce del finale della terza stagione è forse quella più importante di tutte (Qui potete trovare la recensione).

Vi consigliamo di non proseguire con la lettura se non avete terminato la terza stagione di Twin Peaks per evitare spoiler.

Fuoco Cammina Con Me copre gli ultimi sette giorni della vita di Laura Palmer, fino al giorno del suo omicidio (sul quale ruota gran parte della serie televisiva Twin Peaks) e che si inserisce perfettamente prima della puntata pilota dello show televisivo. La prima mezz’ora del film consiste nell’indagine sull’omicidio della prostituta Teresa Banks, vittima dello stesso assassino che in seguito uccise Laura Palmer, ma che nella serie viene solo citata. Infatti laddove Twin Peaks presentava degli echi dell’immagine di Laura attraverso le testimonianze dei personaggi con i quali quest’ultima aveva relazionato, in questo film, la sua storia passata viene pienamente rivelata attraverso i suoi occhi.

Fire Walk With Me

Nella puntata 15 di Twin Peaks: The ReturnBad Cooper (il doppelman del buon Dale) alla ricerca di Phillip Jeffries riesce a raggiungere il convenience store, il negozio creatosi dopo l’esplosione dell’atomica visto nell’episodio 8 e sicuramente collegato alla Loggia Nera, un portale tra due mondi, o forse più. Qui lo vediamo salire le scale affianco all’edificio per poi smaterializzarsi “sopra” di esso, in una casa, in luogo non definito (mentre la attraversa le pareti dell’edificio in dissolvenza diventano alberi “reali”, i boschi di Twin Peaks). Il posto è infestato da Woodsman, uno di questi gli fa strada fino ad arrivare all’esterno di un motel, al “livello superiore” del negozio, il Dutchman’s Lodge. Qui dopo essersi fatto aprire la porta della stanza numero 8 da un’inquietante donna (un abitante della Loggia), questi incontra finalmente il perduto Phillip Jeffries divenuto una specie di caffettiera o forse intrappolato all’interno di essa.

Buenos Aires / Above the Convenience Store

Abbiamo riassunto una parte della quindicesima puntata della terza stagione, per ricollegarla a una delle sequenze più importanti e criptiche dei Missing Pieces. Difatti è proprio questa parte mancante a introdurre il personaggio del “perduto” Phillip Jeffries, interpretato dal leggendario David Bowie. Nel taglio originale del film lo vediamo uscire da una porta dell’ascensore a Philadephia negli uffici dell’FBI con indosso un abito bianco e una camicia. Grazie ai missing pieces ora quella scena ha un collegamento precedente, a Buenos Aires. Nel lussuoso albergo Palm Deluxe Jeffries chiede se per caso tra gli ospiti vi è una certa signorina Judy, un nome noto a tutti, come quello dell’entità che abbiamo conosciuto nella terza stagione denominata anche come “l’esperimento” o “la madre”. Al che gli viene consegnato un biglietto lasciatogli da parte di una giovane donna.

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Subito dopo l’agente Jeffries entra in ascensore e svanisce nel nulla.

Uno stacco netto inquadra il famigerato palo dell’elettricità numero 6 (lo stesso visto dall’agente Chet Desmond e ben noto anche nella serie di Twin Peaks), subito dopo veniamo trasportati alla famosa scena sopra il “convenience store”. Quest’ultima è una versione estesa dell’incontro degli spiriti della Loggia Nera, nella loro dimora di passaggio tra questo mondo è l’altro. Tra queste entità sono presenti, uno difronte all’altro, il Nano (The Man from Another Place) e BOB.

Ma nella stanza siedono altre figure.

Vediamo tre boscaioli, molto simili ai futuri Woodsman presenti in Twin Peaks: The Return. Uno di questi aziona il generatore dietro il televisore, cambiando la “frequenza” che gli permette di spostarsi nelle varie realtà (anche questo è un dettaglio che si rivede in Twin Peaks: The Return nella parte 15, ma non solo, perché similmente avviene lo stesso nella primissima sequenza del capolavoro con il quale il regista ha esordito, Eraserhead). Accanto a loro, appollaiati sul divano ci sono Ms Tremond e suo nipote, poco più in là invece una strana figura in abito rosso e con una maschera a naso a punta che viene chiamata “The Jumping Man” esegue una strana danza, forse un rito (anche questa figura sarà presente nella terza stagione).

