Rise of the Ronin – l’imperfetto esordio open-world di Team Ninja

Condividi l'articolo

Domani uscirà Rise of the Ronin, la nuova esclusiva PlayStation5 targata Team Ninja. Gli sviluppatori ci hanno concesso di testare questo attesissimo titolo in anteprima e vogliamo condividere con voi quelle che sono state le nostre impressioni.

Lo studio giapponese, in questi anni, ci ha deliziato con saghe che sono entrate nella storia videoludica come Nioh e Ninja Gaiden ma non è mai riuscita ad esplodere completamente a consacrarsi come protagonista del panorama tripla A. Rise of the Ronin sembra essere il tentativo di Team Ninja di raggiungere questo obiettivo, per mezzo di un progetto in sviluppo da molti anni, che vedrà finalmente la luce il 22 marzo.

Rise of the Ronin si presenta come un action-RPG ambientato nel tardo XIX secolo nel Giappone dell’epoca Bakumatsu. Questo periodo è stato un vero e proprio spartiacque nella storia del paese nipponico, che si stava gradualmente aprendo al resto del mondo nel corso di una transizione dolorosa fra la fine dello shogunato Tokugawa e l’epoca moderna.

Yokohama 8

La storia parte subito forte mostrandoci come il villaggio dei nostri protagonisti sia stato dato alle fiamme per conto dello shogunato, il quale aveva soppresso sul nascere una rivolta nei suoi confronti. Il villaggio infatti era contrario al trattato di amicizia firmato dallo shogun con la flotta americana capitanata da Matthew Perry.

A questo punto saremo catapultati in un character creator davvero approfondito, che ci permetterà di plasmare i nostri due protagonisti. I due bambini che assistono al massacro del proprio villaggio infatti verranno crsciuti e addestrati come ‘Lame Gemelle’, ossia due guerrieri il cui combattimento è l’uno il complementare dell’altro.

La prima missione, che fungerà anche da tutorial, vedrà la nostra coppia di protagonisti infiltrarsi nella nave di Matthew Perry e affrontarlo in un duello che rappresenta la prima vera boss-fight dell’intera avventura. Una volta sconfitto il capitano saremo costretti a scegliere uno dei due protagonisti, che sarà il nostro avatar per tutto il resto del gioco.

Un open world a cui manca qualcosa

A questo punto Rise of the Ronin si apre e ci permette di esplorare a nostro piacimento il suo open world. È bene ricordare che questo progetto rappresenta il primo in cui Team Ninja si cimenta nel costruire in vero e proprio mondo aperto e, in alcune circostanze, l’inesperienza dello studio è evidente.

La mappa viene suddivisa in aree perlopiù rurali in cui il giocatore potrà liberare accampamenti infestati di banditi, raccogliere risorse per creare potenziamenti di vario tipo e accarezzare gatti nascosti per la campagna giapponese. Tutte queste attività serviranno per aumentare il legame con le diverse zone del gioco.

Maita Catsle 1 1

L’open-world viene arricchito da mezzi di trasporto che ci danno la possibilità di esplorare in diversi modi. Pochi minuti dopo la missione tutorial infatti sbloccheremo il nostro primo cavallo, che faciliterà moltissimo l’attravarsamento della mappa e una volta conclusa una delle prime missioni principali, ci verrà affidato una sorta di aliante veramente comodo per accorciare le distanze e superare scomodi stapiombi.

Inutile negare che, dopo qualche ora, la ripetitività delle mansioni inizia a farsi sentire e questo non fa altro che rallentare il ritmo del gioco, con il rischio che una parte di giocatori si disinteressi totalmente alle attività secondarie. Questo è un vero peccato perchè è evidente che Team Ninja si sia sforzata di creare una riproduzione autentica del Giappone del tardo Ottocento.

Il team di sviluppo di Rise of the Ronin ha realizzato un lavoro encomiabile nella ricerca di questo particolare periodo della storia nipponica e questo traspare sia dalla riproduzione delle tre città di Yokohama, Kyoto e Edo che da tutto l’arsenale di armi utilizzabile nel corso della campagna.

