Patricia Norris: la donna dietro David Lynch

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“We don’t have to talk a lot. We sorta have the same definition of ugly” parlando di David Lynch

Che David Lynch sia uno dei più grandi registi mai esistiti resta una certezza che va al di là di ogni dubbio. E spesso, quando si parla di Lynch, non se ne parla come se fosse “solo” un grande regista, ma lo si tende a considerare un artista a tutto tondo. Egli infatti, oltre ad essere regista, scenografo e produttore cinematografico, è anche pittore, scrittore, montatore, compositore e musicista. Nonostante queste sue ricchissime e numerose capacità Lynch, per alcuni tra i suoi più grandi capolavori si è sempre avvalso di una preziosa collaboratrice: Patricia Norris.

Patricia ha sempre avuto il ruolo di costumista, e ciò gli è valso ben 6 nomination agli Oscar (di cui solo uno legato a Lynch – quello per i costumi di The Elephant Man). Nasce come costumista ma Lynch la volle anche come scenografa in ben suoi quattro film: Velluto Blu, Cuore Selvaggio, Fuoco cammina con me e Strade Perdute. Dopo The Elephant Man, il regista la volle in Blu Velvet dove richiese il suo lavoro anche come Production designer, per cui dovette quindi curare ogni singolo aspetto estetico della pellicola.

In The Elephant Man Patricia dovette ricreare lo stile dell’epoca e, come disse lo stesso Lynch, lo fece con incredibile gusto.

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I personaggi sembrano posizionarsi già nel periodo giusto grazie ai suoi abiti, che riescono allo stesso tempo a dare il giusto, ma non eccessivo peso, alla differenza fra persone di diverse classi sociali.

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Per Blue Velvet fu proprio lo stesso Lynch ad esclamare che adorava il modo in cui Patty vestiva i personaggi. Essi alla fine non potevano essere vestiti diversamente da come era stati pensati, e ciò era fondamentale per Lynch poiché erano anche i vestiti stessi a fornire la definizione di personaggio. Egli lo dichiarò proprio in merito a Dennis Hopper, dicendo che erano proprio i vestiti a darti la prima impressione del tipo di personaggio che era.

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E’ proprio in questo film che Lynch inizia, anche grazie alla collaborazione di Patricia, a segnare i tratti principali della sua regia. Insieme a Dune, dove ogni singola scena era curata nel più minimo dettaglio, Blue Velvet resta uno dei film di Lynch dove il peso della scenografia è decisamente rilevante. Qui si iniziano a rivedere le torbide e devastate periferie che forse Lynch aveva già accennato in Eraserhead, le tende rosse che fanno da cornice alle scene chiave e diventeranno una vera e propria firma di Lynch. Importantissime per questo film erano la disposizione degli arredamenti nelle stanze, la scena dei colori e delle forme, tondeggianti a volte e spigolose altre.

La Norris cura anche Cuore Selvaggio, sia per quanto riguarda i costumi sia per quanto riguarda le scenografie. In questo film rispetta la linea principale del film, quella del grottesco ed esagerato.

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Riguardo all’episodio pilota I Segreti di Twin Peaks la Norris dichiarò che non doveva essere come tutti gli show che venivano girati ad Hollywood; guardando Twin Peaks la gente non doveva nemmeno essere consapevole che ci fosse stata una cura dietro la scelta degli abiti.

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Non dovevano sembrare ipervestiti, dovevano sembrare immersi nella realtà ed i vestiti dovevano far parte del personaggio stesso. Pensando anche solo a Cooper, o ad Audrey, o anche al Dr. Jacoby o alla Signora Ceppo ci si può render conto di quanto queste parole fossero vere.

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La Norris curò in seguito anche Fuoco Cammina Con Me, il prequel della celebre serie, dove tuttavia le scenografie e i costumi rispettano fedelmente quelli della serie, per ovvi motivi di continuità.

Nel 1997 è la volta di Strade Perdute. Spettacolari qui le scelte legate ai colori: rosso per la passione e nero (la Mercedes, le unghie di Sheila e di Alice) per la morte, per la perdita della passione.

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La freddezza delle scenografie sorprende, dalla atipica casa di Fred alla casetta in legno gelida e desolata nel deserto. La casa di Fred ricorda un po’ l’appartamento di Dorothy Valens in Blue Velvet, così disadorno, infelice e labirintico.

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Onnipresenti anche qui le tende rosse, in casa di Fred principalmente, che fanno subito suonare un campanello nella nostra mente e ci mostrano già la situazione non normale dei coniugi Madison. Una curiosità: la casa in cui vive Fred è stata progettata dallo stesso Lynch a somiglianza della sua vera casa a Los Angeles.

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Due anni più tardi Patricia sarà richiamata da Lynch per Una Storia Vera, ma questa volta solo come costumista.

E’ tuttavia da ricordare che il nome di Patricia Norris non è esclusivamente legato a quello di David Lynch. Tra i suoi capolavori ci sono da ricordare anche Alta Tensione, Victor Victoria, Scarface, Killing Them Softly e 12 anni schiavo.

“Patty was super professional, very strong,” Lynch added. “I trusted her 100% to get the thing done and get it done right. She always put in long hours and paid attention to every detail. She was a great friend and a great worker. She’s not a quitter, I’ll tell you. She takes the job and does it perfectly.”

David Lynch