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Film fantascientifico del 2002 scritto e diretto da Kurt Wimmer (Sceneggiatore de La Regola del Sospetto e Giustizia Privata), ambientato in futuro distopico e apocalittico.

2072, Libria, città-stato che vive sotto il regime di un carismatico dittatore: Il Padre. La città è l’ultimo baluardo della razza umana e della civiltà, dopo una terribile guerra che ha messo l’intera specie in ginocchio. Esasperati dall’orrore della guerra, i superstiti decidono di creare un nuovo ordine che mantenga la pace e sradichi l’ideologia malsana che ha quasi portato la razza umana alla rovina attraverso una drastica soluzione: la totale eliminazione delle emozioni; ritenute la cosa di ogni male per l’uomo. Così ogni cittadino della città è costretto ad assumere una potente droga, il Prozium, per eliminare alla radice ogni traccia di emozione, rendendo la popolazione un facile burattino del Padre, lo spietato dittatore. Attraverso un corpo speciale di polizia, i Cleric, il regime controlla la città. Ogni oggetto che possa suscitare emozioni, dalle opere d’arte ai giocattoli deve essere distrutto e coloro che si oppongono all’autorità, macchiandosi del “reato”di emozione devono essere giustiziati. Ed è proprio uno dei membri dei Cleric, John Preston (interpretato da Christian Bale), che per una serie di circostanze riuscirà ad aprire la sua mente rimasta sopita da tempo a cercare di porre fine a questa tirannia.

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La pellicola è chiaramente ispirata alla produzione artistica letteraria di autori come George Orwell con il suo 1984 e Ray Bradbury artefice di Fahrenheit 451, opere che raccontano futuri immaginari caratterizzati da forme estreme di totalitarismo e oppressione. Società totalmente in balia del regime autoritario che le domina. L’iconografia stessa del film riprende lo stile e l’architettura della Germania nazista; non a caso il regista ha girato gran parte delle riprese esterne quasi interamente  tra Berlino e Roma, sfruttando diverse architetture monumentali e celebrative, tra cui l’Olympiastadion e quelle del quartiere dell’EUR, progettate rispettivamente durate i regimi nazi-fascisti di Adolf Hitler e Benito Mussolini.

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L’elemento capitale per cui viene ricordato ancora oggi la pellicola che fece debuttare Wimmer alla regia è la commistione di più generi e tematiche: l’elemento di distopia e ossessione con la componente di azione, dinamismo e estetica di un film di arti marziali. Connubio impeccabilmente rappresentato dalla figura del Cleric, che combatte laribellione per mezzo di una disciplina nota come “Kata della Pistola” che unisce l’armonia delle arti marziali all’esplosività delle armi da fuoco. Le scene di lotta riescono ad essere allo stesso tempo spettacolari ed eleganti, ben girate e riuscendo ad ottenere un’originalità propria. Tutto ciò si esplica perfettamente con la grandiosa performance del protagonista, interpretato da un magistrale e freddo Christian Bale, alla ricerca di emozioni sconosciute e ignote che lo travolgeranno dopo l’incontro con Mary (interpretata da Emily Watson), una donna condannata a morte per aver commesso reato di emozione.

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L’emozione che può suscitare rabbia, ira, rancore, odio, morte ma anche sorpresa, gioia, speranza e amore. Vale la pena vivere senza di essa? Cosa resta di noi esseri umani se ce ne priviamo? Questi sono gli interrogativi che un tormentato e straziato Christian Bale dovrà affrontare.

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Il film è accompagnato da una costante e quasi angosciante colonna sonora che si adatta in maniera perfetta le scene chiave. Composta da Klaus Badelt già noto nel mondo del cinema per aver realizzato la colonna sonora de La Maledizione della Prima Luna primo film della saga de I Pirati dei Caraibi e collaborato in diverse occasioni con Hans Zimmer. 

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Ultima caratteristica fondamentale, ma non meno importante della pellicola, è la fotografia che riesce impeccabilmente a esprimere i concetti chiave dell’opera: colori cupi e grigi, privi di identità per tutto ciò che rappresenta il totalitarismo e l’oppressione; immagini ricche di contrasti e rossi intensi per i brevi istanti i cui le emozioni sconvolgono la freddezza e la grigia uniformità del giogo del regime.

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Tutti questi elementi rendono Equilibrium un prodotto di qualità, scorrevole e coinolgente, che pone lo spettatore dinnanzi a una serie di interrogativi sulla natura e sul valore delle emozioni. Grazie a questo Wimmer riesce ad offrirci un prodotto irripetibile che combina aspetti unici in un genere che negli ultimi anni non offre nulla di nuovo e originale