Il Signore degli Anelli: ecco cosa dice Tolkien sulla forgiatura degli Anelli

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Ecco com’è descritta la forgiatura degli Anelli nei libri della saga da Tolkien

La forgiatura degli Anelli del Potere è un momento centrale nell’epica delle storie di J.R.R. Tolkien, in quanto ridefinisce gli equilibri nella Terra di Mezzo e decide gran parte degli scontri che poi hanno luogo, cambiando il destino dei personaggi e decidendo le sorti dell’eterna lotta tra il bene e il male. Il famoso incipit con cui gli anelli vengono introdotti nella saga lo conosciamo (qui sotto).

Ma come e dove vengono creati? Stando a quanto spiega Tolkien, i magici oggetti vengono creati durante la Seconda Era dai fabbri elfi dell’Eregion sotto la guida di Celebrimbor, sotto indicazioni di Annatar… che altri non è se non Sauron sotto mentite spoglie. Il suo scopo: soggiogare tutte le creature della Terra di Mezzo.

“Tre Anelli ai Re degli Elfi sotto il cielo che risplende,
Sette ai Principi dei Nani nelle lor rocche di pietra,
Nove agli Uomini Mortali che la triste morte attende,
Uno per l’Oscuro Sire chiuso nella reggia tetra,
Nella Terra di Mordor, dove l’Ombra nera scende.
Un Anello per domarli, un Anello per trovarli,
Un Anello per ghermirli e nel buio incatenarli.
Nella Terra di Mordor, dove l’Ombra cupa scende

Perciò vengono creati diciannove Anelli: tre vanno agli Elfi, sette ai Nani e nove agli Uomini. Poi, tra le fiamme del Monte Fato, Sauron crea un ulteriore Anello per sé, cioè l’Unico Anello. Questo è l’anello che esercita potere su tutti gli altri, ed è quello che viene da Sauron perduto e poi trovato da Smeagol, poi rubato da Bilbo e infine riportato da Sam e Frodo al Monte Fato durante gli eventi di LOTR.

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Per quanto riguarda strettamente la fase di forgiatura degli Anelli, Sauron convince gli elfi a crearli con l’idea fasulla di poter rendere la Terra di Mezzo splendente e rigogliosa come Valinor, il luogo mitico dal quale la loro razza proveniva in origine. Sauron partecipa personalmente alla creazione di 16 dei 19 Anelli, mentre Celebrimbor crea da solo gli ultimi tre, più potenti, poi affidati ai signori degli elfi.

Ma perché dunque la Terra di Mezzo dovrebbe restare per sempre desolata e buia, laddove gli Elfi potrebbero renderla altrettanto bella di Eresseä, che dico, perfino di Valinor? E poiché non vi avete fatto ritorno, come pure potreste, ben m’avvedo che, al pari di me, voi questa Terra di Mezzo l’amate. Non è dunque nostro dovere di lavorare fianco a fianco al suo arricchimento e per l’elevazione di tutte le stirpi elfiche che vi si aggirano, all’oscuro del molto potere e della sapienza che sono di coloro che stanno al di là dal Mare?

Il destino degli anelli è decisivo nell’entrata in guerra delle genti della Terra di Mezzo, ed è importante nell’influenzare il futuro di uomini e creature del mondo Tolkeniano in modi imprevedibili. I nove uomini possessori degli Anelli, per esempio, ne vengono corrotti fino a trasformarsi nei mostruosi Nazgul.

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Sappiamo che effetto ha poi l’Unico Anello su Smeagol, allungandogli la vita a dismisura ma rendendolo folle e trasformandolo nel derelitto Gollum. Lo stesso effetto si inizia appena a vedere su Bilbo, e poi su Frodo. Prova che gli Anelli, in quanto anche simbolo di legame e costrizione, non hanno mai avuto alcun potere benefico. E sarebbe stato meglio se non fossero mai stati creati.

Fonte: Tolkienpedia

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