Wolf Hall, attore egiziano interpreta un inglese: è polemica

La giornalista del Daily Telegraph Petronella Wyatt ha scatenato una feroce polemica attorno al casting di Wolf Hall

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Si è accesa una grande discussione attorno alla serie inglese Wolf Hall

Wolf Hall, miniserie britannica del 2015 incentrata sulla rapida ascesa di Thomas Cromwell alla corte di Enrico VIII d’Inghilterra, adattamento della pluripremiata trilogia di Hilary Mantel, si prepara a tornare con una seconda stagione dopo otto anni di attesa. Tuttavia il casting sta scatenando non poche polemiche. Per interpretare Thomas Wyatt è stato infatti scelto l’attore egiziano Amir El-Masr, visto recentemente in The Crown nel ruolo di Mohamed Al-Fayed. A tal proposito hanno fatto particolarmente rumore le parole della giornalista del Daily Telegraph Petronella Wyatt che ha parlato di appropriazione culturale.

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Ha detto che Thomas Wyatt, un politico inglese del XVI secolo a cui viene attribuito il merito di aver inventato il sonetto, “non era mai stato a est di Calais” in vita sua.

Apprezzo che sia compito degli attori recitare, e non ho alcun problema teorico con il fatto che venga interpretato da El-Masry, che è un bravo attore – ha scritto la Wyatt. Ma un casting diversificato, se vuole funzionare, deve avere un fondamento logico, in particolare in un adattamento di un romanzo che si vanta dell’autenticità storica

Se la logica del casting moderno fosse seguita a tutti i livelli, anche agli attori bianchi dovrebbero essere assegnati ruoli sulla base del daltonismo. Ma nel nostro nuovo mondo codardo non c’è equità né libertà dall’indignazione morale, nessuna tolleranza onnicomprensiva, solo sbuffi e proteste.

La stessa autrice di Wolf Hall Hilary Mantel, morta nel 2022, si era espressa a favore di un casting diversificato, nonostante divergesse dai personaggi che aveva in mente al momento di scrivere i suoi libri.

È difficile per me, perché per me non sono personaggi, sono persone, e ho un forte senso delle loro apparenze fisiche – disse nel 2021. Ma non appena ci si sposta sul palco o sullo schermo, questo deve cedere perché ci troviamo nel regno della rappresentazione. Penso che dobbiamo accogliere il nuovo modo di pensare

Che ne pensate? Avete visto Wolf Hall?

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