Dark – Recensione Serie tv

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Dark è un serial che arriva dalla Germania diretto da Baran bo Odar, disponibile su Netflix dal primo dicembre 2017. E’ composto da 10 episodi e riesce a spaziare dal genere drammatico al thriller e anche al fantascientifico.

La distinzione tra passato presente e futuro è solo un’illusione ostinatamente persistente. – Albert Einstein

Apre con questa citazione il pilot della serie, che ci presenta subito degli eventi particolari. Il 21 giugno 2019 un uomo scrive una lettera che lascia sulla scrivania, subito dopo si impicca. L’intestazione sulla busta recita: Non aprire prima delle 22:13 del 4 Novembre. Conosciamo anche Jonas, figlio dell’uomo che si è tolto la vita, tormentato da incubi e dall’aspetto turbato. Ci viene presentata anche la famiglia del poliziotto della città, Ulrich, composta dalla moglie Katharina e i suoi tre figli Magnus, Martha e Mikkel.

Dark - Recensione Serie tv

Dark – Recensione Serie tv

Ci troviamo nella cittadina di Winden, sovrastata dall’imponente centrale nucleare e con una strana caverna presente nel bosco. Sono ormai 13 giorni che un ragazzo di nome Erik è praticamente scomparso nel nulla, mentre ci vengono presentate le varie reazioni dei genitori, degli amici a scuola e, in generale, dell’intera comunità. Purtroppo entro la fine della giornata sparirà un’altra persona: il piccolo Mikkel. Dark colpisce di sicuro per il suo complesso intreccio narrativo. Ci vengono proposte numerose questioni e sottotrame, insieme ad un’incredibile varietà di personaggi. C’è da sottolineare però che nessuno di questi viene trascurato nella sua caratterizzazione. La serie richiede una particolare attenzione data la sceneggiatura così complessa, ma è una complessità che non penalizza il risultato finale, al contrario invoglia sempre più a seguire il corso degli eventi.

Dark - Recensione Serie tv

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Entrando nel dettaglio, questi eventi non si limitano soltanto al 2019, ma esplorano temporalità differenti, distribuendosi su più anni. Un piccolo indizio ci viene dato anche nel pilot quando si viene a sapere che 33 anni prima un altro bambino scomparì nella cittadina di Winden. Inoltre non passano in secondo piano i rapporti interpersonali sia per quanto riguarda i ragazzi, sia le dinamiche più adulte, che vengono spiegate in maniera approfondita nelle loro radici. Analizzando la parte tecnica, lo sfondo su cui si svolge Dark si presta perfettamente alla storia. I boschi germanici sconfinati conferiscono un’aria di mistero, la pioggia incessante sembra quasi voler punire i nostri personaggi mentre la misteriosa e spaventosa centrale nucleare diviene anche un elemento fondamentale del passato di Winden.

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E’ presente anche un altro elemento che non può essere tralasciato: le musiche. Sembra quasi che si stia parlando di un ulteriore personaggio. La musica è sempre presente nelle sequenze di Dark, appesantisce gli eventi con la sua solennità ed è caratterizzata da tracce molto inusuali, oltre a vari pezzi pop. Tutto ciò si evince già dalla sigla iniziale composta dal brano Goodbye di Apparat (un noto musicista tedesco) e dalla visione caleidoscopica di alcune sequenze, che rendono il tutto ipnotico.

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Dark – Recensione Serie tv

Una serie TV decisamente valida, che è stata ingiustamente accusata di essere la brutta copia tedesca del noto Stranger Things; e francamente non si capisce bene per quale motivo. Se si visionano entrambe le serie risulta evidente come solo l’atmosfera sia profondamente diversa, puntando su un aspetto più orrifico. Se per Stranger Things si punta sull’intrattenimento e le gag divertenti, in Dark tutto ciò è completamente assente. Abbiamo davanti un prodotto valido che non sfrutta la carta degli anni ’80 per far leva sui nostalgici, ma utilizza tale ambientazione solo perché funzionale alla sceneggiatura. Del resto si usa spesso l’espressione ‘non giudicare un libro dalla copertina’, o in questo caso dalla locandina.

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