Il combattimento è il protagonista

Era prevedibile infatti che il fiore all’occhiello di questo titolo fosse proprio il sistema di combattimento. Team Ninja ci ha abituato infatti ad un gameplay molto fluido e ad un combattimento di prim’ordine nei suoi titoli precedenti. Sebbene Rise of the Ronin non sia comparabile a Nioh o Ninja Gaiden, offre comunque un sistema di combattimento approfondito e difficile da perfezionare come da tradizione.

Già a partire dalla missione tutorial ci viene fatto capire che il successo in battaglia verrà determinato soprattuto dai nostri riflessi e dalla nostra abilità di parare i colpi del nemico con i tempi giusti. L’obiettivo principale sarà infatti quello di prosciugare la barra della stamina, che farà crollare le difese del nostro avversario, lasciandolo vulnerabili a colpi critici spettacolari e cinematici che ci danno la sensazione di essere davvero entrati nei panni di letali samurai.

Rise of the Ronin riesce a raggiungere questo risultato grazie ad un arsenale di armi veramente impressionante. Dalle katane alle armi da fuoco e agli shuriken, sono innumerevoli i metodi con i quali possiamo affrontantare le difficoltà che Team Ninja ha preparato. Lo studio e l’attenzione a questi dettagli da parte del team di sviluppo resta uno dei punti più alti di tutta l’esperienza.

Maita Catsle 2 1

I fan di Nioh riconoscerenno il sistema delle Stances, che in Rise of the Ronin viene riproposto seppur in maniera più semplificata. Il nostro protagonista potrà imparare a padroneggiare tre diverai tipi di Stance, che saranno più o meno efficaci contro le varie classi di nemici. A fianco della barra della salute avversaria infatti, troveremo un simbolo che ci indicherà se stiamo utilizzando quella più giusta allo scontro in questione.

Alcune Stances ci verranno insegnate dai diversi compagni che incontreremo lungo il cammino e che potranno aiutarci a farci largo in questa avventura. Durante le missioni potremo anche alternare il controllo fra il nostro avatar e i compagni, per un’esperienza di combattimento molto versatile.

Questo titolo vuole essere un vero e proprio RPG, all’interno del quale costruire legami con i personaggi che incontreremo e con le diverse fazioni contrapposte che caratterizzavano quest’epoca storica. La trama verrà infatti influenzata dalle nostre decisioni e avremo la possibilità di lasciare la nostra impronta nel Giappone del XIX secolo.

Non fatevi ingannare da chi dice che Rise of the Ronin è solo una copia di Ghost of Tsushima dalle grafiche inferiori perchè Team Ninja ha confezionato un prodotto di assoluta qualità. Calarsi in questa versione del Giappone e cimentarsi in un gioco di ruolo arricchito dal combattimento che ha reso famoso lo studio giapponese è un’esperienza da non perdere, nonostante gli evidenti difetti di questo titolo.

Rise of the Ronin non è un gioco per tutti e senza dubbio verrà penalizzato dalla scelta incomprensibile di lanciarlo in contemporanea con Dragon’s Dogma 2 ma vi consigliamo di dare una possibilità al nuovo progetto di Team Ninja perchè potrebbe sorprendere anche i più scettici.

Continuate a seguirci su LaScimmiaGioca e sul nostro canale Telegram

Logo PS5 Playstation 5

Rise of the Ronin | Testato su PlayStation 5

RECENSIONE
VOTO
8
Articolo precedenteBraccio di Ferro, il film live-action è in via di sviluppo
Articolo successivoLol 4, Fedez parteciperà anche come concorrente speciale
rise-of-the-ronin-recensioneL'ultima esclusiva PlayStation dai creatori di Nioh e Ninja Gaiden ci porta nel Giappone del tardo Ottocento, un periodo cruciale per la storia del paese. I fan di Team Ninja ritroveranno il sistema di combattimento che ha caratterizzato i titoli precedenti ma la novità principale è rappresentata dall'open-world. È proprio su questo punto che Rise of the Ronin inciampa su contenuti ripetitivi e su grafiche leggermente datate rispetto agli standard contemporanei. Sotto i problemi però si nasconde un'esperienza di qualità condita da un gameplay convincente che lo studio ha perfezionato da tempo.