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– Twin Peaks 3                                                                                                                                                      – Fire Walk With Me                                                                                                                                              – Eraserhead

Lontano dal resto del gruppo, ma al centro dell’attenzione, il Nano e BOB siedono innanzi a un tavolo pieghevole.

Sulla metà di esso vi sono appoggiate sopra quattro ciotole (una più grande dell’altra), tutte traboccanti di crema di mais chiamata “Garmonbozia”, un concentrato di paura e sofferenza umana di cui gli spiriti si nutrono. La ciotola più grande è molto più vicina a BOB il quale sorride digrignando i denti. Solo loro due sembrano avere diritto al pasto, forse perché entrambi siano gerarchicamente più potenti delle altre entità presenti nella stanza.

Nel mentre il Jumping Man sembra “parlare”, squittisce incomprensibili frasi che sembrano il grido d’accoppiamento tra un uccello e un delfino. Di quest’ultimo vanno notate alcune particolarità: la sua faccia è la stessa maschera del nipote di Ms Tremond, Pierre. Il suo vestito invece riporta inevitabilmente a quello indossato dal Nano. La sua pelle (tranne che per la sua faccia), è scura come l’elettricista Woodsman. Da notare anche il bastoncino che impugna nella mano.

Sempre nella parte 15 della serie, uno dei Woodsman utilizza un’asta di legno per evocare un secondo Woodsman da quello che sembra essere un luogo ancora “più alto” del convenience store.

Possiamo immaginare che lo strumento del Jumping Man qui funzioni in una maniera simile, collegando le varie dimensioni. Sappiamo per certo grazie alla serie che le entità interagiscono anche attraverso il legno o il fuoco, altri elementi “conduttori”. Si può quindi pensare che, ricollegandosi a gli eventi avvenuti nella terza stagione, il Jumping Man sia una combinazione delle varie entità della Loggia, o più concretamente un’estensione dell’entità della “madre”, di JUDY.

Fire Walk With Me
“Ho assistito ad uno dei loro incontri “                                                                                                                            “E poi erano lì, e se ne stavano seduti in silenzio per ore”.

E a proposito di JUDY, nel film appare in due occasioni sotto la sembianze di una scimmia. La prima volta dietro la maschera del giovane Pierre, la seconda volta, appare quando il nano sta consumando il suo piatto di Garmonbozia e nel mentre sussurra il nome di JUDY, sovrapponendosi all’immagine della bocca che sta masticando.

E se consumando la Garmonbozia nello stesso momento alimentassero anche la loro “madre”?.

In seguito verranno pronunciate frasi e parole apparentemente sconnesse tra loro ma che in realtà descrivono dettagliatamente come questi spiriti interagiscono con il mondo terreno, la frase “The chrome reflects our image” è abbastanza esplicita e significa che la vera natura delle entità viene riprodotta allo specchio nonostante questi siano all’interno del corpo di qualcun’altro, esattamente come ci viene mostrato prima con la possessione di Leland/BOB e successivamente poi con Cooper/BOB“From pure air we have discended” , “Animal life”, “Electricity”, “This is a formica table. Green is his color”.

Questa sequenza sembra invitarci a dare uno sguardo nel passato, cioè alla prima volta nella quale gli spiriti hanno scoperto come esistere nel mondo fisico e come interagire con esso: vita animale (I gufi non sono quello che sembrano), l’elettricità (come conduttore di trasporto) e infine l’anello di formica verde con impresso il simbolo del gufo, creato con una piccola parte della superficie del tavolo pieghevole.

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“The chrome reflects our image”                                                                                                                                       – Fire Walk With Me                                                                                                                                                       – Twin Peaks 3

L’anello sappiamo che può “isolare” dall’elettricità, evitando quindi a chi lo indossa di farsi possedere da BOB o altre entità, eppure allo stesso tempo indossarlo equivale ad una condanna a morte certa.

