Unfrosted: il film sui biscotti di Jerry Seinfeld è una confusione senza senso | RECENSIONE

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Il progetto di Jerry Seinfeld sulle origini dei Pop-Tarts è una commedia pasticciata che mette insieme mille cose per non dire nulla

Jerry Seinfeld e la colazione

Un completo caos senza sbocco: questo è il primo film di Jerry Seinfeld da regista, basato su un’idea che probabilmente era meglio non proporre proprio. Ossia: le origini dei Pop-Tarts, una specie di biscotti per la prima colazione che a quanto pare negli Stati Uniti sono molto popolari.

Giusto non farne l’ennesima “piccola grande storia” in un noiosissimo semi-biopic ricco di retorica, perché ne abbiamo già troppi. Ma andare nella direzione completamente opposta, in una specie di confusa parodia degli anni ’60 in toto mischiata a trovate comiche molto poco “appetibili”, è il caso di dire, ripaga forse anche meno.

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Un’altra parodia anni ’60

In questo film c’è di tutto: la Crisi dei Missili di Cuba; un comitato di lattai-mafiosi; un italiano e un tedesco (sembra una barzelletta) rappresentati in modo estremamente stereotipato; una specie di raviolo vivente tipo Flubber creato “per sbaglio”; esplosioni a caso; e una “tremenda” camminata tra le mucche.

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Ma non è il peggio. Il ritmo del film è confusionario e si perde in mille gag che sono a volte grossolane – sembra di vedere un film di Gianni e Pinotto – a volte sottilissime con riferimenti specifici e giochi di parole che può comprendere solo chi è nato e cresciuto negli Stati Uniti e possibilmente negli anni ’60 – come il nostro Jerry, nato nel 1954.

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Comicità grossolana e banale

In una scena compare un numero della rivista Mad Magazine ed ecco, quello è esattamente il genere di comicità che ritroviamo in questo film. Non solo una comicità d’altri tempi ma proprio ingenua, semplicistica, priva di trovate intelligenti o originali. Non è un film per bambini, ma neanche per adulti: non si capisce a chi è indirizzato.

Non aiutano le musiche orribili da cartone animato con un esasperato Mickey Mousing che sembra incitare continuamente: “Dai, ridete, perché non state ridendo?”; e non aiuta il cast, infarcito di stelle e camei speciali completamente inutili (Hugh Grant, Dean Norris, Jon Hamm, Peter Dinklage).

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Una confusione senza direzione

Conclusione: una storia che vorrebbe essere parodistica e satirica ma che risulta talmente frenetica, surreale e persa tra gag inconcludenti che finisce col parlare del niente e dire niente che non sia più di una collezione di vaghe battutine e scene molto poco memorabili. Non si arriva neanche al trash, al demenziale o al cringe: è semplicemente un film che s’è fatto tanto perché si poteva, punto.

In sostanza, difficile capire a chi possa autenticamente piacere questo film. A chi ama fare colazione, come il figlio di Walter White? Non certo a chi apprezza la sit-com Seinfeld, e nemmeno la comicità stand-up di Jerry, che è molto, molto meglio di quello che vediamo qui. In una parola: un film inutile, a malapena buono per passare una serata.

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