Eddington è un film del 2025 scritto, diretto e co-prodotto da Ari Aster. La pellicola è stata presentata in concorso al 78esimo Festival di Cannes e successivamente fuori concorso alla 20esima Festa del cinema di Roma. Ecco la nostra recensione.
Eddington, la nuova opera del visionario Ari Aster
Eddington è un film del 2025 per la regia di Ari Aster, regista giovane distintosi per il successo di critica dei suoi horror d’autore tra i quali Midsommar (2019) e Hereditary (2018). Qui lo vediamo per la prima volta interfacciarsi con un genere diverso. Nel ricco cast abbiamo nomi di spicco come Pedro Pascal, Joaquin Phoenix, Emma Stone e Austin Butler. La pellicola distribuita da I Wonder Pictures uscirà in sala a partire dal 16 ottobre.
Eddington, la trama
Il film è ambientato nella cittadina di Eddington nella quale, durante la pandemia per COVID-19 e la morte di George Floyd, una disputa tra lo sceriffo Cross e il sindaco Garcia diviene virale costringendo gli abitanti a schierarsi da un lato o dall’altro.
Un buono spaccato degli Stati Uniti contemporanei
Ari Aster per distanziarsi dall’horror sceglie di riportare su schermo in modo satirico tutte le controversie recenti degli Stati Uniti, prendendo elementi reali di divisione sociale, conflitto politico, paura, isolamento, disinformazione cercando di farne non solo da sfondo ma parte integrante della storia narrata.
Per farlo decide di unire alternandoli svariati generi dal thriller, al dramma passando dalla commedia in modo sapiente e consapevole, eccetto per qualche elemento eccessivamente grottesco. L’effetto nel complesso è provocatorio e disturbante, capace di generare tanto disagio quanto riflessione.
Se nella prima parte di Eddington Aster riesce bene a presentarci questa satira sulla contemporaneità degli Stati Uniti, non si può dire lo stesso per la seconda nella quale tenta di approfondire tanti, troppi, temi risultando così superficiale. L’opera perde totalmente coesione narrativa e tematica virando su grotteschi esercizi di stile e poco altro.
Il ritmo è va di pari passo, la prima ora è sapientemente compassata costruisce bene l’intreccio ed esplora in modo brillante le tematiche prendendosi il suo tempo. Nella seconda inizia il delirio citato prima, tutto viene approssimato troncando praticamente ogni storyline secondaria, iniziando un racconto nel racconto didascalico al massimo che si perde totalmente. Impossibile non fare il paragone, vista la trattazione, con il recente Una battaglia dopo l’altra decisamente più riuscito.
Protagonisti che funzionano, personaggi secondari no
In Eddington i due protagonisti la fanno da padrone, Joaquine Phoenix e Pedro Pascal funzionano. Offrono due interpretazioni intense in modi diversi che reggono il peso di due personaggi sempre più deliranti in conflitto con loro stessi e la comunità. Peccato invece per i comprimari, come Emma Stone e Austin Butler, non sviluppati a sufficienza restando fin troppo macchiette stereotipate e non trovando mai vero e proprio compimento.
Aspetto tecnico, regia, fotografia e colonna sonora
La regia di Aster qui è diversa, meno barocca del solito più controllata, geometrica e fredda. Egli sceglie un approccio asciutto e realistico per Eddington utilizzando inquadrature simmetriche, carrellate lente e una costruzione visiva che amplifica l’angoscia nel quotidiano. Trasmette alienazione e disorientamento dei protagonisti. Il regista tramite quest’uso della macchina da presa osserva ma non giudcia, come un antropologo. Peccato per il finale.
La fotografia di Darius Khondji è ottima, vengono utilizzati toni desaturati e polverosi usando la luce del New Mexico quasi in modo onirico. La colonna sonora composta da The Haxan Cloak (Bobby Krlic) è minimale, profondamente atmosferica utilizzando spesso suoni ambientali, archi lenti e toni bassi per calarci nell’ipnosi del prodotto.
Conclusioni
In conclusione Eddington è un’opera divisiva e divisa internamente in due parti, una decisamente più efficacie dell’altra, che sarà destinata a far discutere parecchio. Sicuramente un film coraggioso in cui Aster esce dalla sua comfort zone tentando di parlare dell’oggi, con ironia nera, tensione politica e sociale, e con momenti visivamente notevoli. Peccato per la realizzazione di una seconda parte non all’altezza, che si perde nella sua stessa densità non riuscendo a gestire ciò che si era costruito.
Eddington, il cast
-Joe Cross, interpretato da Joaquin Phoenix
-Ted Garcia, interpretato da Pedro Pascal
-Vernon Jefferson Peak, interpretato da Austin Butler