Improvvisamente dal nulla BOB grida “Ho la furia del mio stesso impulso” (probabilmente ci troviamo nel momento nel quale Leland/BOB uccide Laura Palmer nella realtà, sappiamo che tempo e spazio funzionano diversamente all’interno della Loggia). Il Nano appare preoccupato, mentre il ragazzino Pierre seduto sul divano indicando BOB esclama “Una vittima è caduta”.

Solo allora il Nano pronuncia le parole “Con questo anello, io ti sposo”, i due scoppiano in una fragorosa risata di compiacimento. Subito dopo il nano alza la mano esclamando “Fuoco cammina con me”, il demone BOB batte le mani e un fuoco abbagliante invade la stanza. In sovrimpressione alla faccia sorpresa del Nano (che forse vi accede per la prima volta) ci appare la sala d’attesa della Loggia Nera, i due varcano le tende rosse, al di sopra di loro, mentre il vento si alza e le luci lampeggiano, il viso di Laura Palmer appare in dissolvenza. Le figure nella stanza sopra il negozio diventano confuse, si sdoppiano e si separano prima di scomparire definitivamente in una nebbia oscura che si dissiperà mostrandoci i boschi di Twin Peaks.

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Fire Walk With Me

Ed è in questo preciso momento, alle 10.10 del 16 febbraio, che Phillip Jeffries si materializza negli uffici di Philadelphia, dopo essere stato dato disperso per due anni (subito dopo la sequenza a Buenos Aires), con indosso gli stessi vestiti.

Emerge dall’ascensore (un 7 spicca sulla parete, ed è abbastanza interessante perché rimanda istintivamente al numero 6 del palo elettrico e al numero 8 presente sulla stanza dove Jeffries è rinchiuso nella terza stagione). Nel Missing Pieces Jeffries si precipita nell’ufficio del suo ex superiore, Gordon Cole (Lynch) e racconta, in maniera confusa, che cosa gli è successo. Esordisce dichiarando “Non parlerò di Judy. In effetti, non parleremo affatto di Judy, la lasceremo fuori.”, e che “ha trovato qualcosa a Seattle, da Judy” (probabilmente l’anello).

I commenti di Gordon Cole suggeriscono che Jeffries è scomparso da quell’hotel all’inizio del 1986, viaggiando nel tempo per poi riemergere a Philadelphia.

Tuttavia, vediamo l’agente disperso tornare in quel preciso luogo e in quel preciso momento pochi istanti dopo essere entrato nell’ascensore, è quasi certo quindi che Jeffries sia a Buenos Aires e a Philadelphia nello stesso identico momento. L’agente ci rivela che inoltre “Judy è certa di questa cosa”, forse parla degli avvenimenti riguardanti la terza stagione?. A confermarlo è il fatto che Jeffries indicando Cooper con fare accusatorio chiede “Chi pensiate sia questo qui?, riferendosi quasi sicuramente alla futura possessione dell’agente Dale Cooper da parte di BOB. Jeffries inoltre balbetta per diversi minuti, citando l’incontro sopra il Convenience Store, l’anello e infine dichiarando “viviamo in un sogno”.

Tutto questo è accaduto davvero subito dopo la scena precedente nell’albergo?

Eppure da Jeffries non viene citata Buenos Aires ma bensì Seattle, “ho trovato qualcosa a Seattle da Judy”. Dopodiché questi ricorda una data, il Febbraio del 1989 (il mese in cui muore Laura Palmer). Jeffries era in realtà dove voleva essere, ma erroneamente pensava di essersi materializzato troppo avanti nel tempo, o forse nelle varie realtà? Poi scompare nel nulla, in un lampo di luce, riapparendo su una scala dell’hotel a Buenos Aires, alle sue spalle una bruciatura sul muro (la stessa che vediamo nella terza stagione proprio nelle scale di una delle stanze del Convenience Store). Il fattorino e la cameriera presenti alla scena inorridiscono, Jeffries geme e si dispera per poi scomparire definitivamente dalla nostra realtà in una nuvola di fumo.

In realtà cesserà di esistere come ci confermano le parole di Gordon Cole nella terza stagione, o almeno non come lo intendiamo “normalmente”. “We live inside a dream.”

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– Twin Peaks 3                                                                                                                                                              – Fire Walk With Me