Le 10 Migliori Teorie del Complotto sui Cartoni Animati

Ecco a voi la classifica delle migliori 10 teorie del complotto su film e cartoni animati

leone il cane fifone
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Ecco la classifica delle teorie più folli

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L’universo dei film e dei cartoni animati non smette mai di stupire. Infatti, dietro le storie apparentemente semplici e destinate a un pubblico di tutte le età, si nascondono teorie che spaziano dal misterioso al surreale. Alcune di queste ipotesi nascono dalla creatività dei fan, mentre altre emergono come interpretazioni intriganti di dettagli nascosti dai creatori stessi. Ecco quindi una classifica sulle 10 migliori teorie del complotto che hanno acceso le discussioni online!

10. Aladdin in un Futuro Post-Apocalittico

In fondo alla nostra classifica troviamo uno dei classici Disney che ci ha fatto sognare di più: Aladdin. L’idea sarebbe quella che il film sia in realtà ambientato in un contesto futuristico post-apocalittico. La teoria si basa su un commento del Genio che definisce l’abbigliamento di Aladdin “molto secolo scorso”. 

Considerando che il Genio è rimasto intrappolato per 10.000 anni, questo implicherebbe che la storia avvenga almeno nell’anno 10.300 d.C. Questo dettaglio ha dato origine a diverse ipotesi secondo le quali il film non sia ambientato nel passato, ma in un futuro molto lontano, in un’era successiva alla nostra, dove la civiltà come la conosciamo è stata distrutta e ricostruita.

L’idea diventa ancora più affascinante se si considera che gli elementi “magici” presenti nell’universo di Aladdin potrebbero essere interpretati come dispositivi tecnologici avanzati. Ad esempio, il tappeto volante potrebbe funzionare grazie a una tecnologia antigravitazionale; il pappagallo Iago, con la sua abilità di parlare e comprendere il linguaggio umano, potrebbe essere il risultato di un potenziamento genetico o di altre tecnologie futuristiche; il Genio stesso, con le sue capacità straordinarie, potrebbe essere un’intelligenza artificiale o un’entità tecnologicamente avanzata, confinata in un dispositivo futuristico.

Anche Agrabah, la città dove si svolge la storia e che ricorda una versione alterata di Arabia, potrebbe essere una metropoli costruita sulle rovine di una civiltà precedente. Il deserto circostante potrebbe essere il risultato di un disastro ambientale o nucleare, un indizio che il tempo e le generazioni hanno corrotto i toponimi originali.

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9. La Storia Oscura di Paperino

Uno dei personaggi più amati dell’universo Disney, Paperino, trova posto in questa classifica grazie alla teoria secondo la quale il suo carattere irascibile sarebbe dovuto al Disturbo da Stress Post-Traumatico (PTSD)

Questa ipotesi nasce dai cortometraggi Disney degli anni ’40 in cui Paperino è rappresentato come un soldato americano impegnato durante la Seconda Guerra Mondiale. 

In uno di questi, Der Fuehrer’s Face (1943), Paperino viene mostrato in una fabbrica nazista, a dimostrazione della propaganda contro il regime di Hitler. La teoria suggerisce che queste esperienze di guerra abbiano avuto un impatto duraturo sul personaggio: i comportamenti aggressivi e le difficoltà di relazione del personaggio sarebbero quindi una conseguenza dei traumi subiti sul campo. 

Questa teoria ha guadagnato ulteriore forza quando, nel 1984, il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha riconosciuto Paperino come un veterano di guerra, conferendogli un’onorificenza per il servizio prestato. 

Anche se questo gesto era inteso in modo simbolico, ha contribuito ad accrescere l’idea che la storia di Paperino sia molto più complessa di quanto sembri, cambiando radicalmente la percezione che abbiamo del personaggio: le sue continue battaglie contro avversità apparentemente banali possono essere viste come metafore delle difficoltà quotidiane che affrontano i veterani di guerra. 

Anche i suoi rapporti con gli altri personaggi – spesso complicati o tesi – potrebbero essere letti come difficoltà relazionali dovute ai traumi subiti.

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8. I Disturbi Mentali dei Personaggi di Winnie the Pooh

Anche il mondo di Winnie the Pooh, apparentemente dolce e rassicurante, è stato oggetto di un’analisi psicologica che lo trasforma in una riflessione profonda sui disturbi mentali. Secondo una teoria, ogni personaggio del Bosco dei Cento Acri rappresenta una condizione psicologica specifica: Pooh, ad esempio, con la sua ossessione per il miele, sarebbe una metafora del disturbo compulsivo da alimentazione, simboleggiando il bisogno irrefrenabile di soddisfare i propri desideri senza considerare le conseguenze.

Tigro, con la sua energia irrefrenabile e la difficoltà a concentrarsi, sembra invece incarnare i tratti tipici del Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività (ADHD). Al contrario, Ih-Oh, con il suo atteggiamento cupo e pessimista, rappresenta un chiaro riferimento alla depressione cronica. Pimpi, invece, con la sua timidezza e le preoccupazioni costanti, riflette caratteristiche tipiche dell’ansia generalizzata. Infine, Christopher Robin è stato interpretato da alcuni come un simbolo della schizofrenia.

Se ciò fosse vero, la storia di Winnie the Pooh passerebbe dall’essere una semplice serie per bambini a una potenziale risorsa educativa. Attraverso i personaggi, i bambini (e adulti) possono imparare a riconoscere e comprendere meglio i comportamenti associati ai disturbi mentali.