Stephen King è da molti considerato il Re del Terrore grazie alla sua infinita sequela di romanzi e racconti che sviscerano ogni elemento di questo genere. Per questo motivo, quando Variety gli ha chiesto di scrivere un saggio in un articolo sui 100 migliori horror di sempre, è divenuto subito motivo di attenzione. E lo scrittore ha eletto La Notte dei Morti Viventi, capolavoro e cult del di George Romero del 1968.
Ho riflettuto a lungo su questa domanda, forse più di quanto l’argomento (il mio film horror più spaventoso) meriti… ma del resto ho visto un sacco di film horror, quindi forse è una domanda valida. La mia conclusione è che il “più spaventoso” varia a seconda dell’età dello spettatore. Da ragazzino di 16 anni, il film più spaventoso era Gli invasati (diretto da Robert Wise). Da adulto, era The Blair Witch Project, con quel crescente senso di sventura e quegli ultimi 35 secondi davvero orribili. Ma nel complesso, direi La notte dei morti viventi, il capolavoro low-budget di George A. Romero – dice Stephen King
Non dimenticherò mai il viscido fratello maggiore che fa la sua pessima imitazione di Boris Karloff: “Stanno venendo a prenderti, Barbara… eccone uno adesso!” Indica l’anziano barbone che barcolla tra le lapidi, solo che l’anziano barbone si rivela essere un cadavere rianimato e quando Barbara si chiude in macchina, scopre che il viscido fratello, Johnny, ha preso le chiavi – prosegue Stephen King. Nel frattempo, il vecchio sta cercando di arrivare a lei e lo spettatore capisce che non si fermerà. È un momento di puro terrore atavico. Barbara mette la macchina in folle (probabilmente impossibile senza la chiave, ma questi sono i film) e la fa rotolare giù per la collina, allontanandosi… temporaneamente.
Alla fine, nessuno sopravvive. Questo film ha perso il suo potere elementare nel corso degli anni, è diventato quasi una barzelletta di Midnite Madness, come “Rocky Horror”, ma ricordo ancora il terrore impotente che ho provato quando l’ho visto per la prima volta. E ora che ci penso, c’è una vera somiglianza con “Blair Witch”, entrambi con musica minima o nulla, entrambi con attori sconosciuti che sembrano a malapena in grado di recitare in estate a Paducahville, entrambi con effetti speciali low-tech. Funzionano non nonostante queste cose, ma grazie a loro.