Big Little Lies – Recensione senza spoiler

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Ennesima rivelazione nell’universo delle serie tv con Big Little Lies, show distribuito dall’HBO. Emittente famoso per grandi classici come ‘Sex and the City’, ‘Six Feet Under’, ‘I Soprano’ ma anche con i più recenti ‘Game of Thrones’, ‘The Newsroom’ e ‘True Detective’ per citarne alcuni. Insomma, l’HBO sceglie cosa trasmettere con cura e non sbaglia. Sa come colpire il pubblico.

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Big Little Lies è una miniserie statunitense girata da Jean-Marc Vallèe composta da sette episodi. E’ ambientata in Monterey, una città della California, che si trova sul mare. Subito nel pilot ci viene fatto intendere che è stato commesso un omicidio. Il fatto è accaduto durante una festa dove erano presenti tutti i membri più facoltosi e non si conosce l’identità della vittima. Intanto, in città arriva Jane (Shailene Woodley), una ragazza madre, con suo figlio Ziggy. La ragazza vuole ricominciare da zero e spera in Monterey e nella sua apparente tranquillità. E’ ora di iniziare la scuola per i più piccoli, nelle elementari della città, rinomate per la cura nell’istruzione. Tramite la scuola conosciamo gli altri personaggi di questa storia, genitori dei bambini della classe. Ci vengono così presentate diverse famiglie. La famiglia Mackenzie, per esempio, è formata da Madeleine (Reese Witherspoon) il suo compagno Ed (Adam Scott) e le loro due figlie: Abigail, figlia di un precedente compagno di Madeleine, e la più piccola Chloe, grande appassionata di musica. Madeleine è una grande amica di Celeste (Nicole Kidman), in passato avvocato, madre due gemelli (compagni di scuola di Ziggy e Chloe) e sposata con Perry (Alexander Skarsgard), uomo d’affari bello ed elegante, apparentemente un matrimonio perfetto. Il padre di Abigail, Nathan (James Thupper), ha una nuova relazione con la giovane Bonnie (Zoe Kravitz) e la loro piccola frequenta la stessa scuola. Grazie all’inizio dell’anno scolastico tutte queste madri si incontrano, in particolare Madeleine e Celeste conoscono Jane e tra le tre scatta subito un’intesa. Non mancheranno gli inconvenienti tra i bambini, già nel primo giorno di scuola. Problematiche che inevitabilmente si riflettono sulle madri, che cercano di risolvere le questioni proteggendo i rispettivi figli, spesso esagerando. Nel mentre, comunque, il delitto non passa in secondo piano, spesso infatti assistiamo a frammenti di vari interrogatori posteriori alla tragedia.

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La narrazione è travolgente, ci guida fino ad arrivare a quella particolare notte non tralasciando particolari secondari come i rapporti sviluppati dai nostri personaggi. Quest’ultimi hanno una caratterizzazione precisa e nitida, che permette di delineare con chiarezza le loro indoli e quindi creare un legame con lo spettatore. Avremo Madeleine, madre impetuosa senza mezze misure, che cerca sempre di fare del bene, che esagerando porta semplici situazioni all’esasperazione. Celeste, donna di indiscutibile bellezza, elegante e più pacata, che sembra quasi di far intravedere dietro questa calma una sofferenza più profonda. E l’ultima arrivata Jane, diversa dalle altre madri soprattutto per il tipo di vita che conduce, che ha sempre dovuto provvedere a se stessa e al piccolo Ziggy. Big Little Lies si concentra nettamente sui rapporti umani, ci presenta una comunità benestante con case lussuose, raccolte fondi sgargianti e membri sempre cordiali ed eleganti. Tutto ciò è però è una facciata, viene fuori infatti l’ipocrisia delle persone, che provano invidia tra di loro e sono spesso in competizione, le donne in particolare.

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Ed è infatti la donna l’elemento centrale di questa storia. La donna madre ma anche lavoratrice, le mamme di Monterey si interrogano spesso su questo punto, chiedendosi cosa è meglio per i loro figli ma anche per se stesse. Un tema di un’attualità importante, dove spesso la società sembra spingere a scegliere tra l’essere madre ed avere un lavoro stabile. Ma ci mostra anche le fragilità dei personaggi femminili, sia nei rapporti con gli uomini ma anche verso i loro figli, soprattutto se si avvicinano ad un’età adolescenziale. Non è un caso infatti, la presenza di due grandi attrici che vengono dal mondo del cinema : Nicole Kidman e Reese Witherspoon. Le due svolgono ruoli centrali nella sceneggiatura, e costruiscono una Madeleine e una Celeste credibili e ben strutturate, che innalzano il livello della miniserie. La città di Monterey ci viene presentata quasi come un luogo paradisiaco e perfetto, merito della fotografia che sfrutta la luce appieno soprattutto nelle ambientazioni esterne con questi tramonti mozzafiato sulla spiaggia.

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Ma c’è un altro aspetto da sottolineare: la musica. La colonna sonora dello show è incantevole, piena di grandi artisti come Elvis Presley, Janis Joplin, Jefferson Airplane per esempio ed altri più contemporanei. Ne è un esempio perfetto l’intro iniziale dello show.

Musica che diventa anche un vero e proprio componente nelle vite dei personaggi, che spesso si affidano alla musica per superare momenti di rabbia o più semplicemente estraniarsi un po’ dalla quotidianità. Anche la piccola Chloe ha un rapporto importante con la musica, nonostante la sua giovane età è una grande appassionata.

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Tutti questi elementi ci dirigono verso l’inevitabile epilogo, che colpisce a fondo. Anch’esso non delude, donando allo show un delizioso equilibrio. La domanda che sorge spontanea dopo la visione è di sicuro: ci sarà una seconda stagione? Ci sono diversi rumors al riguardo, ma sembra che il regista non sia propenso alla seconda stagione. Staremo a vedere. Una decisione amara ma giusta, dato il finale che chiude il cerchio alla perfezione.