Al-di-là di Coco

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“Coco” è nella sale italiane dal 28 dicembre e ha già commosso diversi cuori. Il suo tema principale, i rapporti famigliari e quello generale relativo alla morte degli affetti più cari è già stato trattato anche nei film d’animazione. Vediamo quali, almeno i più recenti e provenienti da diverse parti e culture del mondo.

Parlare di morte a dei bambini non è facile. Non perché non possano capire la mancanza. Si tratta della difficoltà dell’adulto di trovare le parole giuste e della sua paura di sbagliare, di essere inadeguato. Nulla sostituirà mai il dialogo, la vicinanza di una persona cara, l’affetto in certi momenti e situazioni ma l’animazione e i film in generale possono aiutare ad elaborare il lutto, ad allacciare la giusta relazione con la memoria e il ricordo di chi ora abita, per chi crede, il mondo dell’aldilà.

Il mini elenco che segue non è sicuramente esaustivo ma rappresenta un riassunto dei migliori film sul tema degli ultimi anni.

Coco

La canzone del mare

Una storia fantastica, mitica, piena di colori pastello e animazione da cartone animato vecchia maniera ma che comunque affascina gli occhi nella sua semplicità. E’ un film ricco quello di Tomm Moore, attinge alle credenze popolari nordiche e trasuda sentimento, rispetto per i ricordi e tanto, tanto senso della famiglia e degli affetti. Il regista nordirlandese immerge i due protagonisti, la piccola Saoirse e il fratello Ben, in un’avventura piena di colori, di magia, di personaggi strani e mitici.

“Quelle storie che mi raccontava la mamma sono tutte vere…”

Il racconto di quest’avventura e la spiegazione di una mancanza attraverso le “selkies”, creature che possono trasformarsi da foche a donne nelle notti di luna piena, fanno il resto. Un po’ come in “Coco”, c’è un mondo parallelo, quasi magico, accessibile solo da alcuni in particolari condizioni. Anche qui, il ricordo è quel ponte che unisce i due mondi. La canzone, in questo caso, che si fa sottofondo delle due diverse esistenze.

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Coco

Kubo e la spada magica

Anche Kubo, il protagonista del primo lungometraggio di Travis Knight, deve fare i conti con una dimensione ultraterrena. Attraverso lo Shintoismo entra in contatto con i suoi famigliari non propriamente teneri nei suoi confronti. Sarà la ricerca di suo padre in quel particolare mondo a fargli varcare la sottile linea tra mondo reale e immaginario.

“Credo che affidare il nostro destino a un omino di carta sia una cattiva idea, ma è la migliore cattiva idea che abbiamo.”

Il confine tra reale e fantastico è tracciato dai racconti di Kubo. E’ varcato dai suoi origami che si animano come protagonisti delle storie. Fantasia all’interno di un’animazione di fantasia.  Uno spettacolo per gli occhi. Un ponte tra due mondi. Quei piccoli pezzi di carta ripiegati hanno la stessa funzione dei petali in mano al Miguel di “Coco”

Coco

La tartaruga rossa

Il particolare film d’animazione di Michael Dudok De Wit tratteggia, nel vero senso della parola, il ciclo della vita. Nei suoi 80 minuti senza alcun dialogo è la natura che parla. Si tratta di nascita, vita, e morte. Il protagonista muore moralmente diverse volte, lui, naufrago non si arrende facilmente alla sua nuova vita.

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E’ il suo nuovo mondo, la sua nuova dimensione che presuppone il dover lasciare la vita, gli affetti e le cose che fin ad allora conosceva e che ora non vede più. Il film coprodotto dallo studio Ghibli è sicuramente di difficile fruizione per un pubblico giovanissimo ma ha la forza dirompente della natura.

Coco

Aldilà dei sogni e dell’animazione

Siamo partiti da “Coco” per parlare di oltretomba e di ricordo. Quest’ultimo è la marcia in più dell’intera pellicola coniugata bene con la tradizione messicana. Abbiamo descritto solo film d’animazione ma esistono altri film, anche non Disney che ritornano in mente parlando del potere dei ricordi.

“Al di là dei sogni”, che ha anche ispirato il titolo dell’articolo, è un film del 1998 di Vincent Ward che ha quel variopinto paradiso ricordato dai strabilianti colori dell’aldilà del film “Coco”. Inoltre il ricordo di Chris (del suo amore per Annie) è potente a tal punto da mettere in seria difficoltà le leggi ferree del regno dei morti.

Andare oltre il proprio lutto famigliare è anche la prerogativa di Milly ed Eric ne “Il ragazzo che sapeva volare”, ma qui il discorso si allarga a tutte quelle situazioni di protagonisti orfani o che orfani lo diventano. Oppure, al rapporto con l’aldilà di film come “Casper” o “Ghost”. L’amore e il ricordo permettono sempre, con vari strumenti, di creare un ponte affinché la storia di ognuno non venga mai dimenticata.